Un attore in scena

L'amore per la qualità delle cose

 

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Messaggi di Novembre 2013

Cosa accade...Lettera al ministro Cancellieri

Post n°251 pubblicato il 07 Novembre 2013 da MANonTHEmoonMilano
 

La differenza tra me, e tanti comuni mortali come me, e la "casta" è che io non ho il numero della Cancellieri.

Avrei voluto chiamarla e dirle:

"Cara Cancellieri,

mi scusi se la disturbo sul suo cell, ma volevo chiederle gentilmente, se io ho un problema di carattere giudiziario o di salute perchè non mangio, la signoria vostra mi può aiutare?

Sa io in realtà sono incensurato e dunque sto commettendo un abuso a chiamarla, so che lei è spinta da ragioni umanitarie e dunque confido che lei possa in qualche modo aiutarmi a recuperare il cibo che mi manca.

Avrei chiesto a Silvio che per ragioni "umanitarie" ha aiutato tante belle donne di provenienza straniera ad integrarsi, diventando perno del loro benessere in Italia e dei loro sogni.

Purtroppo, gentile ministro, io non posseggo pali, se non quelli della luce, a cui appoggiarmi, e nemmeno delle belle tette.

Quindi come fare? 

Perfavore mi aiuti a mangiare, e magari ad avere quell'aiuto che le banche mi negano perchè, povero comune mortale, impossibilitato a fornire garanzie.

Siccome la sua forza umanitaria, da maschio alfa, è notevole, la prego di chiamarmi e di aiutarmi.

Io non sono anoressico per scelta, ne pratico l'astensione dal cibo come Pannella.

Appartengo ai nuovi poveri che fanno lo sciopero della fame perchè non hanno i soldi.

Non le chiedo di svuotare le carceri per placare la mia voglia di mettere in bocca qualcosa di buono, non voglio crearle il disturbo come la Ligresti che, dopo essersi mangiata insieme a padre e tutto il resto della famiglia tutta l'Italia, ha deciso di mettersi a dieta in galera solo per riuscire a chiaccherare con lei.

La sua forza umanitaria mi ha colpito, come quella di Silvio.

Io non ci metto la malizia, sono convinto che lei è onesta e che aiuterà tutti quelli che hanno fame ad andare a casa loro con un bel piatto di pasta pronta.

Io non sono riuscito a mangiarmi, come alcuni vostri amici molto voraci, questo paese. E dire che la cucina italiana è la prima al mondo!!! Infatti i politici mangiano molto di più qui che all'estero, ci sarà un motivo.

Secondo me oltre ad essere un ottimo ministro della in giustizia, quindi della giustizia all'interno del suo giro di amici, è anche una buona forchetta.

Capisco altresì la Ligresti che abituata a cene luculliane, sia rimasta un pò male per il mangiare del carcere. In effetti non ci sono ottimi cuochi all'interno delle patrie galere e bisogna svuotarle sopratutto dei palati più sopraffini.

Le volevo chiedere, gentile ministro dalla voce di Gianni, se posso partecipare anche io al vostro prossimo pranzo (che può durare per me anni purchè ci sia coinvolto anche io).

Sa, sinceramente sono stanco di fare tutta questa inutile fatica con regole, iva, eva, troie, lavoro che non c'è, gente che non paga e sfrutta.

Ho diritto a passare dall'altro lato! O no?

Non è una richiesta validamente umanitaria?

Senta se vuole mi mandi un messaggio e la richiamo io, così, siccome ho i minuti gratis per la promozione che ho fatto, non faccio spendere a lei i soldi della chiamata.

La ringrazio per l'accorata e dolce umanità che la contraddistingue. Spero in un generoso riscontro.

Voglio far parte anche io del Ristorante Italia.

Con osservanza le porgo distinti saluti!

Alan


Ps. se non prende vuol dire che sono in metro, provi pure a richiamare, sono disponibile h 24 a mangiarmi il paese come voi. Sono un pò stanco di essere colui che viene divorato, mi diverte l'idea della inversione dei ruoli. Penso sia una richiesta legittima. 

La saluto caramente!"

