Creato da barbarella670 il 02/08/2008

Andiamo avanti.

Uffffaaaa

 

 

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Risveglio e non solo muscolare

Post n°63 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da barbarella670

Trascorrere anni a scappare, a trasferirsi di città, a negarsi al mondo a cercare...altro, per poi ritrovare se stessi esattamente dove ci si era lasciati e persi. E' la storia della mia vita ma credo anche di tanti altre persone che, prese dall'ebrezza dell'adolescenza prima e della gioventù dopo, bisognose di detronizzare l'autorità genitoriale, di chiudere con tutto ciò che ci ha fatto soffrire o comunque con ciò che per noi era obsoleto, se n'è andata alla ricerca di se stessi. In realtà pensavo di cercare altro ma solo la maturità mi ha regalato l'illuminazione: stavo cercando me stessa. La ricerca non è stata consapevole, mascherata dietro a 1000 scuse, tante esperienze e tante conoscenze, non è stata neanche indolore ma solo ieri, a 43 anni, ho cominciato a slucidarmi. E' un poco difficile da spiegare ma è come se da bambina avessi saputo tutto, chi ero, cosa volevo, dove desideravo andare e, soprattutto cos'avevo dentro. Poi, l'ho rinnegato! Forse mi vergognavo di quanto ero "contadina", ragazza semplice piena di brufoli ma anche di tanta buona volontà e tanta fantasia e così, per fuggire da un padre padrone, da una famiglia pesante e di ristrettezze spaziali, ho fatto le valige e me ne sono stata a zonzo per l'Italia. Non voglio raccontare della mia vita, non adesso ma è importante sottolineare come mi sia persa. Ho perso la certezza di quello che avevo dentro e così ho cercato di farmi accettare da chi io ritenevo migliore e superiore a me e l'ho fatto in tante occasioni e con tante persone che rivestivano varie funzioni nella mia vita. Questo mi ha completamente spiantato di sentimenti. Dentro mi suonava una musica però mi ero imposta di ascoltarne un'altra che, per me, era anche stonata. Mi era difficile e spesso impossibile e allora mi violengtavo come le Geishe che si mettono le scarpette piccole piccole. Il risultato è stato lo stesso: una donna deforme che fuori era una e dentro un'altra, che diceva una cosa ma che non la sentiva sua, che faceva delle cose ma ne desiderava delle altre e anche se facevo le cose che mi andavano, c'era sempre un sottile senso di colpa di sottofondo. Strano vero? Non credo tanto e, soprattutto, credo che sia abbastanza frequente. Una vita così schizzofrenica vissuta all'insegna del "qualcuno mi deve amare ma siccome non ho trovato chi mi ama per quello che sono, allora decido che voglio essere amata da te perchè io ti amo e così farò quello che vuoi te fermo restando che cercherò di oppormi finchè posso ma sono pronta a capitolare in qualsiasi momento se tu decidi di mollarmi" (senza fiato), mi ha frantumato e mi ha portato tanto di quel male che al solo pensarci mi vien da nascondermi come a davanti ad un film horror. Da tanto avevo realizzato che qualche cosa non andava bene, eccome se andava male, e giorno dopo giorno, a piccoli passi e tra una crisi di panico, una di depressione e chissadio cos'altro, ho iniziato a riprendermi in mano ma senza sapere che lo stavo facendo. Alcune sono state scelte fatte arrivandoci per contrarietà (come dirette il saggio Guccio), altre fatte per disperazione ma ci sto riuscendo e, ieri, ho preso una decisione drastica: vado a fare ginnastica. Voi riderete ma per me l'uscire da casa e trovarmi in mezzo a gente che non conosco era a dir poco impensabile. Ebbene ce l'ho fatta a farcela! Mi sono trovate tra persona sanissime tutte spinte dal desiderio di muovere il culo e di stare in compagnia. Tutta gente tranquilla, non montata in testa e alcuni dei quali conoscevo da una vita e da 30 anni non vedevo più. E' stato splendido! Mi hanno fatto sentire a casa. Sono state queste persone che oramai di me non sapevano niente che, ricordandosi il mio nome, ricordando le mie prodezze giovanili, mi hanno reso consapevole di quello che ero e che sono (a parte gli anni, i segni, la maturità). Ho capito che quando io ricordavo me stessa come una donna forte, bella, energica e fantasiosa, non era un'illusione dettata dall'attuale insicurezza e dal bisogno di essere "il gigante dei propri sogni contro il nano delle mie paure", ero proprio così e lo sono ancora solo che mi ero persa ed adesso mi sono ritrovata nel fare le cose che mi piacciono e la ginnastica è solo una piccola parte, nel dire quello che penso a costo di morire per le mie idee, nel vestire come voglio anche se non va bene al mondo. E' bello ritrovarsi ed è bello ritrovare tutti coloro ai quali avevo chiuso la porta ma che sono rimasti. Il fatto è che tutto ciò sta avvenendo a 200 mt da casa, esattamente da dove ero partita 25 anni fa.

