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« Il paese del balocchi: p...Venerdì 15 Marzo 2013 al... »

Ritorno a Messina...

Post n°223 pubblicato il 01 Marzo 2013 da MANonTHEmoonMilano
 

Sono stato solo cinque giorni a Messina, mia città di nascita, ma mai come questa volta il mio ritorno al passato è stato importante. L'ultima volta che ci ero stato, ad Agosto dello scorso anno, mi ero riappacificato in qualche modo con la mia vecchia città con la quale avevo un rancore e un risentimento unico. L'avevo apprezzata per la sua bellezza estiva e i suoi gusti, avevo riscoperto l'arte di vivere con lentezza e allo stesso tempo la bellezza del clima e del suo modo di essere.

Tornatoci in questi giorni, erano almeno 10 anni che non andavo in Sicilia in pieno Inverno, ho rivisto anche la Messina che vive nel periodo non estivo dove, pur essendo città di mare, incredibilemente non c'è mai nessuno.

Un viaggio che ha recuperato in me emozioni e ricordi che pensavo perduti.

Anche il cielo di Sicilia è diverso. In un certo senso lo avevo davvero dimenticato.

Il vento che viene dal mare è una sensazione stupenda, e veramente è la città dell'eterna primavera.

Anche in Inverno.

Ma andiamo con ordine.

Sono partito giovedì 21 Febbraio da Malpensa quando a Milano aveva iniziato a nevicare. Partito da Cadorna scopro, prendendo il Malpensa Express, che il costo assurdo per una corsa è di 11 euro. Ma tant'è.

Arrivo al terminal 2 e parto puntulamente alle 13. Il viaggio è tranquillissimo con Easy Jet, arrivo alle 15 a Catania.
Ad accogliermi un cielo nerissimo e minaccioso: ma nulla accade fino al momento in cui non salgo sul pullman per Messina, in partenza alle 16.

Primo segno positivo: si scatena un temporale mai visto, le strade si allagano e diventano un fiume, ma il viaggio, nonostante un piccolo ritardo si conclude bene. Riabbraccio Messina alle 18 e 30 e non piove neanche. Vieni a prendermi il mio ex compagno Antonio Marullo. Sono contento per lui, vive a Lecco, ma ci riusciamo a vedere solo a Messina. Ha avuto il coraggio di andarsene come me ed è una persona di successo.

Arrivo al B&B Messina Rooms, che è sito proprio nella strada in cui ho ancora la residenza, ossia via Boner: infatti voterò a Messina di lì a poco.

Mi sistemo e la sera dovrei vedermi con i miei ex compagni di classe. La pioggia non aiuta e alla fine, oltre al citato Antonio, ci raggiunge anche Francesco Berenato. Una marea di bidoni. Alla fine ho capito che il mio tempo con loro è finito. Di buono c'è che mangio una focaccia messinese e il mitico arancino di Famulari. La sera vado a letto.

Il Venerdì, dopo aver sbrigato alcune pratiche, mi dedico, nonostante i dolori forti a gambe e testa, a una bella corsa nella passeggiata a mare, di fronte al B&B. Poi pasta al forno da Famulari, una costante, e mega dormitona pomeridiana. La sera mi vedo con Giovanni Quattrocchi, mio vecchio compagno di scorribande in Sicilia scomparso misteriosamente anni prima che, potenza di Facebook, vuole rivedermi.

E' il Giovanni di sempre, molto ingrassato, senza i capelli lunghi di un tempo (erano 16 anni che non lo vedevo): comico, simpatico ma sempre molto messinese. Nel senso che ragiona con la mentalità di chi vive giù, apparenza inclusa. Ma non gliene faccio una colpa, solo che io mi sono evoluto e molta gente che ho rivisto no.

Ma questa è la vita di chi va via e di chi vive molteplici esperienze, la vita in Sicilia è molto lenta ma piatta. E io odio le cose e le persone piatte.

Il clou della mia esperienza viene Sabato quando rivedo Giovanna Villari, sempre in gambissima, e i suoi figli Leo e Anna che mi ricordo bambini e ora invece bellissimi, grandi e in gamba. Ritrovarli vuol dire rivedere, con estremo piacere, persone che avevo perso dopo la morte di mia nonna e l'allontanamento dalla mia famiglia. Io sono molto legato alle tradizioni familiari, anche se sembro un pazzo irresponsabile ero l'unico della mia famiglia, è sono sempre stato l'unico, dopo mio padre e mia nonna a tenere i contatti con tutti.

Volevo vedere il mio padrino, colui che mi ha battezzato, ma voglio omettere di scrivere come ho trovato questo uomo, molto simpatico e vivo in passato, dopo le malattie dell'ultimo tempo. Il dottor Villari è stato amico di mio nonno, e custodirà, nella sua mente ormai chiusa, alcuni dei segreti di Francisco (il padre di mio padre) che pian piano sto scoprendo a distanza di anni.

L'emozione grande è stata recuperare le foto di mio padre, con me e mia madre, e di mia nonna, esempio per tutta la mia esistenza.

Avevo perso tutto, almeno ora ho il volto di mio padre non più malato come nell'ultimo periodo della vita. Ne ho preso vitalità e genio, l'ho sviluppato e vivo per lui. Grazie a lui e anche a mia nonna, che si è sempre fatta in quattro per noi.

Il resto dei giorni la, due, si è svolto con le operazioni di voto, altre mangiate clamorose, qualche granita e un ritorno al Nord stavolta con un sorriso. Ho salutato il mare con la voglia di tornare ancora.

Alan

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Un blog di: MANonTHEmoonMilano
Data di creazione: 30/12/2009
 
 

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