 
 
 

La distanza della politica dalla realtà

Post n°250 pubblicato il 07 Novembre 2013 da MANonTHEmoonMilano
 

Se volete capire quanto la politica è distante dalla vita reale, chiedete a una partita Iva. Mentre i giornali discutono di Imu e di cuneo fiscale, 182. 256 persone che difficilmente possono permettersi una casa e che non hanno un datore di lavoro fisso (e quindi non beneficeranno dei piccoli sgravi governativi), si preoccupano per la loro sopravvivenza. Tra le eredità avvelenate dellariforma Fornero c’è l’aumento dei contributi Inps per le partite Iva esclusive: dal 27 al 33 per cento in quattro anni, il primo scatto a gennaio 2014 da 27 a 28.

Contributi che pagano da soli, visto che non hanno alle spalle un’impresa o un singolo che e condivida l’onere. Il “popolo delle partite Iva” ha avuto una breve stagione di popolarità, quando Silvio Berlusconi fondava su questi auto-imprenditori la sua mitologia sociale. Ma prometteva soltanto di chiudere un occhio sulla fedeltà fiscale: evadete e moltiplicatevi. Dei loro problemi concreti non si occupa praticamente nessuno (unica eccezione: le inchieste di Dario Di Vico sul Corriere della Sera), politica, giornali e intellettuali sono sensibili soltanto alle istanze di operai, insegnanti, dipendenti statali e imprenditori. Eppure, secondo i calcoli di Acta, l’Associazione del terziario avanzato, la situazione di una partita Iva mono-committente iscritta alla gestione separata Inps non è migliore di quella di un cassintegrato Fiat di Pomigliano. Una partita Iva residente a Roma, 1. 000 euro di incassi mensili, 12 mila annui, ha un reddito disponibile di 545 euro al mese. Con l’aumento dei contributi ne avrà 485. Affittare una stanza (non una casa) a Roma costa almeno 500 euro al mese. Con 1. 000 euro di stipendio un dipendente a tempo indeterminato, sempre residente a Roma, ha un reddito mensile disponibile di 811 euro. Morale: se le politiche anti-crisi hanno lo scopo di rimettere un po’ di soldi in tasca a chi non ce la fa ed è pronto a trasformarli subito in consumi, aumentare i contributi su queste partite Iva è una mossa decisamente stupida.

Oltre che ingiusta, visto che le partite Iva si moltiplicano in Italia soprattutto a causa di datori di lavoro che impongono la massima precarietà, rifiutandosi perfino di fare contratti di collaborazione o a progetto. Trecento organizzazioni, a cominciare da Acta, ma anche la Consulta del lavoro professionale della Cgil, hanno lanciato la campagna “Dica: no 33, per bloccare l’aumento dei contributi. Ha aderito il membro del governo più a sinistra, il viceministro dell’Economia Stefano Fassina (Pd), che promette una riforma strutturale. Chissà se il governo Letta troverà il tempo di occuparsene, tra Imu e cuneo fiscale.

 
 
 

Quando c'era il duce...(basta cazzate). La storia racconta...

Post n°249 pubblicato il 06 Novembre 2013 da MANonTHEmoonMilano
 

Quando c’era il Duce…..

 

(di Marco Cucchi)

Se non c’era il Duce col …. che prendevi la pensione, visto che l’INPS la inventò lui: il primo sistema pensionistico in Italia a tutela dello stato di sopraggiunta invalidità sul lavoro o nel caso di impossibilità al lavoro per vecchiaia venne costituito nel 1898 quando venne introdotta la CNP, Cassa Nazionale di Previdenza nella quale venivano iscritti i lavoratori di alcune categorie e definitivamente dal 1919 quando l’ente divenne  CNAS (Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali) prevedendo l’iscrizione obbligatoria per tutti i lavoratori.

Se non c’era il Duce e ti ammalavi, peggio per te, non prendevi lo stipendio: con la legge 11 gennaio 1943 n. 138 venne istituita la prima Cassa Mutua di Assistenza di Malattia che offriva tutele minime ai soli lavoratori dipendenti del pubblico impiego e nulla per gli altri.

