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SISTEMI DI DIFESA - L'IMPORTANZA DEL LIBERO - PROF. ANDREA BURATTINI

Post n°5 pubblicato il 26 Luglio 2008 da airmickicoach
 

Cercherò di non creare troppo caos, confondendo le idee chiamando i vari sistemi difensivi con troppi numeri e nomi, limitandomi solamente a descriverli in maniera discorsiva.
Innanzitutto bisogna sottolineare il fatto che a questo punto si deve fare riferimento anche al posizionamento del muro e all’attacco avversario, in altre parole, ora vedremo come posizionare i nostri difensori in base a dove proviene l’attacco ed al nostro modo di approntare il muro.
Prenderemo in esame come esempio un sistema difensivo che potrebbe andare bene per squadre Under 14 o 16. Partiamo con un attacco di mezza palla al centro; il nostro muro potrebbe raddoppiare o con l’ala destra o con la sinistra, di conseguenza, dalla parte dove c’è il raddoppio, il difensore di seconda linea, andrà a coprire il pallonetto, mentre gli altri due di seconda linea si preoccuperanno della traiettoria in diagonale, mentre il terzo di rete rimarrà a coprire il pallonetto. Nel caso si riesca ad approntare il muro a tre sul centrale avversario, allora entrambe le ali di seconda linea scenderanno a coprire il pallonetto mentre il difensore di posto sei rimarrà lungo per prendere le palle schizzate dal muro.
Se l’attacco proviene dall’ala (o da posto 4 o da posto 1 o 2), tenendo conto che andremo a contrapporre all’attacco avversario un muro a due, ci disporremo in difesa o con l’ala dietro al muro che va a coprire il pallonetto e di conseguenza il posto sei si sposterà o a destra o a sinistra a seconda da dove proviene l’attacco difendendo la parallela, mentre l’altra ala si preoccupa della diagonale insieme al terzo di rete che non è coinvolto nell’azione di muro; oppure con tutti e tre i difensori di seconda linea che rimangono a difendere lunghi le varie traiettorie di attacco, mentre il terzo di rete sarà la persona preposta a prendere i pallonetti.
Studiando in maniera abbastanza approfondita il gioco delle categorie minori, sono giunto alla conclusione che la zona più colpita dagli attacchi avversari si trova verso il centro del campo (soprattutto palle abbastanza lente), ecco perché ritengo che un modulo difensivo abbastanza buono per le fasce di età under 13 e under 14, preveda il posizionamento dell’uomo di posto sei più avanti rispetto al solito (sui 3 o 4 metri), questo a prescindere dall’impostazione del muro, mentre gli altri due difensori si dovranno preoccupare solamente delle traiettorie lunghe e fuori muro.
A proposito proprio di questo ultimo concetto, è basilare che la posizione del difensore debba essere esattamente fuori dal cono d’ombra del muro; tale concetto infatti sta alla base della famosa correlazione muro-difesa.
Queste appena trattate sono solamente alcune idee di moduli difensivi, in realtà, di soluzioni tattiche ce ne possono essere molte altre, l’importante è che ogni sistema attuato risulti efficace nell’economia della squadra e quindi sia adeguato ad essa.
In ogni situazione si deve porre la giusta attenzione alla difesa del pallonetto e di tutte le palle lente con almeno un uomo preposto alla difesa di tale attacco.
Un concetto che secondo me va sviluppato già con i giovani, relativo alla posizione di partenza in difesa, prevede una posizione abbastanza stretta (con le ali, cioè, che si devono abituare a partire da una posizione piuttosto accentrata) questo faciliterà l’automatizzazione delle posizioni difensive per una pallavolo di più alto livello.
In conclusione l’impostazione dello schema difensivo nella nostra squadra dipenderà da diversi aspetti, prima di tutto dalla fascia di età con cui lavoriamo, poi dalla tipologia dei giocatori che la compongono ed infine dalle caratteristiche dei nostri avversari.
Comunque un concetto deve sempre essere ben chiaro in testa sia ai giocatori, ma soprattutto agli allenatori: con il muro e la difesa è impossibile coprire tutto lo spazio del campo; infatti la bravura di un giocatore e di un allenatore non sta nel pretendere di coprire tutta la superficie di gioco, ma nell’approntare una buona copertura difensiva di quelle zone dove con maggiore probabilità finirà l’attacco avversario.

IL LIBERO

In ultima analisi è necessario spendere qualche parola per la figura che maggiormente impersona il fondamentale della difesa, ovvero il libero.
Ormai tale giocatore è diventato un pezzo fondamentale della pallavolo al punto tale che nell’allestimento delle squadre di alto livello non si può prescindere dalla scelta di un libero che possa fare la differenza.
Se per le categorie maggiori avere un buon libero può fare la differenza, è anche vero che introdurlo nelle squadre giovanili potrebbe disincentivare il lavoro con gli schiacciatori – ricettori. Questo problema si è verificato, infatti ultimamente la carenza maggiore nei giocatori per l’alto livello si palesa soprattutto tra i rappresentanti di tale ruolo. Ecco perché nei campionati delle varie under non è contemplata la figura del libero (precisamente fino all’Under 16, l’Under 18 è già un campionato cha si avvicina di più all’alto livello).
Nello scegliere un giocatore per questo ruolo bisogna comunque, prima di tutto, cercare una persona molto forte mentalmente. Deve essere necessariamente forte di carattere, infatti, un giocatore che ha la possibilità di far vedere il suo valore solamente eseguendo due fondamentali (ricezione e difesa). Inoltre è l’unico ruolo per il quale, fino a poco fa, non era previsto neppure il cambio.
Per queste ragioni risulterà fondamentale che chi vorrà cimentarsi in questo ruolo dovrà essere particolarmente motivato, spesso infatti i migliori liberi nascono dalla volontà dello stesso atleta di intraprendere questo ruolo e non dall’imposizione dell’allenatore o ancor peggio del genitore stesso.
Una volta individuata la persona giusta sarà importante dedicare il giusto spazio all’allenamento di questo particolare giocatore. Se si tratta, come in effetti è, di un ruolo così decisivo, sarebbe assurdo non allenarlo in maniera particolare cercando di ritagliare dei momenti per il suo allenamento specifico.
Un aspetto da non tralasciare nel programma di lavoro di un libero è il salto. Solo perché in partita non gli sarà permesso di effettuare salti in allenamento non bisogna esonerarlo dagli attacchi, anzi fargli eseguire il gesto dell’attacco lo aiuterà non solo a scaricarsi dal punto di vista mentale, ma soprattutto a mantenere un buon livello di forza esplosiva e di reattività, caratteristiche fondamentali per una corretta postura difensiva e per un’uscita rapida da essa.
Riassumendo brevemente quanto detto finora, è chiaro che la caratteristica più importante di un buon difensore è senz’altro la determinazione ad andare su ogni palla e la volontà di non farla mai cadere, in altre parole il buon difensore è solo chi ha “mentalità vincente".

 
 
 
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