Creato da guarneri.cirami il 18/07/2009
 

Racconti&altro

Le storie di Alberto Guarneri Cirami: i suoi romanzi, i suoi racconti e il suo teatro.

 

 

« Quando non c'è più la SperanzaLA RICETTA DELLA FELICITA' »

MALEDETTO PUCK

Post n°1049 pubblicato il 02 Aprile 2016 da guarneri.cirami
 
Foto di guarneri.cirami

LETTERE A DULCINEA
MALEDETTO PUCK

Non fu una buona idea far visita quella sera al professore. Mi propinò infatti una lezione di letteratura inglese,che molto aveva a che fare con la mia vita. Ero fiacco, senza idee e entusiamo, senza motivazioni, senza speranza! Quella visita non fece che peggiorare il mio stato. Neppune il calice di vino che il professore, con spirito caritatevole, mi offrì a fine serata, insieme ad un piatto di ceci, fave abbrustolite,noci e lupini, rallegrò il mio cuore.Secondo il professore specie i lupini mi avrebbero fatto bene, se è vero che gli stessi soldati delle invincibili legioni romane ne facevano largo uso. I lupini insieme al vino, a parere del professore, mi avrebbero reso più forte e più longevo, al pari di quei mitici legionari romani. Troppo tardi però, perchè io avevo perso la mia battaglia con Dulcinea. Lei era partita e di lì a qualche mese avrebbe sposato il Mauro, il suo bel carabiniere di Crema. Che strazio per il mio cuore vedere le loro foto felici. Ma a che mi sarebbe servito poi diventare più forte e longevo se non potevo avere l'amore di Dulcinea, e se non ottenendolo non l'avrei poi dimenticata!? Vivere cento anni con quel pensiero, come un assetato nel deserto,mi sarebbe stato francamente impossibile! Preferivo di gran lunga andarmene prima, o perdere semplicemente la memoria per cancellare il suo nome e i suoi occhi dalla mia anima. Tuttavia decisi di non manifestare apertamente questi pensieri al professore. Volevo apparirgli sereno e distaccato, ma non era facile imbrogliare il mio amico. Speravo però che il professore non accennasse in alcun modo al mio caso. Speranza subito disillusa.
"Che faccia, Eugenio! Come ti disse quella volta la tua Dulcinea? Una faccia da due novembre!" esclamò infatti, accogliendomi sulla soglia di casa sua. "Sarà stato il Puck di Shakespeare a ridurti in quello stato? Ha propinato anche a te, ragazzo mio, il filtro magico con cui il re Oberon bagnò gli occhi della sua regina?
"Vaneggia professore? Che c'entro io con Puck ed il re dei folletti..? Non riesco a trovarci un qualsiasi nesso...
"No, Eugenio, la mia teoria è ben solida! I folletti certamente hanno a che fare con la tua malattia...La scienza in tal caso deve arrendersi. La medicina deve rinunciare a qualsivoglia diagnosi. Perché vedi è una strana malattia la tua:se ci pensi la causa che l'ha scatenata è la sola cura che potrebbe farti guarire. Ma non divaghiamo. Dicevo appunto che il tuo straordinario stato ti fa rassomigliare senza dubbio alla regina delle fate, alla bella Titania!
"Oh capito, professore, tu hai voglia di scherzare...
"Sono serissimo Eugenio! Sai tu cosa successe alla regina, a causa di quel filtro d'amore...
"Ma via quella è solo una favola, un mito, cosa c'entra con la realtà professore?
"Non nascondere la testa sotto la sabbia Eugenio! E' una favola che ci racconta una eterna verità sui rapporti tra uomini e donne. Cosa successe allora alla regina Titania?
"Quando si risvegliò dal suo sonno, si innamorò del primo essere vivente che gli capitò a tiro...
"E ti ricordi di quale essere vivente si trattava...?
"Di un somaro senza dubbio...ma perché poi tutta questa storia professore!
"Allora? Vuoi negare l'evidenza? La regina si innamorò del somaro, tu di Dulcinea...
"Oh, che bella questa!Paragonare Dulcinea a quel somaro,è davvero troppo!Sono solo io il somaro in questa storia...Somaro e presuntuoso! Pretendere che una giovane così bella, quale è lei, si innamorasse di me...