L’indennità di malattia è un dono della repubblica democratica visto che venne istituita con decreto legislativo del Capo provvisorio dello stato nr. 435 del 13 maggio 1947 l’INAM, Istituto Nazionale per l’assicurazione contro le malattie, riformato nel 1968 che assisteva tutti i lavoratori, anche coloro che dipendevano da imprese private.

E nel 1978, con Legge 23 dicembre 1978, nr. 883, veniva estesa, oltre che l’indennità retributiva in caso di malattia, anche il diritto all’assistenza medica con la costituzione del Servizio Sanitario Nazionale.

Il Duce ha inventato la Cassa Integrazione Guadagni per aiutare i lavoratori di aziende senza lavoro: nel 1939, tramite circolari interne, veniva prevista la possibilità, prevista senza un reale quadro normativo per poterla applicare, visto che allora era totalmente inutile.

L’Italia, già coinvolta nelle guerre nelle colonie (Libia, Abissinia) si stava preparando all’entrata in guerra al fianco della Germania e l’industria (soprattutto quella bellica) era in gran fermento, motivo per cui non solo si lavorava a turni pesantissimi ma si assistette addirittura al primo esodo indotto di lavoratori dall’agricoltura all’industria.

La Cassa Integrazione Guadagni, nella sua struttura è stata costituita solo il 12 agosto 1947 con DLPSC numero 869, misura finalizzata al sostegno dei lavoratori dipendenti da aziende che durante la guerra erano state colpite e non erano in grado di riprendere normalmente l’attività.

Quando c’era il Duce non vi era disoccupazione in Italia: vero, anche se in maniera discutibile.

Unica precisazione da fare è che tale evento non era giustificato da reale stato di benessere dell’economia ma da due eventi ben precisi: l’Italia stava preparando l’entrata in guerra e tutte le industrie (e l’artigianato) che direttamente o indirettamente fornivano l’esercito lavoravano a pieno regime.

Per contro, l’accesso al lavoro era precluso a tutti coloro che non sottoscrivevano la tessera del Partito Nazionale Fascista, sanzione che era estesa anche ai datori di lavoro che eventualmente li impiegassero.

Motivo per cui durante il fascismo assistemmo ai primi flussi migratori, di tutti coloro che per motivi politici non intesero allinearsi al regime ma avevano una famiglia da mantenere.

Francia (prima dell’invasione nazista), USA, Argentina, Brasile e Africa le direttive principali dell’emigrazione Italiana: anche mio bisnonno da parte di padre fu costretto ad emigrare in Etiopia visto che nella Romagna nessuno intendeva rischiare dando lavoro a uno privo della tessera del partito.

Gli extracomunitari attuali non esistevano visto che venivano direttamente sfruttati in loco nelle colonie, mentre i migranti erano i nostri poveri che non volevano tesserarsi al partito, motivo per cui in Italia, chi non lavorava per la guerra era indotto ad emigrare.

Se non c’era il Duce le grandi strade in Italia non venivano costruite: anche questo non  è vero, visto che la necessità di realizzare infrastrutture in Italia fu un’idea di Giovanni Giolitti durante il suo quinto governo (15 giugno 1920/7 aprile 1921), avendo constatato l’impossibilità di uno sviluppo industriale in mancanza di solide strutture, sviluppo industriale dimostratosi necessario dal confronto con le altre grandi potenze che avevano partecipato al primo conflitto mondiale.

Tale “rivoluzione” non potè essere attuata da Giovanni Giolitti, prima, e dal governo Bonomi che ne seguì solo per i sette mesi che resse a causa del boicottaggio e dell’ostruzionismo politico da parte del nascente fascismo, prima generico movimento popolare (1919) e poi soggetto in forma di partito dal 1921, con la costituzione del Partito Nazionale Fascista.

Quando c’era il Duce il popolo stava meglio: anche questa è un’affermazione discutibile.

Infatti, a seguito delle sanzioni internazionali irrogate nel 1936 all’Italia a seguito dell’invasione dell’Etiopia, il 18 novembre di quell’anno venne indetto il “Giorno della fede” in cui gli italiani furono invitati, in teoria, a donare tutto il proprio oro alla Patria ricevendo, in cambio delle fedi nuziali (gli sposati) anelli in ferro con la scritta “ORO ALLA PATRIA – 18 NOV.XIV” che ancora qualche anziano possiede ancora.

