Creato da traggogolone il 14/11/2012

Ada vede

Punti di domanda e qualche risposta su di noi e la società, con un pizzico di umorismo

 

COSA E' GAZA

Post n°108 pubblicato il 25 Luglio 2025 da traggogolone
 
Tag: GAZA

È un genocidio, ma è anche molto di più di questo.
Di Caitlin Johnstone - Caitlin’s Newsletter, 23 luglio 2025

L'atrocità di massa a Gaza è un genocidio, ovviamente, ed è un'operazione di pulizia etnica non celata.
Ma è anche molto di più.
È un esperimento: per vedere quali tipi di abusi l'opinione pubblica accetterà senza che si provochi un'interruzione significativa dello status quo imperiale.
È un'operazione psicologica: spingere i limiti di ciò che è normale e accettabile nelle nostre menti in modo da acconsentire ad abusi ancora più orribili in futuro.
È un sintomo: del sionismo, del colonialismo, del militarismo, del capitalismo, del suprematismo occidentale, della costruzione di imperi, della propaganda, dell'ignoranza, dell'apatia, dell'illusione, dell'ego.
È una manifestazione: di violenti sistemi di credenze razziste, suprematiste e xenofobe che sono sempre stati presenti, benché contenuti, che si incontrano con la natura malsana di alleanze da lungo tempo in atto e che con aggressività sono state normalizzate.
È uno specchio: che ci mostra con precisione e imparzialità chi ora siamo come civiltà.
È una rivelazione: che ci mostra cosa sia realmente l'impero occidentale sotto cui viviamo, sotto la sua falsa maschera di democrazia liberale e di giusto umanitarismo.
È una rivelazione: che ci mostra chi tra noi è davvero a favore della verità e della giustizia e chi invece, per tutto questo tempo, ci ha ingannato sulle proprie motivazioni.
È un catalizzatore: una forza galvanizzante e un grido d'allarme per tutti coloro che si rendono conto che le strutture di potere omicide in cui viviamo non possono più essere lasciate in piedi e una sveglia che apre gli occhi a un numero sempre maggiore di persone sulla necessità di un cambiamento rivoluzionario.
È un test: per capire chi siamo come specie e di cosa siamo fatti, e se possiamo trascendere il modello distruttivo che sta conducendo l'umanità verso un tragico destino.
È una domanda: ci chiede in quale tipo di mondo vogliamo vivere in futuro e che tipo di persone vogliamo essere.

 
 
 

Medicina e propaganda: all’indomani del Covid

Foto di traggogolone

Il 29 e 30 marzo scorso si è tenuto a Paliano, in provincia di Frosinone, l'incontro sui temi attualissimi della “medicina, nutrizione e pratiche olistiche”, presso l’Azienda Agricola Bertacco.

Adavede ne ha seguito le trame, grazie al lavoro di PaolaP., nuova collaboratrice del nostro blog!

Medicina e propaganda: all’indomani del Covid una parte della popolazione ha scoperto come questi due aspetti siano ormai inscindibili, a tutto detrimento della prima.
Farmacie come supermercati dove si va a fare la spesa col carrello per inzepparlo di prodotti che dovrebbero servire a curare mali reali o immaginari, effettivi o indotti, falsati e aggravati da un condizionamento sistematico che pervade l’esistenza in maniera subdola, e di cui i martellanti spot televisivi non sono altro che la cima visibile di un gigantesco iceberg sommerso fin nelle viscere dell’infanzia.
Il marketing delle aziende farmaceutiche lavora a pieno ritmo per forgiare convinzioni errate con un’abile manipolazione del linguaggio e con la complicità, più o meno consapevole, degli operatori sanitari e dei farmacisti. Il risultato è una visione alterata della “scienza” medica, dispensatrice generosa di soluzioni pret a porter condensate nella famigerata ricetta rossa del medico della mutua (oggi bianca ed elettronica) e variamente corredate di accessori a scelta tra le fantastiche offerte di integratori miracolosi e alimenti “senza” qualcosa, prontamente forniti dalle multinazionali della chimica alimentare.

