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Soru-Talgo, il treno dei desideri. Repetita juvant

Post n°1375 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da ad_metalla
 
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Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va.

Adriano Celentano, Azzurro, 1968

 

Chissà se il treno Talgo arriverà mai  a Sassari, chissà se ci arriverà in due ore. Nell'attesa, tra vedere e non vedere, meglio spararla grossa. Infatti per il governatore Renato Soru - e solo per lui - la "Sardegna Accelera". Dove, come e quando non si sa. I suoi manifesti (si veda sotto) che incitano a "non fermare il cambiamento", riempiono gli spazi elettorali e portano coloro che non utilizzano il treno (la gran parte dei sardi) a credere che la tratta ferroviaria Cagliari-Sassari si percorra in poco più di due ore. Per non parlare delle altre amenità. contenute nel manifesto. Quando si dice mettere un treno, magari un Talgo, davanti ai buoi. Per ora è solo un buon proposito (ma questo nel manifesto non lo si dice). La gara d'appalto per la fornitura alla Regione di nuovi treni ha subito più di un inciampo (si veda di sotto la rassegna stampa), anche in sede giudiziaria. Mentre sulla vicenda si attendono risvolti clamorosi, vien da chiedersi: come si fa a stabilire e pubblicizzare la velocità di percorrenza di una tratta Cagliari-Sassari ancora prima che la gara d'appalto giunga a termine (correttamente, almeno questa volta) ? Come si fa, quindi, ad avere la certezza materiale della fattibilità di questo bel proposito (solo sulla carta) ? E se l'appalto salta, se i treni non arrivano, se la rete ferroviaria, per ora, non lo consente, allora che si fa ? Semplice, male che vada si cambia un treno in corsa. Il treno dei desideri, quello che all'incontrario va.  Sassari-Cagliari in 4 ore, wow! Pronto il prossimo manifesto. Titolo: La Sardegna Decelera. Sic.

RealCaimani

 

 

ANCORA OGGI

 

Rassegna Stampa


La Nuova Sardegna del 17 Settembre 2008

Dossier in Procura sulla gara per i treni.Un testimone alla Finanza: «Soru la sta pilotando» Quasi 58 milioni per la fornitura dei nuovi pendolini diesel «Talgo»