Teoricamente perché, malgrado fosse fatto su invito volontario, chiunque venisse colto a possedere oro proprio anche in casa, veniva perseguito come traditore e nemico della patria dalle squadre del Fascio Littorio, ripassati (come si diceva allora) a manganello ed olio di ricino.

E sempre per sostenere la guerra in Abissinia ed Eritrea prima, quella al fianco dei tedeschi poi, venne imposta l’autarchia: tutti i prodotti di importazione vennero soppressi come la maggior parte del grano utilizzato per la pasta e sostituito dall’”italico” riso, come ad esempio il caffè, sostituito dal “surrogato” fatto con cicoria tostata e il the, sostituito dal “coloniale” karkadè, misura che complessivamente peggiorò di molto la qualità della vita del popolo.

E il sequestro ai contadini della produzione agricola: agli agricoltori, come i miei parenti nell’alto forlivese, veniva imposta una elevata produzione agricola di cui solo una piccola parte veniva lasciata al contadino per il consumo personale e la vendita al mercato mentre una quantità esosa veniva “prelevata” dai fascisti locali “per il bene della patria”. E anche gli animali da carne.

Furono anni in cui calò l’allevamento dei maiali, animale ingombrante, oneroso da mantenere, visibile e quindi facilmente “prelevabile” in favore dell’allevamento del coniglio, più piccolo, più discreto e quindi più facilmente nascondibile; nel paese di Santa Sofia di Romagna (FC), tutta la collina della frazione di Camposonaldo, zona impervia da esplorare, divenne prima che territorio e base dei partigiani luogo di allevamento abusivo dei conigli, quelli che le famiglie contadine mangiavano la domenica e nei giorni di festa malgrado le disposizioni del regime.

Il Duce amava l’Italia; «Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative.» enunciò il Duce il 26 maggio 1940 (ndr. L’Italia nella seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1946, p. 37): e così fu, visto che nella disastrosa “campagna di Russia”, solo per compiacere Adolf Hitler con una presenza italiana del tutto male equipaggiata e fornita nelle sue operazioni di guerra di guerra, persero la vita ufficialmente 114’520 militari sui 230’000 inviati al fronte, a cui aggiungere i dispersi, ovvero le persone che non risultavano morte in combattimento ma nemmeno rientrate in patria, che fonti UNIRR stimano in circa 60’000 gli italiani morti durante la prigionia in Russia.

Il Duce amava talmente l’Italia da aver introdotto leggi razziali antisemite nel 1938 solo per compiacere l’alleato nazista, inutili perché in Italia gli ebrei, a differenza che in Germania, non avevano un’importanza rilevante in un sistema economico di cui la dittatura volesse provvedere all’esproprio.

E i fascisti, soprattutto durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana (o di Salò) collaborarono attivamente ai massacri di rappresaglia a seguito delle operazioni partigiane e alla deportazione nei lager di cittadini italiani.

E l’Italia, unico nei paesi “satellite” della Germania nazista, il fascismo fu istitutore e gestore di “lager” in Italia con l’impiego prevalente di proprio personale: la bibliografia ufficiale stima in 259 i campi di prigionia in Italia e gestiti con presenza prevalente di personale italiano, alcuni normali campi di detenzione, altri campi di smistamento in attesa della deportazione in Germania come quello di Bolzano (in cui imperversò, partecipando ad alcuni massacri futili ma brutali anche l’alpino Albino Cologna) e Fossoli, in provincia di Modena; ma alcuni erano autentici campi di sterminio come la Risiera di San Sabba a Trieste, dove il tenore dei massacri era inferiore solo ai campi in Germania e Polonia, molto più grandi e appositamente attrezzati.

Solitamente bastava il 25% delle asserzioni sopra esposte per venire “cacciati” dalla pagina, subendo il rancore di chi non riesce più a sostenere un confronto dialettico. E, voglio proprio vedere, chi con un minimo di intelligenza e di conoscenza della storia possa ammettere che Benito Mussolini e il fascismo abbiano fatto il bene dell’Italia.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/8/8a/Mussolini_mezzobusto.jpg

BENITO MUSSOLINI.