A latere di questo fantasmagorico impianto mediatico, ci sono medici e terapeuti che hanno l’ardire di voler scendere dalla giostra degli imbonitori per fare il loro mestiere: CURARE anziché impasticcare. Sono quelli che si rifiutano di identificare il sintomo con la malattia, che pretendono di fare diagnosi senza affettare ogni organo con una TAC o infilare tubi per ogni pertugio praticabile, rispettando il più possibile l’integrità del corpo e le sue funzioni (roba da primitivi come Ippocrate) e, soprattutto, sfruttando la capacità intrinseca di ogni organismo vivente di autocurarsi. Si sono accorti, costoro, che la scienza, quella vera, ha abbandonato da un pezzo il meccanicismo materialista tutt’ora radicato nella mentalità contemporanea, per aprirsi alle nuove scoperte della quantistica, che offre metodologie diagnostiche ed opportunità terapeutiche per certi aspetti totalmente nuove, per altri vecchie come quel lontano passato al quale neghiamo ogni dignità scientifica.

Perché questi terapeuti sentono il bisogno di condividere e divulgare le loro idee alla gente comune, in un contesto rurale, affiancati da agricoltori? Non potrebbero limitarsi a curare e a trasmettere le loro scoperte ai colleghi?

Non basta che il seme sia buono, per coltivare ci vuole un terreno adatto e, nel caso di una medicina che si contrappone ad un sistema granitico di convinzioni radicate, non si può lavorare sul corpo se la mente resta preda delle esigenze di un mercato che per fare profitti non deve guarire ma ammalare.

Basta pensare al concetto di “prevenzione” subdolamente sovrapposto a quello di “diagnosi precoce”, e dunque ridotto alla tempestiva individuazione di un male già radicato nell’organismo. Il tragico paradosso di questa operazione manipolatoria è che per fare “prevenzione” bisogna sottoporsi ad esami invasivi e spesso dannosi, sospettati di essere essi stessi le cause di quelle malattie che vanno caparbiamente cercando di stanare. Valga per tutti l’esempio dell’osannata mammografia, vietata in alcuni paesi proprio per i suoi effetti cancerogeni.

Segue tutta la parata dei fantomatici livelli minimi e massimi delle varie sostanze rilevate con le analisi del sangue: dall’incubo del colesterolo all’indice della crudelissima glicemia, per passare ai più specifici indicatori di malattie di vario genere. Nessuno tra i relatori nega la validità dello strumento, di cui si servono essi stessi per rilevare determinati mutamenti nelle funzionalità dell’organismo, peccato che gli indici di rischio codificati varino al variare del mercato, un po’ come la Borsa, e dipendano più dal numero di pillole che le aziende si sono posti come obiettivi di vendita che da studi scientifici affidabili. Pertanto può capitare che dopo aver passato una vita a farsi statine e mangiare yogurt miracolosi, si scopra l’esistenza di vecchietti ultracentenari che campano tranquilli con 300 di colesterolo, mangiando le verdure del loro orto. E allora certi medici, quelli che hanno l’ardire di curare, alzano gli occhi al cielo deturpato perché, più del colesterolo, per altro utilissimo ad alcune funzioni dell’organismo, si preoccupano di quelle immonde strisce che impediscono ai loro pazienti di produrre sufficiente vitamina D, i cui valori minimi di presenza nel sangue sono stati, non a caso, di recente notevolmente abbassati.

Diverse soluzioni, sia dal punto di vista terapeutico che diagnostico, sono state proposte in questo incontro in alternativa alla medicina asservita a Big Pharma, si è parlato di medicina funzionale, di bioritmi circadiani, di omeostasi, di energia e vibrazione, di quantistica e frequenza di Schuman, diverse strade accomunate dal raggiungimento di uno stesso obiettivo: aiutare il paziente a ristabilire il suo equilibrio, tanto fisico quanto spirituale, perché ciascuno di noi ha dentro di sé l’energia giusta per guarire, quella che nessuna chimica può dare.

I medici che curano non fanno ricette rosse e, prima di prescrivere un medicinale, prescrivono cibo. Gandhi diceva che con il cibo si potrebbe curare il 90% delle malattie presenti sul pianeta, ed è per questo che i terapeuti erano affiancati da alcuni agricoltori, quegli agricoltori che hanno l’ardire di produrre alimenti autentici e non materia inerte per riempire lo stomaco, quelli, ad esempio, che hanno rischiato l’impresa per passare alla produzione di grano monococco: una spiga minuscola nata da un seme antico che ha una resa minima rispetto alle grasse spighe dei grani concorrenti. E allora perché ostinarsi a recuperare tradizioni così contrarie alle leggi di mercato? Perché non avvalersi di quel progresso che ci consente con molta meno fatica di guadagnare tanti più soldi?

