AMORE UNIVERSALE

Knox e Sollecito in Tribunale

Amanda: sono innocente

Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono andati al Palazzo di giustizia di Perugia dove era in programma l'udienza davanti al tribunale del Riesame. Sono giunti a bordo in due cellulari diversi e sono stati condotti a un ingresso secondario dell'edificio.

Davanti al Palazzo di Giustizia si era formata dalle prime ore della mattinata una piccola folla di giornalisti, fotografi e teleoperatori: tutti tenuti pero' all'esterno degli uffici giudiziari. 
   
Al Palazzo di Giustizia i difensori di Sollecito, Knox e Patrick Lumumba Diya, quest'ultimo l'unico tornato nel frattempo in liberta'.  

Il Tribunale del Riesame è incaricato di esaminare stamani i ricorsi dei tre indagati dell'omicidio di Meredith Kerchel contro il provvedimento del gip con il quale e' stato convalidato il loro fermo da parte della Squadra mobile della questura e dello Sco. La decisione del collegio e' attesa entro questa sera.

Nessun incontro in aula per Amanda e Raffaele
Non si sono incontrati Amanda e Raffaele al tribunale di Perugia. I due sono arrivati dal carcere di Capanne poco prima delle 9, con due mezzi diversi. Amanda, con dei pantaloni marroni e una maglia chiara e' apparsa sorridente e senza un filo di trucco. Anche Raffaele aveva un viso sereno e sorridente e indossava solo una tuta. In tribunale i due sono stati messi in due stanze separate e non hanno avuto modo, almeno finora, di scambiarsi qualche parola.

Amanda: sono innocente
Amanda Knox si e' proclamata innocente davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Perugia che devono decidere sulla convalida della custodia cautelare in carcere. Lo ha detto il suo avvocato, Luciano Virga, al termine del colloquio con i giudici durante il quale Amanda ha detto: "Io sono innocente".

"E' stato una lunga discussione in un contraddittorio garantito - ha sottolineato l'avvocato - il Tribunale era attento, conosceva bene le carte". La decisione del Tribunale dovrebbe arrivare secondo quanto ha detto l'avvocato tra le 17 e le 18 di quest'oggi. "Siamo contenti oltre che fiduciosi perche' abbiamo potuto esporre compiutamente il nostro punto di vista sugli indizi, sulla gravita' e sulla esigenza che in qualche modo riacquisti la liberta'", ha spiegato l'avvocato Virga. "Amanda ha fatto una brevissima dichiarazione proclamando la sua innocenza", ha ribadito l'avvocato, sottolineando: "Abbiamo ribadito che lei quella notte non era in quella casa". Amanda e' rimasta in udienza davanti ai giudici per circa due ore. "Era un po' tesa", ha detto il suo difensore.

L'estradizione di Guede rimandata alla prossima settimana
La decisione sull'estradizione di Rudy Guede (20 anni), agli arresti in Germania dal 20 novembre scorso su richiesta della magistratura italiana che indaga sull'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avverra' la prossima settimana.
Il procuratore generale di Coblenza, Norbert Weise, ha fatto sapere oggi che il cittadine ivoriano si e' dichiarato d'accordo per un procedimento di consegna semplificato. Ma poiche' in Italia in caso di condanna rischia una pena all'ergastolo, la magistratura tedesca non ha potuto ancora decidere sulla sua consegna e per questo ha dovuto chiedere, in base ai regolamenti europei vigenti, precisazioni da parte dell'Italia.

Per autorizzare la consegna, secondo l'applicazione tedesca dell'accordo quadro del 13 giugno 2002 sul mandato di arresto europeo e sulla procedura di consegna tra i membri dell'Unione Europea, questa puo' avvenire solo se e' garantito un riesame al piu' tardi entro vent'anni da una possibile condanna. Secondo la legge italiana finora nota quest'esame sul proseguimento o meno di un ergastolo e' previsto solo dopo 26 anni. Le autorita' italiane hanno fatto sapere che esiste la possibilita' di una riduzione di pena e che il diritto italiano prevede anche la concessione della grazia.

La compatibilita' di tali istituti legali con quanto prevede il mandato di consegna europeo e' attualmente all'esame, ha reso noto il procuratore generale di Coblenza, la citta' responsabile per il carcere di Schifferstadt, dov'e' rinchiuso il presunto "quarto uomo" dell'inchiesta di Perugia.

Inammissibile il ricorso di Patrick Lumumba Diya
Il tribunale del riesame di Perugia ha dichiarato inammissibile per il venire meno dell'interesse da parte dell'indagato, del ricorso presentato da Patrick Lumumba Diya contro l'ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip di Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher. Il musicista congolese e' stato infatti scarcerato dal Gip nei giorni scorsi su richiesta del pubblico ministero per il venir meno dei gravi indizi nei suoi confronti.
  
L'inammissibilita' del ricorso era stata chiesta dal Pm Giuliano Mignini e oggi vi hanno aderito i difensori di Lumumba Diya, gli avvocati Giuseppe Sereni e Carlo Pacelli. I legali hanno comunque presentato al tribunale del riesame una memoria nella quale sottolineano la totale estraneita' al delitto del loro assistito, con allegata la richiesta presentata ieri al Pm di archiviare l'indagine.
  
Lumumba Diya ha sempre sostenuto di non essere stato in casa di Meredith Kercher quando veniva uccisa ma di essere rimasto al lavoro nel suo pub nel centro di Perugia.