"Ah, senza dubbio, concordo Eugenio: sei solo tu il somaro! No, non paragono affatto il somaro a Dulcinea, ci mancherebbe! Ma te, mio caro, alla regina! Perché dello stesso illogico sentimento, dello stesso eterno sortilegio infine si tratta! Cos'è l'innamoramento se non uno oscuro incantesimo che prescinde da qualsivoglia ragione o motivazione...Nel tuo caso sarà andata così: uno di quei dispettosi folletti si sarà imbucato in uno dei tuoi sogni, e senza che tu te ne accorgessi ti avrà bagnato gli occhi e stregato il cuore...Ma non sempre l'amore dona gioia,ti porta la felicità, è vero amico mio? Specie quando non è corrisposto...E' paradossale come l'amore,spesso con la felicità non c'entri proprio nulla. Ti potrei portare centinaia di casi in cui l'amore sembra più importante della stessa felicità, e in luogo di illuminare le nostre vite, ci confonde, ci fa smarrire la via;in luogo di illuminare, brucia invano le nostre vite e incenerisce i nostri cuori...Perché senza saperlo centinaia di anni fa Shakespeare ha scritto la tua storia...e quella di altre migliaia di idioti come te...
"Sogno di una Notte di mezza estate..."
"Un vero e proprio teorema sull'amore, sul nonsense della vita degli uomini, che si incontrano e si innamorano per una serie di casualità che non ha logica alcuna e sfugge al loro dominio...
"Le giuro che l'ho dimenticata,professore!
"Dimenticata?"
"Dulcinea dico...Non la sento più da tempo...
"Ah, Dulcinea...A chi vuoi darla a bere?Io credo che ancora tu non sia guarito, Eugenio...che tu l'ami ancora, nonostante ella non te ne dia motivo alcuno
"Si, via, hai ragione professore. Ci divento matto! Semplicemente io la amo ma non chiedermene il perché...So soltanto che la amo contro ogni possibile ragione, promessa, pace, speranza, felicità, e nonostante questo mio scoramento...
"Sei così dolce Eugenio...Hai proprio l'anima di un fanciullo...Peccato che lei non riesca a vederla la tua anima...peccato che si fermi solo all'apparenza del tuo corpo di giovane vecchio...che nel copione che lei ha fatto della sua vita tu non sei previsto come un suo innamorato, o addirittura come marito o amante...
" Esiste uno stregone più potente di Puck, in grado di liberarmi da questo incantesimo, professore?
" Esiste, e si chiama Tempo...non è veloce come Puck, mio caro, ma lascialo lavorare...vedrai che un giorno ti libererà dal tuo sogno, dall'inganno che ha sedotto i tuoi occhi e il tuo cuore...Così che un giorno la incontrerai e non sentirai più battere follemente il tuo cuore per lei, e non ti apparirà più come la più bella tra le terrestri. Perché quel giorno Dulcinea non avrà più alcun potere su di te, non dipenderà più da lei la tua felicità, o la tua infelicità. Perché il disamore ti renderà forte, così come l'amore ti rendeva fragile e vulnerabile....
"Non sarà facile liberarmi dal dono di Puck, professore...La sua profezia sulla mia futura "impassibilità" mi sembra più triste del mio stato attuale...Tuttavia faràmeglio a spicciarsi il tempo...c'è il pericolo che divento matto...Si, credo che diventerò matto se lei non mi amerà..no nessuna scena : sarò un matto malinconico eternamente perduto in un sogno...un matto senza più memoria e senza più dolore...un matto che non riconoscerà più tra le immagini il dolce viso che lo ha perduto...
"Ci vuole pazienza, Eugenio! La cura del Tempo è lunga...
"Tuttavia, mio caro professore, c'è il pericolo che il paziente, nel frattempo, muoia...Cosa potrei fare per mantenermi in vita?
" Una crociera attorno al mondo? La legione straniera? Ma, seriamente, io ti dico che nel tuo caso, il lavoro può diventare una salutare distrazione...
A quel punto il professore prese un libro...era di Hesse...Era stato lui a farmelo amare ai bei tempi del liceo...Così com'era stato lui a trasmettermi la mania di infiorare i discorsi di citazioni.
"Guarda che dice, a proposito della malinconia..."Vi sono buoni rimedi contro la malinconia: canto, fare musica, fare poesia, vagare senza meta..." Io aggiungere un buon bicchiere di vino...
Brindammo allora alla fine della mia terribile schiavitù, alla libertà che mi avrebbe riservato il futuro. Ma pensare al futuro mi portò un grande sgomento nell'anima. Perchè, a pensarci, il domani mi appariva come un luogo inospitale da abitare, senza nessuna attrattiva per me. Un luogo, un tempo senza poesia, in cui mi sarei trovato vecchio solo e senza sogni....in cui nessun folletto mi avrebbe salvato dal mio disincanto...
Che finirò per rimpiangerti maledetto Puck..?

Alberto Guarneri Cirami

Nella foto di Elio Pedi il folletto Puck interpretato da Irene Tetto in Sogno di una Notte di Mezza Estate (una produzione Buio in Sala)
al Politeama di Caltagirone in un matinèe dedicato alle Scuole. In scena anche Giuseppe Bisicchia nella parte di Oberon il re dei folletti...

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