Buona giornata a tutti!

 
 
 
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FOTO DI ANDREA MILIA

 

PICIO BRUTO CATIVO MA SOPRATUTTO PICIO

 

SILENZIO CHE INIZIA LA VITA

 
 

La Bestia? No, grazie, già dato.

 
 

FORSEPAURA, FORSE SPERANZA

Quando la morte bussa alla tua porta devi essere pronto a riceverla: è la tua ora. La vita serve a preparasi a questo, a pulire il nostro karma, a prepararsi ad altro, ad abbandonare tutto ciò che di superfluo ci appesantirebbe il viaggio nel "dopo". Ma dopo che cosa, e il prima che cos'è? Non lo so, ma so che non si finisce mai, so che l'energia non si crea nè si distrugge ma si trasforma e questa è l'unica cosa che conta. Gli sciamani prima di morire lasciavano il loro potere ad altri in quanto anche questo poteva essere un inutile fardello, so che i genitori lasciano l'eredità ai figli, so che nel passato si mettevano cose importanti nella tomba per aiutare il viaggio, so che quasi tutti morendo chiamano la mamma e questo mi basta per capire che oltre c'è altro e che nel nostro inconscio lo sappiamo.  Non è tutta paura. "Il libro tibetano dei morti" tanto c'insegna e  Olga Kariditi  lo ha ben esposto parlando del credo degli zingari Uzbechi. Siamo noi, è la nostra cultura della pseudo perfezione materialista e puramente narcisista che ci fa cercare altro, che ci fa attaccare a queste quattro cazzate che abbiamo. Ci vuole coraggio a cambiare flosofia di pensiero, ci vuole coraggio a lasciare la strada vecchia di una vita consumata e percorrere un sentiero ignoto che è ignoto solo, perchè la nostra indolenza culturale ci impedisce di scoprirlo prima, di sperimentarlo prima, di prepararci prima a questo viaggio tanto misterioso quanto anelato da chi ogni giorno si toglie la vita e preferisce il "dopo" all'adesso.

Solo parole? Può essere ma se alla fine dei miei giorni riuscirò a chiudere gli occhi serenamente, con i miei cari vicino e un bel pensiero nel cuore sarà fatta.  

 
 
 

Noi donne siamo sempre atirate dalla "perversione" della differenza. Il pirata che salva la principessa e diventa onesto, la "Bella e la Bestia"...che diventa un pezzo di strafigo, la delicata Lilly che ammalia il "vagabondo" che poi si accasa., "Cenerentola" che viene salvata dal principe e diventa una principessa and so on...Vi rendete conto del potere diseducativo delle favole? dei danni che ci hanno creato fin da piccole? e adesso...continuiamo a cercare il Principe Azzurro!?! Ma dai...SVEGLIIIAAAA!!! che la vita è bella anche con un ranocchio, con un beduino, con un contadino, con un ...boh, basta che ci si ami e...che non si muoia di fame!

 
 

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ciao Barbara
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il 27/04/2012 alle 17:11
 
La notte è migliore quando hai fatto giustizia, arriva il...
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il 30/08/2011 alle 18:20
 
Ciao. Passavo di qua e non ho potuto non leggere la tua...
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Non ti preoccupare , se non bastano queste ne ho tante...
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il 29/08/2011 alle 17:34
 
...non ho parole...
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il 29/08/2011 alle 00:30
 
 
 

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