Forse perché quella piccola, umile spiga si erge al di sopra delle erbe spontanee e non richiede diserbanti e antiparassitari responsabili dell’aumento di malattie neurodegenerative? Forse perché il grano monococco, nonostante contenga glutine, è ben tollerato anche da chi soffre di gravi intolleranze? Forse perché tra i grani antichi coltivati con metodo biologico e quelli importati da oltreoceano impestati di glifosato c’è un abisso a livello nutrizionale e di apporto di sostanze tossiche e cancerogene?

Ed ecco che alla fine dell’incontro tanti termini recuperano la loro accezione originaria, a cominciare, appunto, dalla PREVENZIONE.

Relatori:

Dott. Rocco Fusco (ortopedico e specialista in medicina dello sport)

Dott. Bruno Corrado (medico veterinario)

Dott. Giovanni Moscarella (biologo nutrizionista)

Dott Lepore (Naturopata esperto in medicina funzionale)

Dott.ssa Valentina Perini (Agronoma e naturopata)

Dott.ssa Tiziana Morelli (Esperta di Programmazione Neurolinguistica)


PaolaP per Adavede


 
 
 

IL REALE FUNZIONAMENTO DELLA POLITICA E LA RISPOSTA DA DARGLI (LA MODALITA' INDIRETTA DEL POTERE)

In risposta ad un'application fatta per ottenere un lavoro di alto livello nell'ambito dell'Informazione alternativa, sulla scorta di un video proposto dal datore potenziale di lavoro, pubblico la seguente mia, come spunto/indicazione per rispondere all'enorme problema della VIA DIRETTA AL POTERE, il vero problema del mondo occidentale, della politica del mondo occiedentale, ragione prima del disastro in corso.
Non tutto è immediatamente intellegibile, perchè non tutto è spiegato, ma come dice quello "a buon intenditor".. ;)

"Lo speaker, dopo avere esposto alcuni suoi valori fondamentali (che per brevità non riporto), parla del reale funzionamento della politica, chiamando in causa alcuni specifici elementi di cui parlerò in seguito in questo scritto.
La politica, egli afferma, si basa su quella che chiama “la via diretta al potere”, dopodicchè egli introduce quella che è invece la via indiretta al potere, la quale avrebbe il compito di controllare proprio coloro i quali sono riusciti ad ottenere un posto, per meglio dire, un seggio, attraverso la via diretta, i politici appunto.
Per meglio dirlo, con le parole dello speaker: controllare l'ambiente in cui essi agiscono.
Nel video questa conclusione non è completamente sviluppata, ma da quanto esposto e dalle stesse finalità del sito web/organizzazione che pubblica il video, deduco sia così.
Lo speaker spiega come gli uomini in combinazione (come già gli stessi uomini, da soli) siano pericolosi per gli altri uomini, per la società, da ciò ne dovrebbe conseguire il bisogno di un sistema di controllo, ne deduco.
Spiega, ancora, la “teoria dell'educazione”, in base alla quale, formando una persona ad un certo principio di giustizia, si dovrebbe ottenere, come risultato, il fatto che la persona, inserita in un dato ruolo sociale di responsabilità verso la società, agisca secondo quel principio, e cioè per il bene della società.
La realtà dei fatti, proprio in politica, dimostra invece il contrario e quindi chiarisce come questa teoria dell'educazione sia fallace.
Sempre a proposito dell'educazione, lo speaker fa notare come essa sia solo un presupposto ad una qualche forma di mobilitazione, e non certo sostituiva di essa: prova ne sono i social-media, pieni di persone educate che però, di fatto, con la loro azione non incidono sul sistema.
I politici, guidati dall'ambizione, finiscono per agire meccanicamente, sostenendo in fondo un sistema che va avanti per inerzia, nel mantenimento dello status-quo.
Per cui, tutto quello che ai politici occorre per restare sulla loro poltrona è semplicemente non rovinare tutto.
La politica inoltre, visti questi presupposti, diventa prevedibile e manipolabile.
Da chi? Chiede lo speaker.
Egli dice “da voi!”, facendo riferimento alle persone che poi interagiscono con i politici per ottenerne favori, commesse, ecc
E' chiaro inoltre – altro argomento spiegato dallo speaker - che molti di coloro i quali spiccano nel loro lavoro vengono automaticamente assoldati dal “re”, da chi comanda.
Il re è un essere che ha un volto, mentre la massa, il popolo - per il quale forse le persone che sono brave nel loro lavoro dovrebbero lavorare e servire - risulta essere come lo sconosciuto, l'essere senza volto, qualcuno che di fatto non viene chiamato in causa.
Il video tocca anche altri punti ma ciò che mi preme dire è che sono certamente maturi i tempi per riuscire con un qualche sistema ben congegnato a “controllare i controllori”, perchè, guardando ad esempio al mio paese, l'Italia, “l'accesso” (di cui parla lo speaker), cioè, in breve, il beneficio che chi è in politica ottiene – di aderire ad una cerchia chiusa di persone che si scambiano favori, ecc – è purtroppo pienamente operante e, come si è visto negli ultimi anni, esso va addirittura ad invalidare in concreto persino il sistema costituzionale di controllo reciproco dei poteri dello stato, disposto nella nostra Costituzione.
Ecco perchè occorre pensare ed attuare questo sistema di potere indiretto, da parte della gente, per compensare, attenuare, riordinare il sistema di potere costituito con la via diretta. Quale sia effettivamente il ruolo esatto di questo sistema di potere indiretto non viene chiarito, comunque.
Ben venga quindi la fondazione di questo nuovo sistema a beneficio della società.
Si spera." Trag

