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Cogne/ In un libro la tesi più sconvolgente. Samuele non è stato ucciso

Post n°16 pubblicato il 18 Aprile 2007 da joemitraglia73
 

''Un delitto inventato dalla stampa'', lo definisce il neurochirurgo Giovanni Migliaccio; ''Niente è più ingannevole di un fatto ovvio'', è la tesi di Maria Grazia Torri che fornisce una nuova lettura del caso più discusso degli ultimi anni nel libro "Cogne, un enigma svelato" . Nel 2006 la giornalista e critica d'arte Maria Grazia Torri incontra per caso, all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, Giovanni Migliaccio che le espone un'inedita teoria: i diciassette colpi alla testa del povero Samuele non sono necessariamente colpi. Il medico le espone fatti, notizie, esami, casi clinici, tracciando ipotesi, congetture, collegamenti che convinsero Maria Grazia Torri a dedicarsi al caso Franzoni.

Maria Grazia Torri studia, approfondisce, parla con molti medici e ottiene conferme da numerosi specialisti e pian piano emerge una nuova teoria: la scena del crimine potrebbe non essere la scena del crimine. "Cogne, un enigma svelato", in edicola tra qualche giorno, ripercorre tutte le tappe seguendo questo nuovo filone di ricerca della verità, a partire dalla perizia del professor Francesco Viglino, anatomopatologo del piccolo Samuele Franzoni la cui perizia finora non è mai stata data alle stampe. Affari racconta il libro in anteprima, con la tesi e con le analisi del neurochirurgo. Un libro nel quale- giura l'autrice e giornalista -  intendo scomodare di nuovo periti, procure, tribunali, medici e giornalisti, mettendoli di fronte alle gravi imprecisioni di questa vicenda".

L’Enigma svelato (Giraldi Editore) è il tentativo di ricostruire il mistero di Cogne da una diversa prospettiva. La tesi è chiara: e se nessuno si fosse soffermato a vagliare la strada più ovvia? Se non si trova l’arma del delitto nè il movente, forse è perché non c’è stato nessun crimine.

LO STRESS MEDIATICO - Ma in cosa consiste questa nuova, sconvolgente ipotesi? In breve, la causa della morte di Samuele sarebbe stata la rottura di un aneurisma, proprio come aveva sospettato inizialmente la stessa Annamaria Franzoni. Ma questa possibilità non è stata neanche verificata. "Quando accade un evento così tragico entrano in ballo le forze dell'ordine, i giornalisti e folle di curiosi.

Questo tipo di invasione non ha fatto bene ad un'indagine che invece avrebbe avuto bisogno di un momento di deposito" spiega l'autrice. "La stampa ha paura del 'buco', una notizia del genere deve essere diffusa subito, e in mancanza di accertamenti è stata presa per buona la notizia criminale fornita da una guida alpina. Il vero crimine di oggi è l'imperativo: tutto, maledetto e subito".

Samuele quindi sarebbe morto a causa di una violenta emorragia cerebrale, a seguito di un aneurisma e/o di una malformazione vascolare congenita che ha successivamente innescato una crisi epilettica. E, mettendo in evidenza dal punto di vista clinico errori e contraddizioni dell’analisi necroscopica del Prof. Viglino, perito incaricato dal Tribunale di Aosta, Maria Grazia Torri ci accompagna per mano attraverso una lettura alternativa di questo mistero.

Il neurochirurgo Giovanni Migliaccio ha individuato e analizzato basandosi esclusivamente su dati scientifici. “Non mi sento il tutore di una verità assoluta, ma sono disponibile a ribattere eventuali critiche e perplessità”.

COLPI A SAMUELE - I 17 colpi sulla nuca del piccolo Samuele di cui tanto si è parlato in questi anni sarebbero in realtà delle lacerazioni cutanee non necessariamente causate da un’arma (mestolo o scarpone che sia). Non a caso sull’ora della morte c’è una gran confusione, l’inondamento dei ventricoli cerebrali rilevato dall'esame necroscopico è tipico dell’aneurisma e non delle lesioni traumatiche, la scena del crimine potrebbe non essere la scena di un crimine. E, ancora, non ci sono i tempi tecnici per un omicidio. Questi sono solo alcuni dei nodi cruciali di un’ipotesi che sul piano logico non fa una grinza.

IL CORPO INTATTO - Secondo il medico, inoltre, la base cranica anteriore di Samuele era intatta, ed è impossibile che così tanti colpi non abbiano provocato neanche una frattura. Inoltre, anche il resto del corpo del bambino è intatto, tranne qualche piccola ecchimosi alle dita di una mano, ed anche in questo caso è impensabile che un omicida in preda ad un raptus abbia inferto 17 colpi tutti rivolti solo alla testa, così come è impensabile che il bambino non abbia tentato di farsi scudo con le braccia. Inoltre, non è stata trovata alcuna traccia di sangue sul corpo di Annamaria Franzoni.


Ma com’è possibile che in tutti questi anni nessuno ci abbia pensato? Secondo questa detective, che è anche una critica d'arte, "l’idea del delitto", scatenata dalla cruenta scena di sangue, ha in qualche modo permeato da subito tutte le fasi delle indagini, influenzando la stessa autopsia e la successiva interpretazione dei dati. Amplificato dai media, una sorta di pregiudizio collettivo, ha fatto immediatamente calare il sipario sulla pista della morte naturale, forse senza tutti gli accertamenti necessari a fugare ogni ragionevole dubbio.

(fonte: www.libero.it 18/04/07)

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Commenti al Post:
Valmontdgl
Valmontdgl il 18/04/07 alle 17:00 via WEB
e tu ci credi, joe?
 
 
joemitraglia73
joemitraglia73 il 19/04/07 alle 17:57 via WEB
IO CREDO CHE IL TUTTO SIA MIRATO A NON FARCI PIU CREDERE A NULLA!! grazie del messaggio ti aspetto ancora sul blog
 
capitancat
capitancat il 18/04/07 alle 19:32 via WEB
grazie di aver esposto questa possibilità
 
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