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Nickname: MANonTHEmoonMilano
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Sesso: M Età: 51 Prov: MI |
« Il Natale per un terrone... | A te che guardi » |
Sono d'accordo con lei...Finalmente, dopo tutte le ipocrisie e le denunce tardive...Se continuate a farci paura prima o poi l'uomo smetterà di essere cacciatore...Da uomo credo che sia leggittimo provarci. Poi potete dire di no e finisce la....Per questo la gente ormai ci prova solo in chat e non si alza più dal tavolino dove è seduto o ferma un donna per dirle: "Mi piaci".
"Difendiamo la libertà di importunarci". Catherine Deneuve è tra le cento firmatarie di una lettera aperta pubblicata su Le Monde in cui si contesta quello che viene definito un "nuovo puritanesimo" emerso dopo il caso Weinstein. "Lo stupro è un crimine. Ma tentare di sedurre qualcuno, anche in maniera insistente o maldestra, non è un reato, né la galanteria è un'aggressione del maschio" scrivono le donne del collettivo, condannando la "caccia alle streghe" che è seguita allo scandalo a Hollywood e che minaccia la libertà sessuale. Femminismo non significa "odiare gli uomini e la sessualità", proclamano in una "tribuna" pubblicata dal quotidiano le firmatarie dell'appello, tra cui la giornalista Elisabeth Levy, le scrittrici Catherine Millet e Catherine Robbe-Grillet, l'attrice Ingrid Caven (ex moglie del regista Rainer Werner Fassbinder), l'editrice Joelle Losfeld. Tutte d'accordo sul fatto che le iniziative come #MeToo abbiano contribuito a "liberare la parola" insieme a una "legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare in ambito professionale". Ma sono tutte altrettanto decise nel condannare che #MeToo abbia "comportato, sulla stampa e sui social network, una campagna di delazioni e accuse pubbliche di individui che, senza che si lasci loro la possibilità di rispondere o di difendersi, vengono messi esattamente sullo stesso piano di violentatori. Questa giustizia sbrigativa - continuano le donne nella loro denuncia - ha già fatto le sue vittime, uomini puniti nell'esercizio del loro lavoro, costretti a dimettersi, avendo avuto come unico torto quello di aver toccato un ginocchio, tentato di strappare un bacio, o aver parlato di cose intime in una cena di lavoro, o aver inviato messaggi a connotazione sessuale a una donna che non era egualmente attirata sessualmente".
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Inviato da: cassetta2
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Inviato da: aldogiorno
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