 
 
 

L'uomo e il chakra del Cuore

Foto di traggogolone

 

E' un momento storico in cui il centro pulsante dell'uomo si deve spostare dal cervello (o da qualche altra sua parte del corpo, dove resiede) al chakra del cuore.
Attenzione: non al cuore!, che è un organo e dipende dal suo chakra, ma proprio, esattamente al chakra del cuore.
Questo speciale chakra deve diventare (o ridiventare) il suo centro primario di pulsazione, di vita, di riferimento, e di ascolto.
Questo lavoro non è facile ma è essenziale, è indispensabile e non più rimandabile.
L'uomo deve essere guidato, per essere tale, dal suo chakra del cuore: va ripetuto ancora.
Per cui, adesso non è più una questione se il chakra sia aperto o meno (in realtà i chakra si aprono e si chiudono continuamente, come certi fiori), è invece essenziale che il chakra del cuore sia ciò che possa guidare l'azione dell'uomo, da ora in avanti, per la completa trasformazione della società e della realtà.
L'uomo è un asse che ha ai propri piedi Madre Terra, da cui dipende e con cui può interagire e chiedere.
Padre Cielo, da cui dipende e con cui può interagire e chiedere.
E' il chakra del cuore che acquisisce e ripartisce queste due forze nel corpo, negli organi e sul campo di energia sottile della persona.
Tutto il resto non serve, e qualunque lavoro di crescita spirituale e personale deve tenere conto innanzitutto di questo rapporto, di questo asse e di queste energie, affinchè l'uomo diventi finalmente il progetto che è.

Buon lavoro

 

 
 
 

Nel tuo Paese

 

Le cose, in fondo, sono semplici: Il tuo Paese ha cagionato una guerra mondiale.
Perchè o per come qui conta poco.
Ha poi perso la guerra mondiale, cagionando tantissimi morti in altri paesi che si sono dovuti difendere.
Finita (e persa) la guerra, i paesi vincitori hanno deciso le sorti del tuo Paese.
Tra le cose decise ci sta: una politica estera dipendente, una politica interna sempre compromessa dai paesi vincitori (dall'alba della repubblica), un numero di basi militari dei vincitori, onnipresenti, con tanto di testate atomiche al seguito..
E una politica di comunicazione, nei media, che fa sembrare tutto normale, esattamente come in un paese libero.
Il tuo Paese.
Lo stesso Paese in cui il 25 settembre si andrà a votare.
Una domanda: cosa ti fa pensare che qualcuno cambierà le cose, nel tuo Paese?

 
 
 
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