 
 
 

Qualcosa di cui sparlare/reiki e simili, le notizie idiote e la cura online

Post n°248 pubblicato il 05 Novembre 2013 da MANonTHEmoonMilano
 

In uno dei periodi più neri della storia moderna, dove ormai la rivolta è dietro l'angolo e siamo circondati da depressi cronici, proliferano tecniche di rilassamento, di energia, religioni, e quant'altro che sembrano avere trovato la soluzione a tutti i problemi, come se l'Universo se ne fottesse delle mani che abbiamo e ci infondesse il potere.

Quale potere poi?

Quello dell'illusione, del convincimento, del rifugio.

Quante notizie girano su internet o nel mondo, quante coglionate e complotti ci sono?

Beh sui complotti io la penso così: esistono dei gruppi di potere che cercano di fare il loro gioco usando le loro armi, ma vi garantisco che se c'è un piano mica te lo vengono a dire su internet.

"Scoperta la cura del cancro": divulgalo! Peccato che sia l'ennesima cazzata, come il metodo Di Bella (lo ricordate). Fumo negli occhi, soprattutto quando manca la speranza serve (in questo non c'è niente di male), ma non esiste sperimentazione adeguata.

"Xango" il succo di mangostano che elimina le intolleranze e che cura i tumori: altra colossale puttanata non corroborata da nessuna sperimentazione medica e anzi oggetto di cause continue. Un succo che costa 100 euro a bottiglia, idioti che lo comprate occhio, è che ha un percorso di vendita piramidale simile all'Amway. Conosco dei cari amici che lo vendono e diffondono. I risultati: lei era bellissima e ora è un mostro, ha perso le intolleranze (si fa per dire) ma è ingrassata da far paura ed ha una sfiga colossale, il figlio è diventato anch'esso obeso ed ha psicologicamente perso ogni nozione di umanità, il suo testosterone è altissimo soffre di ansie e manie suicide e va costantemente a puttane. Sicuramente ha fatto bene Xango...

Oli miracolosi, e cure assurde poi proliferano..."La carne non va mangiata perchè fa venire il cancro". Enorme minchiata anche quella, poi diffusa da chi lavora ad Herbalife!! Strano che in natura tutti gli animali si nutrano con la carne degli altri (più o meno a parte coloro che naturalmente si nutrono di erbe e frutti vari). La nostra grande fortuna è essere al vertice della catena alimentare. Vegani, vegetariani, ecologisti ecc. ecc. combattono le loro battaglie, legittime per inteso. Ma ci si dimentica che non è la carne che uccide, ma tutta la merda che buttiamo nei terreni e nell'aria. Quindi ogni cosa è inquinata e crea problemi.

"Da quando non mangio carne non prendo neanche un raffreddore", beh io la carne la mangio e negli ultimi 10 anni se ho preso due volte la febbre è tanto. E poi, cara mia, bisogna ammalarsi, perchè le difese immunitarie si allenano e non muori per un mal di testa.

Parliamo poi di santoni vari, energie universali, piani divini, massaggi mentali ecc. ecc.

Qui entriamo in una cosa per cui nel medioevo si bruciavano le streghe, diciamo che non era proprio una buona cosa, ma perchè non dar fuoco alla mandria di idioti che ci credono e pagano.

Scientology, si paga per passare al livello superiore, un po come l'ecopass a Milano. Se hai soldi ti purifichi, o non inquini... Qualcuno che crede a queste cazzate può essere considerato normale? No direi di no! Mai! Sei solo un idiota e ti meriti che ti rubino tutti i soldi e ti facciano il lavaggio del cervello. Sono a favore del tuo depauperamento io!

Come quella setta ce ne sono altre, tutte a pagamento, perchè lo spirito ha bisogno di contributi per costruire la tua anima nell'aldilà e inculare la tua vita nell'aldiquà.

Siamo degli incredibili creduloni.

