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estate del 68
LETTERA A MIO FIGLIO
Caro figliolo, la prima riflessione che vorrei suggerirti riguarda tua madre: non l’hai conosciuta , non ne puoi ricordare gli sguardi amorosi , le tenere carezze , le cantilene ammaliatrici ; non ne puoi ricordare il calore , la dolcezza …. perchè ? Semplicemente perché non hai avuto una madre!
Nessuna donna ha voluto concepire un figlio mio ; nonostante i mille e più tentativi di spiegarmi la cosa , ancora oggi , e forse per sempre , non ne ho trovato un motivo sicuro ; nonostante tutto eccomi a scriverti .
Ti scrivo perché ti voglio bene e vorrei che questo sentimento ti giungesse chiaro.
Ti voglio un bene che non ho mai voluto per nessuno ; quando ne considero l’intensità mi perdo tra i ricordi e la malinconia e poi ne accetto l’esistenza .
Una volta ho sognato che tua madre fosse Antonella e fu un sogno bellissimo , ancora oggi ne risento la gioia e la malinconia :
Ma Antonella non mi accettò .
Basta adesso , parlare delle tue possibili madri ! parliamo di te , di come sei , di come sei cresciuto , se sei contento , dei tuoi sogni ……..
Alt !!! fermo !!!, calma , non corriamo troppo , una cosa per volta !
Come sei ? Sicuro di te , dolce ,sognatore , pragmatico ?
No non rispondere …lasciami sognare !
Si sei dolce ma non sdolcinato ; sei calmo , riflessivo , sei pronto ad aiutare gli altri ma segui la tua strada senza distrazioni .
Non so che studi hai fatto ma sicuramente hai una cultura adeguata che ti permette di partecipare a qualsiasi colloquio dicendo la tua , senza prevaricare gli altri ma facendo valere le tue ragioni .
Non mi somigli ed è meglio ; somigli più ad un mio sogno ; è vero ti conosco poco e quello che penso di te è solo il frutto di una mia immaginazione molto spinta ! Non ti conosco , non conosco le tue inclinazioni , forse nemmeno ti riconoscerei incontrandoti , parlandoti …..non so nemmeno quanti anni hai …Sono però sicuro che sei mio , solamente mio (per quanto possa essere nostro un figlio) . Non è una rivendicazione di possesso , è soltanto un riconoscimento di paternità non formale o burocratica : sono tuo padre e nessuno lo potrà mai mettere in dubbio !
Quanto vorrei abbracciarti per farti sentire tutto il mio affetto ! quanto vorrei guardarti negli occhi per conoscere la tua anima ! e quanto vorrei stringerti anche solo la mano per congratularmi con te per una successo , un diploma , una laura , una qualsiasi vittoria , sportiva e non , il tuo primo lavoro , il tuo primo….figlio !
Non è possibile , lo so …..ed allora continuo a scriverti immaginando che tu possa leggere queste parole e capire i miei pensieri ed i miei sentimenti .
Sono rammaricato di non esserti stato d’aiuto quando ne avevi bisogno eppure sono sempre stato al tuo fianco anche se non mi vedevi : quella vocina che ti diceva – resisti ! insisti ! dai che ce la puoi fare ….bhè , quello ero io ! Lontano mille miglia ma vicino , così vicino da farmi sentire senza parlare ! sono sicuro che mi avrai sentito come mi hanno sentito tutti quei ragazzi e ragazze che ho cercato di aiutare nello sport !
Ho tanto desiderato ricevere una tua richiesta d’aiuto , un consiglio anche un solo cenno che mi volessi vicino …ed invece nulla ! per questo ho cominciato a scrivere queste righe ; lo so che non posso aspettarmi una risposta ma il solo fatto di scriverti mi fa sentire la tua presenza e mi fa felice !
Ma ora che mi prende ? che cosa sono questi dubbi ? Già , non l’avevo considerato ….e ..se fossi una femmina ? tutto cambierebbe ?
No assolutamente no !
Ma i dubbi si sommano : e se non fossi come ti sogno ? Se la tua natura fosse “negativa”? se non avessi i pregi che desidero in un figlio/a ?