Di Mauro Lissia

CAGLIARI. Dopo la chiusura dell’inchiesta Saatchi un nuovo caso giudiziario potrebbe scuotere gli ambienti politici regionali: un rapporto della Guardia di Finanza depositato in Procura solleva interrogativi sulla regolarità della procedura ad evidenza pubblica che dovrebbe portare tra pochi giorni all’aggiudicazione di un appalto da 58 milioni per la fornitura di cinque treni diesel ad assetto variabile. Si tratta dei treni Talgo destinati ad abbreviare a due ore i tempi di collegamento fra Cagliari e Sassari. Un personaggio di cui le Fiamme Gialle non hanno fino ad ora rivelato l’identità ha riferito a un alto ufficiale di presunte irregolarità commesse dal presidente Renato Soru, che avrebbe gestito direttamente i rapporti tra l’amministrazione regionale e una delle due società spagnole che concorrono all’appalto, anticipando in un colloquio l’esito della gara. La testimonianza, interamente verbalizzata dalla Guardia di Finanza e allegata al dossier consegnato qualche giorno fa agli uffici della Procura, sarebbe suffragata da riferimenti circostanziati, date e documenti oltre che dal nome di una persona che avrebbe assistito direttamente a un colloquio tra Soru e un rappresentante della società Patentes Talgo S.A. di Madrid, la stessa che il primo giugno scorso ha compiuto un test di percorrenza sulla linea isolana con un treno Talgo a bordo del quale hanno viaggiato Soru, l’assessore regionale ai trasporti Sandro Broccia, l’amministratore delegato dell’azienda iberica Jose Maria Oriol Fabra e il presidente Carlo Palacio Oriol. Test riuscito, al punto che nelle ore immediatamente successive la Regione ha annunciato che la gara d’appalto si sarebbe svolta a settembre e che entro l’autunno del 2010 la Sardegna avrebbe finalmente potuto contare su un treno veloce ed efficiente per avvicinare le due maggiori città dell’isola. Trattandosi di un rapporto ufficiale della Guardia di Finanza l’iscrizione di Soru al registro degli indagati è scontata, ma è chiaro che ogni elemento contenuto nel rapporto dovrà essere vagliato attentamente dal sostituto procuratore incaricato. E’ molto probabile che se la Procura deciderà di aprire formalmente un’inchiesta a occuparsi della vicenda sia il procuratore aggiunto Mario Marchetti, che ha appena concluso il lungo lavoro d’indagine sugli appalti Saatchi, Sardegna fatti bella e sul logo della Regione. Impossibile, in mancanza di qualsiasi conferma da parte degli uffici giudiziari, ipotizzare accuse che comunque sarebbero premature. Emerge soltanto - ma è un dato di cronaca - la singolare somiglianza fra la vicenda riferita dal testimone sentito dalla Finanza e quella dell’appalto Saatchi: in un caso e nell’altro il presidente Soru si sarebbe sostituito ai dirigenti di settore per gestire in prima persona i rapporti con le aziende candidate all’appalto. Nella vicenda Saatchi avrebbe influenzato le scelte della commissione di gara attraverso il direttore generale Fulvio Dettori. Qui invece non è chiaro quale ruolo possa aver svolto il governatore, considerato che la procedura per l’appalto non è ancora arrivata alla conclusione. Se però la Guardia di Finanza ha deciso di elaborare un rapporto e di consegnarlo alla Procura dopo aver compiuto una sequenza di verifiche è evidente che il racconto dell’ignoto testimone non è stato liquidato come frutto di fantasia. L’azienda candidata all’aggiudicazione dell’appalto sarebbe la Patentes Talgo S.A., perchè la seconda ditta interessata a partecipare - la spagnola C.A.F. di Beasain - sarebbe intervenuta soltanto dopo che l’amministrazione Soru aveva approfondito i contatti con la concorrente. Utile per ricostruire i fatti un rimando alle date: il primo giugno viene condotto il test sul treno pendolante, un prototipo fornito dalla Patentes Talgo. L’11 giugno successivo la Regione pubblica l’esito della manifestazione d’interesse alla gara d’appalto per la fornitura dei cinque treni diesel, indicando i nomi delle due società spagnole che si sono fatte vive dopo la pubblicazione dell’invito sui giornali regionali e nazionali. Il 25 giugno il direttore generale dei trasporti Roberto Neroni firma la determinazione numero 420 con la quale l’assessorato decide di destinare i quasi 57 milioni e 860 mila euro di fondi in gran parte statali (19 arrivano dal capitolo Cipe) all’acquisto dei sei treni, con l’opzione per l’acquisto successivo di altri tre. Nel documento, la Regione stabilisce i criteri per la partecipazione alla procedura di gara e invita Patentes Talgo e C.A.F a presentare un’offerta. Ad oggi la procedura non è stata ancora espletata, come dire che il nome della ditta vincitrice della gara è ancora sconosciuto.

Abstract: http://consiglio.regione.sardegna.it

 