Parliamo poi delle filosofie orientali, tradotte all'italiana o modernizzate. Se alcune di queste sono solo e semplicemente delle filosofie di vita più o meno condivisibili, altre sono roba da denuncia penale.

Avete mai sentito parlare del Reiki? Io si, vi spiego in un attimo di cosa si tratta, per i profani. Ovviamente mi attirerò tutta la rabbia dei cazzoni che ci credono. Secondo i suoi sostenitori, è una pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa[per il trattamento di malanni fisici, emozionali e mentali. Peccato che non curi le malattie mentali di chi le pratica. Una sistematica revisione di una serie di studi clinici sul Reiki, condotta nel 1988, ha concluso che non c'è prova dell'efficacia del Reiki nel trattamento di qualsiasi condizione patologica. Quindi è tutta autosuggestione.

Insomma una roba per creduloni. Credetemi, queste cose le ho viste di persona, perchè mi diverte tantissimo andare nei posti a studiare questi fenomeni, a far credere agli altri che io abbia delle mani clamorose, da pranoterapeuta. Credetemi, io da attore, ho fatto credere a dei mentecatti che, sfregandomi le mani e mettendo loro addosso del caloro, li avrei guariti. Certo, infatti sono rimasti com'erano, ma ci hanno creduto. Potenza della mia circolazione sanguigna.

Al contrario, alcune testimonianze riportano che in talune persone il Reiki induce soggezione psicologica poiché può portare a ritenere che il Reiki possa risolvere qualsiasi problema, fino a fare trascurare le terapie tradizionali, di dimostrata efficacia, curando ogni male (o affrontando ogni situazione della vita) con tale disciplina. Inoltre, il Maestro a cui ci si affida può far leva sul grado di influenza che ha sugli adepti per strutturare forme di condizionamento del tutto simili a quelle presenti all'interno delle sette.

Ho conosciuta una master di Reiki, non vi dico le risate. A parte la convinzione assoluta che le sue mani avessero dei poteri (il mio mal di schiena non se ne è affatto accorto), a un certo punto ho sparato a cazzo un nome di una cretina (arrestata per ndrangheta a proposito) che casualmente conosceva questa mentecatta. Sono stato preso per uno dotato di poteri universali, toccavo le persone, le guarivo. 

Ma quando mai? ahahahahhaha

Semplicemente io sono una persona attenta e Milano poi non è così grande e quindi con ogni probabilità, anche perchè le persone di cui sopra abitavano vicine, pur sparando a cazzo avrei indovinato.

E così è stato. Le persone toccate da me vedevano colori, sogni, vesti, ma non si sono accorte che le avevo imbrogliate e che con me c'era una telecamera che filmava tutto.

Questa tizia, master di Reiki, era così brava a vedere le cose (si proclamava medium, ma secondo me era Mediaset Premium) che non si era accorta delle truffe di quest'altra tizia (arrestata per spaccio internazionale di droga e non scherzo), capace pure di rubare i vestiti della prima comunione della figlia, pisciargli addosso e buttarla mezza bruciacchiata nella spazzatura.

Del resto la sudditanza psicologica che hanno coloro che subiscono questo lavaggio del cervello fa paura. Siamo degli psicolabili come il mio amico che si era messo con questa tizia e che nonostante tutti gli avessimo detto che sarebbe stata arrestata ha continuato a vederla. Risultato: è stata davvero arrestata e marcirà in galera a lungo, ma non è preveggenza, è lungimiranza.

In conclusione  prego di darvi una svegliata tutti quanti.

Già ci beviamo le palle dei policiti (dai Silvio, raccontacene una nuova che così ridiamo sempre di più).

Una fra tutte: si cambia nome e cambia partito.

Forza Italia o Pdl, cosa cambia? Il proprietario è sempre Berlusconi.

Ma forse ci meritiamo tutto ciò.

Dovremmo studiare di più le cose semplici e reali, imparare dai libri di storia, farci una cultura come si deve.

Allora non cadremmo nelle mani di imbonitori vari, ma li bruceremmo vivi come meriterebbero.

Alan

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: MANonTHEmoonMilano
Data di creazione: 30/12/2009
 
 

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