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Attenti ciclisti!!!! dal Gazzettino di venezia di venerdì 16 marzo 2007

Post n°58 pubblicato il 16 Marzo 2007 da adbvigonovo
 

Se vai a lavorare in pullman e fai un incidente, l'Inail ti paga per l'infortunio, ma se ci vai in bicicletta non ti paga un centesimo.
«Assurdo e antiecologico» sbotta Paola Bassetto, medico di base mestrina e consigliera dei Verdi in Municipalità Chirignago-Zelarino. È capitato ad un suo paziente scoprire l'assurdità: ogni mattina a Carpenedo esce di casa in bicicletta, accompagna i tre figli a scuola (pure loro in bici), e poi prosegue fino alla Gazzera dove c'è il suo posto di lavoro. Qualche tempo fa, a pochi minuti dalla meta, ha avuto un incidente; è andato dalla sua dottoressa con un ginocchio gonfio come una palla da bowling, e questa ha cominciato a curarlo.

L'uomo contemporaneamente ha avviato le pratiche per il riconoscimento dell'"incidente in itinere" - ossia subito durante il tragitto verso l'ufficio -, ma i funzionari dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro gli hanno detto che avrebbe potuto usufruire solo dell'assistenza dell'Inps, perché il loro istituto non riconosce gli incidenti in bicicletta.

«Non riconosce nemmeno quelli in motorino, a dire il vero, ma con la bicicletta mi pare proprio un'assurdità - aggiunge Paola Bassetto -. Ora mi voglio proprio informare se per caso non pagano nemmeno chi va al lavoro a piedi».

Un altro paziente dello stesso medico di base, qualche tempo fa, aveva subito un incidente in bicicletta (sarà che la Bassetto ha tutti pazienti ciclisti perché è una Verde), e già allora era venuto a galla il problema, solo che erano riusciti a risolvere la situazione perché il lavoratore in questione aveva dimostrato che il bus pubblico arrivava solo a 5 chilometri di distanza dall'ufficio; per coprire l'ultimo tratto usava la bicicletta, ma solo perché non esisteva una corriera.

In quest'ultimo caso, invece, si tratta di una "deplorevole" libera scelta del malcapitato che, orologio alla mano, ha verificato come in bicicletta, oltre a non inquinare, ci impiega mezz'ora in meno rispetto all'auto. Ora, oltre al ginocchio "da bowling", si ritrova pure le cure da pagare. In caso di infortunio sul lavoro, infatti, l'Inps garantisce minore copertura rispetto all'Inail.

«Ne parlerò anche in Municipalità, ma voglio coinvolgere pure il sindaco di Venezia perché secondo me il Comune deve intervenire. Non è possibile, infatti, che i nostri amministratori invitino i cittadini ad usare meno la macchina, realizzino le piste ciclabili, creino percorsi cittadini penalizzanti per le automobili e favorevoli per le biciclette, si impegnino per il nuovo tram e via di seguito, e poi i cittadini che usano le due ruote siano penalizzati in questo modo».

D'altro canto L'Inail - che tra l'altro è assicurazione obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose - ha tre obiettivi, com'è scritto nel suo statuto: ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro. Non c'è scritto da nessuna parte che deve contribuire a ridurre l'inquinamento.

 
 
 
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