Non è facile : ogni padre desidera che i propri figli sia il realizzatore dei propri sogni , si aspetta che ottenga i risultati che a lui sono stati negati ; in lui/lei vede una rivalsa nei confronti della vita , un’altra occasione …e dimentica che un figlio è soprattutto un altro individuo con una sua personalità . un suo carattere , delle aspirazioni proprie e tutto ciò potrebbe stridere con quanto sognato dal padre ; a questo punto si innesca il conflitto ….!
Ma io sono consapevole e sono pronto ad accettarti per come sei , anche diverso da come ti desidero .
E’ vero , tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare e non so come reagirei di fronte ad una tale realtà ma qui , solennemente , mi impegno a rispettare la tua responsabilità (purchè non travalichi i limiti etici )
Ma si sa tra genitori e figli , tra le varie generazioni c’è sempre un conflitto , latente o evidente ; la dialettica , lo scontro fanno parte della vita e va accettato ed io sono pronto .
Per ora ti debbo lasciare ma non appena il desiderio di parlarti si farà irresistibile tornerò a disturbare la tua quite .
Perdonami per tutto quello che non ti ho mai dato , sopratutto la vita
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nessuna cerimonia per il mio popolo è più importante e satura di simbologia di quella della sacra pipa . Di solito si indica genericamente come calumet della pace ma , in realtà è molto di più .
Noi , della nostra tribù riteniamo che il cerimoniale della Pipa abbia una grande influenza , se l'oggetto viene impiegato nella giusta maniera ;infatti ci sono regole precise da osservare quando si accende , quando si aspira il fumo e quando si getta la cenere ; durante la cerimonia l'oggetto deve essere tenuto in mano con movimenti che rispettino le cosidette "Sacre Direzioni"
In questo modo si sprigionano le potenze che vivono nelle Direzioni del cielo dall'inizio dei tempi ; se la Pipa viene impiegata in maniera corretta si verifica un fenomeno paragonabile , nella sua potenza, all'apertura dello sbarramento di una diga ; in tal modo si irradia sulla terra "l'acqua vitale" dell'esistenza umana oppure , se vogliamo usare una similitudine più moderna si accende l'interruttore che fornisce energia all'intero universo .
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Parlare del viaggio nelle riserve indiane di giugno 2011 è facile e difficile al tempo stesso .
Facile perché basterebbe elencare i luoghi visitati , le persone conosciute e magari le sensazioni provate e tutto sarebbe risolto !!!!
Ma il difficile viene quando si deve raccontare “il viaggio” , da dentro di noi stessi , a confronto con un mondo sognato , studiato ammirato ; poi il confronto con gli altri partecipanti con le difficoltà obbiettive di convivenza fra le persone , con le situazioni logistiche in continua evoluzione etc.,etc.
Le cose che ricordo con più intensità sono i panorami infiniti a 360° e la commozione suscitata dai luoghi del ricordo e della preghiera .
Il ricordo delle lacrime si confonde con quello delle pietanze variegate e sovradimensionate , con gli animali apparentemente liberi nei parchi ma sostanzialmente costretti da una civiltà che li considera fenomeni da baraccone , con le povere abitazioni dei nativi nelle quali si sentono prigionieri e dalle quali non riescono a fuggire se non con l’alcool ed il suicidio ed allo stesso tempo lo sfavillare delle installazioni turistiche , delle rivendite di souvenir stracolme di paccottiglia e dalle chiese , onnipresenti ,di ogni credo cristiano e in stridente contrasto con la povertà dei legittimi abitanti ; e poi la cortesia inattesa delle persone che incontri , pronte a scusarsi per un nonnulla oppure a darti le informazioni di cui necessiti mettendosi a disposizione per ogni tua esigenza
.Un traffico stradale diluito su di un territorio immenso fatto di apparenti deserti e inconcepibili (per noi) abitati fatti di case ad un solo piano e dove prima di incontrare una persona a piedi possono trascorrere ore intere .
Dall’altra parte la potenza dei siti e dei paesaggi , delle cerimonie e dei colori , dei cieli e degli odori ; gli uomini che si affratellano in nome di riti ancestrali ai quali offrono se stessi e pregano una superiore entità che spesso , molto spesso si manifesta agli occhi ed ai cuori di chi sa vedere .