La Nuova Sardegna del 20 Novembre 2009

Treni spagnoli Talgo, gara in bilico

Di Mauro Lissia

La gara d’appalto per i treni spagnoli Talgo potrebbe essere arrivata già al capolinea: la commissione presieduta da Franco Sardi - il responsabile del procedimento è Antonio Usai - ha proposto l’annullamento della procedura, che risulterebbe viziata da problemi insormontabili legati alla documentazione. L’iniziativa del dirigente dei trasporti non può sorprendere: gli atti di aggiudicazione della fornitura di cinque pendolini diesel, per un importo di circa 57 milioni, erano programmati per la metà di settembre scorso. Ma a quasi due mesi dalla scadenza annunciata, sul procedimento era calato un inspiegabile silenzio. Silenzio reso glaciale dalle notizie filtrate il 16 settembre: appena pochi giorni prima il comando della polizia giudiziaria della Guardia di Finanza aveva raccolto un fascicolo scottante sulle fasi che hanno preceduto e seguito i rapporti tra l’amministrazione regionale e l’azienda iberica Patentes Talgo S.A. di Madrid, coinvolta nell’operazione di rilancio dei trasporti sardi dal presidente Renato Soru e dall’assessore ai trasporti Sandro Broccia. Si era parlato di un testimone volontario, che avrebbe accusato i vertici regionali di aver cercato di pilotare gli esiti della gara puntando dichiaratamente per la Patentes Talgo. Uscita la notizia sulla «Nuova Sardegna», erano piovute le smentite di Soru e Broccia («procedure regolarissime e limpide, solo fantasie») ma gli avvenimenti di questi giorni sembrano portare elementi di conferma all’ipotesi che in quella gara qualcosa non quadra. Questo non significa che siano stati commessi reati, perchè le verifiche sono ancora in corso e proseguiranno nelle prossime settimane. La sola cosa certa è che nei giorni scorsi il procuratore aggiunto Mario Marchetti e il sostituto procuratore Enrico Lussu - la Procura per adesso indaga contro ignoti - hanno sentito direttamente la testimonianza di un dirigente della Regione, lo stesso ingegnere che aveva consegnato alla Finanza il dossier sulla gara Talgo a settembre. Il suo racconto - di cui sono filtrati solo alcuni elementi, la Procura non conferma - conterrebbe aspetti inquietanti, come se si dovesse assistere alla seconda puntata del caso Saatchi & Saatchi. Anche qui c’è una società indicata dalla Regione come affidabilissima, anche qui i dirigenti della società - l’amministratore delegato Jose Maria Oriol Fabra e il presidente Carlo Palacio Oriol - vengono invitati a mostrare i propri prodotti prima che parta la selezione ad evidenza pubblica. E anche qui secondo il testimone, che sarebbe stato coinvolto nella fase iniziale delle decisioni ma poi si sarebbe opposto con forza quando si è trattato di firmare atti, la Regione aveva deciso in partenza a chi aggiudicare la gara. Il dirigente avrebbe consegnato ai due magistrati numerosi documenti, probabilmente quelli che nei prossimi giorni la Procura acquisirà formalmente dagli uffici regionali. Soprattutto avrebbe riferito il contenuto di colloqui, dai quali sarebbe emersa la volontà di pilotare in qualche modo la gara. Da quanto scaturito e da quanto si ricava dagli atti pubblici sull’appalto - sono consultabili nel sito internet della Regione - al bando hanno risposto soltanto due aziende, entrambe spagnole: la Patentes Talgo e la C.a.f. S.A. di Beasain. La prima è stata in grado di portare in Sardegna un prototipo del treno ad assetto variabile - si chiama Talgo XXI, acronimo di ‘tren articulado ligiero Goicoechea Oriol’ - per compiere un test di percorrenza, la Cagliari-Sassari in due ore e dieci minuti, cui hanno partecipato il primo giugno scorso Soru e Broccia. Il 5 dicembre era partita la procedura per l’appalto, con l’invito, sui giornali, a manifestare interesse. Successivamente è stato pubblicato il bando pubblico. Impossibile stabilire dove la procedura abbia subìto - come sostiene il dirigente regionale, la Procura sta verificando ogni dettaglio - una pericolosa deviazione. Fatto sta che alla ferma opposizione ad andare avanti con gli atti legati alla gara, il dirigente sarebbe stato bruscamente accantonato. Poi, al ritorno dalle ferie estive, si sarebbe reso conto di aver perso il suo ruolo all’interno dell’assessorato ai trasporti. Da qui la decisione di raccogliere i documenti e di presentarsi alla Guardia di Finanza per riferire quanto era accaduto e soprattutto quanto sarebbe inevitabilmente accaduto - a suo giudizio - da quel momento in poi. Nel lungo verbale raccolto dal comando delle Fiamme Gialle sarebbe emerso il tentativo del presidente Soru di condizionare la gara per dare un taglio ai tempi e firmare rapidamente il contratto con la Patentes Talgo, una ditta in grado - secondo la Regione - di fornire entro l’autunno del 2010 i primi cinque complessi diesel ad assetto variabile, treni destinati a compensare grazie alla capacità di inclinarsi in curva le asperità tecniche dei binari sardi che oggi rallentano i convogli.

Abstract: www.regione.sardegna.it


Il giornale del 28 Gennaio 2009

Il treno superveloce?

