Un attore in scenaL'amore per la qualità delle cose |
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: MANonTHEmoonMilano
|
|
Sesso: M Età: 51 Prov: MI |
Messaggi del 06/01/2014
Giornali, docenti, anche i politici parlano da decenni di rischi, di crisi, di inflazione. La nostra tesi invece è deflazione. La deflazione è il contrario dell’inflazione, mentre con l’inflazione si verifica un aumento di prezzi, con un disagio sociale ed economico delle classi meno abbienti, la deflazione implica che i prezzi dei beni, dalle case alle pizze, scenderanno perché manca il danaro disponibile a acquistare beni, oppure perché i beni prodotti sono eccessivi. Cosa succede? Chi ha della liquidità, vedrà questo danaro rivalutarsi di giorno in giorno, e grazie a questa liquidità potrà comprare gli stessi beni a prezzi molto minori. Quello che abbiamo visto dalla crisi del 2001 e a seguire è stata una gestione della massa monetaria propensa a drogare l’economia, anche in Italia, che dovrebbe comportare un aumento dell’inflazione. Bene, questo non è avvenuto, quindi anche paventando rischi di inflazione, ancora gli ultimi dati di novembre dimostrano che il governatore Draghi è stato costretto a ridurre ulteriormente il tasso, perché il corpo economico è malato. Quindi è un corpo che di liquidità non ha più bisogno, c’è carenza di volontà di acquistare e quindi l’ipotesi deflattiva sta emergendo. (fonte: Paolo Gila) |
Da un punto di vista fisico il caffè è una bevanda che si ottiene facendo passare acqua bollente sotto pressione su uno strato di circa 6/7 g di caffè tostato, macinato e pressato. Questo processo detto di “percolazione” e regolato dalla legge di Darcy è alla base del funzionamento sia della moka sia della macchina del caffè espresso dei bar. Il nome moka deriva dalla città Moka nello Yemen dove sono nate le prime piante di caffè. Esistono due differenze fondamentali fra il caffè fatto con la moka e il caffè espresso preso al bar. La prima riguarda il tempo di uscita del caffè: 3 minuti per la moka e 25 secondi per la macchina espresso. La seconda riguarda il grado di macinatura dei chicchi di caffè: la moka utilizza il caffè già macinato nelle apposite buste sotto vuoto mentre la macchina del caffè espresso del bar richiede la macinatura dei chicchi più volte nell’arco della giornata. Questo non solo per mantenere il più possibile intatto l’aroma del caffè appena macinato ma anche perché i chicchi di caffè sono igroscopici come i chicchi di sale: si ingrossano, quando l’atmosfera è ricca di umidità e si assottigliano, quando l'atmosfera è secca. Perciò, quando l’ambiente è umido come quando spirano i venti meridionali, quali il libeccio e lo scirocco, il bravo barista deve procedere con un grado minore di macinatura per evitare che il caffè esca in meno di 25 s e annacquato; quando, invece, l’ambiente è secco, come quando spirano venti settentrionali, quali il maestrale, la tramontana e il grecale, il bravo barista deve procedere con un grado maggiore di macinatura per evitare che il caffè esca in più di 25 s, troppo forte e con un sapore di bruciato. I baristi di Napoli conoscono bene tali procedure perché a Napoli prendere il caffè al bar è una vera e propria religione e un caffè cattivo è chiamato ciofeca, dall’arabo šafèq che significa appunto bevanda di scarsa qualità. E’ curioso osservare che il caffè fatto con la moka contiene più caffeina dell’espresso del bar perché più lungo è il tempo di contatto fra l’acqua bollente sotto pressione e la polvere di caffè.
|
Inviato da: cassetta2
il 27/07/2019 alle 11:53
Inviato da: aldogiorno
il 28/04/2018 alle 17:24
Inviato da: vita1954c
il 07/04/2018 alle 03:12
Inviato da: aldogiorno
il 25/12/2017 alle 10:03
Inviato da: lab79
il 19/11/2017 alle 01:41