E poi gli sguardi dei bambini , i loro sorrisi , i volti degli anziani segnati da mille rughe al pari delle Bad Lands o della Devil Tower .
La struggente semplicità di Wouden Knee , la sacralità violata dell Blak Hills (Custer Park mai nome fu meno indicato) , l’offensivo Mont Rushmore e l’improbabile Crazy Horse Memorial il tutto condito dalle musiche mutevoli del Country , del Rock , dei tamburi cerimoniali , delle voci stentoree ma urlanti dei cantanti rituali .
La salvia il cedro il tabacco , la legna gli odori generati dalla fiamma che colpiscono i sensi e rimangono indelebilmente impressi associati ad immagini di sofferenza e di gioia e poi gli abbracci i baci , le carezze , occhi che esprimono sentimenti prima inespressi .
Alcune cose non sono riuscito a d ottenerle come l’”inipi” al quale tenevo molto (ma forse non era il momento) ,un “hot dog” (strano vero?) ma ciò è dovuto a mie carenze e non posso farne carico a nessuno .
La difficoltà a rapportarmi con qualcuno è stata pari alla facilità con cui ho stretto rapporti con altri e questo è dovuto al mio carattere ed alle mie convinzioni che , durante questo viaggio hanno avuto modo di confrontarsi , modellarsi e trovare conferme colmando di significati un viaggio che , già , soltanto per i luoghi visitati ha una sua ragion d’essere ed è valso tutto il sacrificio che è costato compresa la temuta avversione per i voli aerei che ho ben combattuto in tutte quelle lunghe ore di volo .
Ancora un grazie ad Alessandro per la splendida opportunità che offre con queste sue iniziative .
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GLI ARCHETIPI SI TROVANO AD UNA PROFONDITA' CHE LE PAROLE NON ATTINGONO
LE COSE SONO OMBRE DEI LORO NOMI
COME LE NUVOLE
I FLUTTI
SONO LA METAFORA ELETTIVA DEL MONDO DEGLI ARCHETIPI
MEDIATORE TRA IL MOLTEPLICE E L'UNO
AL QUALE
CONTEMPLANDOLI A LUNGO
CI SI SENTE INNALZATI
Elemire Zolla (Archetipi)
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L'UNICA CAUSA DELLE DELUSIONI
E' L'ASPETTATIVA .
QUANDO ASPETTIAMO RISPOSTA AD UNA NOSTRA AZIONE
E LA RISPOSTA E' DIVERSA DALL'ATTESA O ADDIRITTURA INESISTENTE
ALLORA SIAMO DELUSI .
SE NON VOGLIAMO RIMANERE DELUSI FACCIAMO LE COSE PER IL DOVERE (MEGLIO IL PIACERE) DI FARLE .
OPPURE PREVEDIAMO LE CONSEGUENZE
METTENDO IN CONTO UNA POSSIBILE DELUSIONE
HO DETTO !!!!! (AH , AH , AH ,risata sarcastica)
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TRA QUESTE PAGINE POTRETE
ASCOLTARE
DEI
BRANI MUSICALI CHE , COME LE
IMMAGINI ,MI RAPPRESENTANO
(ALMENO
IN PARTE) .
SPERO NE POSSIATE GODERE
IL PIACERE
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Oggetto: Pensieri e parole
Fatto accaduto:
Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con
un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: "Sono
cieco, aiutatemi per favore."
Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo
alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi,
senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi
scrisse sopra un'altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo
cappello era pieno di monete e di banconote.
Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato
lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa
vi avesse annotato.
Il pubblicitario rispose: "Nulla che non sia vero, ho solamente
riscritto la tua frase in un altro modo."
Sorrise e se ne andò.
Solo più tardi il non vedente seppe che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:
"Oggi è primavera, ed io non posso vederla."
MORALE:
Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene, e vedrai
che poi andrà meglio. Se non inoltri questa mail non ti capiterà
nulla, ma inviala almeno a quelle persone che secondo te meritano di
vedere la primavera e a tutti quelli che tu vorresti vedere sempre
sorridere, perché il loro sorriso renda migliore il nostro mondo.
Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto
con professionalità, rispondi che l'Arca di Noé è stata costruita da
dilettanti, ed il Titanic da professionisti.
(GRAZIE A MAURO)
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