Solo negli spot

di Stefano Filippi

Nella stazioncina di Sassari, un edificio semideserto dove ogni giorno nelle ore di punta arrivano la miseria di 21 convogli regionali, i pochi passeggeri se lo ricordano ancora quel 1° giugno dell’anno scorso. Renato Soru organizzò il viaggio di prova del nuovo treno veloce da Cagliari. Due ore e dieci minuti, contro le due ore e 50 del più rapido collegamento attuale (ma il regionale delle 12 arriva alle 16,03: oltre quattro ore). Era un test di prova, ma per il governatore dimissionario è già una squillante realtà. In uno dei manifesti elettorali, subito sotto lo slogan «La Sardegna accelera», si legge «Cagliari-Sassari in treno in poco più di due ore». Non è scritto che quello è un treno dei desideri. Ma soprattutto che la gara d’appalto da 58 milioni di euro è su un binario morto, ferma sul tavolo della procura di Cagliari. Un nuovo caso Saatchi per il candidato del centrosinistra? In procura è depositato da metà settembre un rapporto della guardia di finanza dopo la denuncia di un informatore, un dirigente della Regione, che avrebbe riferito presunte irregolarità commesse da Soru nella fase preliminare della procedura a evidenza pubblica per l’acquisto di cinque treni diesel ad assetto variabile: “pendolini” che avrebbero accorciato di un terzo i tempi di percorrenza tra le due principali città dell’isola. Il presidente avrebbe gestito direttamente i rapporti tra la regione e una delle società spagnole che partecipavano all'appalto, anticipando in un colloquio i risultati della gara. Al colloquio sarebbe stato presente anche il funzionario regionale che ha consegnato alle Fiamme gialle un corposo dossier. L’azienda in questione sarebbe la Patentes Talgo di Madrid (la sigla sta per «tren articulado ligiero Goicoechea Oriol»). Proprio la stessa invitata da Soru a organizzare il test di prova del 1° giugno 2008 al quale hanno partecipato il governatore, l'assessore ai trasporti Sandro Broccia e i vertici dell'industria ferroviaria iberica, il presidente Carlo Palacio Oriol e l’amministratore delegato José Maria Oriol Fabra. Sceso dal pendolino, un prototipo trasportato per l’occasione dalla Spagna, Soru ha annunciato tutto soddisfatto che a settembre si sarebbe svolta la gara d'appalto europea e che in due anni l’alta velocità in Sardegna non sarebbe più stata un sogno inutilmente vagheggiato.  Secondo il racconto del testimone-informatore, il governatore si sarebbe comportato nello stesso modo ipotizzato dalla procura cagliaritana nell’indagine Saatchi: avrebbe lanciato alla grande uno dei concorrenti, lo avrebbe invitato a presentare i propri prodotti prima che partisse la procedura, si sarebbe sostituito ai dirigenti regionali per prendere su di sé i rapporti con le aziende. Cosa normale in una qualsiasi azienda privata che deve scegliere un fornitore, non in una pubblica amministrazione. A differenza però del caso Saatchi, la gara d’appalto per i treni veloci non è stata completata. L’11 giugno la regione ha comunicato quali erano le aziende che avevano manifestato interesse alla fornitura, la Patentes Talgo e la Caf di Beasain. Il 25 giugno ha impegnato la somma di 58 milioni di euro (di cui 19 concessi dal Cipe) e invitato le due ditte a presentare un’offerta formale. A settembre l'appalto doveva essere aggiudicato. Ma durante i mesi estivi si è verificato l’intoppo. L’ipotesi che trapela è che il funzionario si sia accorto delle presunte irregolarità e abbia tentato di opporsi. Al rientro dalle ferie avrebbe scoperto di essere stato spostato dal settore trasporti a un altro ufficio. A quel punto è partita la denuncia. Dopo le prime indiscrezioni diffuse dal quotidiano La Nuova Sardegna, il responsabile del procedimento ha proposto di annullare la procedura per assegnare l'appalto. Le notizie erano state smentite da Soru e Broccia («procedure regolarissime e limpide»). Sulla base del rapporto della guardia di finanza la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il procuratore aggiunto Mario Marchetti, lo stesso che ha da poco chiuso le indagini preliminari sul caso Saatchi, e il sostituto Enrico Lussu hanno ascoltato il funzionario autore della denuncia e acquisito una serie di documenti. Il funzionario si è inventato tutto? Ha artefatto documenti per vendicarsi del cambio di mansioni? La procura tace, come per la precedente inchiesta. Da palazzo di giustizia non sono arrivate né conferme né smentite sull'iscrizione di Renato Soru nel registro degli indagati e sulle eventuali ipotesi di reato a suo carico. Il deposito di un rapporto ufficiale della Gdf e la successiva apertura di un fascicolo di indagine lasciano soltanto intendere che il racconto del funzionario e le relative verifiche compiute dalle Fiamme gialle meritano un ulteriore approfondimento.

 

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