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Geremia Gardoncle

Post n°24 pubblicato il 20 Settembre 2009 da fantastikalbi
 
Foto di fantastikalbi

Albi di FantastiKa

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Le cinque Rose di Geremia Gardoncle

racconto fantastico

di Salvo Gagliardo

 

 

 

 

<< Il vecchio Mosè Abrams era appena uscito di casa,

per ricondurre le mucche alla stalla,  quando

trovò lo  Straniero>>

Clifford Simak.- Il compagno

 

 

 

1.

Il Vecchio di Millkill : Geremia Gardoncle

 

 

Sono un irriducibile solitario, e se vi va di salire sulla  collina  di Milkhill, e chiedete giù a Brinville la strada del vecchio Geremia Gardoncle, vi squadreranno  per bene, e dopo essersi assicurati che non siete un parente, un fastidioso esattore delle imposte,un avvocato, un medico, o chessò io, Dio non voglia, un becchino,vi manderanno al diavolo con << se lo trovi da solo!>>. Perché l’uomo di Milkhill è un vecchio topo di collina, scontroso come un lupo, fiero come un’ aquila, e testa dura come uno stambecco. Mi sono così stufato  della fastidiosità della gente, che da anni vivo qui in solitudine, a coltivare le mie rose, ad arare il mio orticello, e a fumare la pipa. Qualche volta viene  a trovarmi una delle mie ragazze. E’ sposata giù in città con un tipo che vende chitarre o fisarmoniche, un certo Orphel, o Orphal, o vattela a pesca!Un tipo con cui non spartirei neanche la cabina telefonica. Così Ethel sale quassù qualche ora al giorno, ad ascoltare il brontolio di un vecchio padre. Poi resto solo, con il mio gatto e qualche piccolo animale da cortile.

 

 

2.

Quella strana luce lassù

 

 Quel tardo pomeriggio, dopo una fumata tranquilla,ero attorno alle mie rose con il gran cappello di paglia da giardiniere, i guanti e tutto il resto, quando vidi da sotto la larga tesa del mio cappello qualcosa che brillava. Alzai la testa, ed il cielo era più rosso di un normale tramonto, nuvoloni infuocati correvano come mandrie inferocite. Penasi subito che stesse per scatenarsi un formidabile temporale, e forse anche Samuele, il  vecchio gatto che mi tiene compagnia da quando è morto Jack, il mio fidato labrador inglese. Il gatto  annusò l’ aria con i suoi lunghi baffi, fissò il cielo con i suoi strani occhi luccicanti, e se la diede a gambe levate per la porta di servizio.

Restai così a grattarmi la nuca, mentre quello strano esercito di nubi e nembi avanzava solenne come un galeone spagnolo. Qualcosa schizzò fuori da quella fosforescente crema di ribes e con una spettacolare parabola precipitò oltre il mio piccolo campo fiorito. Sradicò gli alberi che avevo piantato, meli e peri, fischiò e sparì dietro la collina con un intenso boato in una aurora intensamente rosata che presto divenne rossa simile alle fiamme di un caminetto.

Bella storia! Pensai. Seccature in vista. Speriamo che nessuno si sia rotto l’ osso del collo! Continuai a rimuginare, mentre il sole tramontava e le prime stelle cominciavano a brillare. Tutt’attorno c’era un silenzio abissale. Dentro le fattoria le bestie cominciarono ad innervosirsi. L’ aria attorno era stranamente elettrizzata, e presto si riempì di schiamazzi ed urla. Rientrai in casa, deciso a fornirmi di una torcia elettrica per una escursione lassù, sebbene la collina brillasse di luci come New York.

Maledizione! L’ interruttore aveva fatto cilecca! Non c’era più corrente. Le sole luci che brillavano  sinistramente erano gli occhi del mio vecchio gatto persiano, che mi accolse come se avesse visto uno spettro, gonfiando il pelo mostruosamente.

Maledissi l’ elettricità e gli elettricisti che mi avevano giocato quel brutto tiro. Frugai nell’ armadio del sottoscala e trovai  la torcia, Giù di nuovo una bestemmia. Le batterie erano completamente scariche. Continuai  a frugare nel buio e trovai una lampada a gas del tipo a lanterna. Indossai il giaccone e vi misi dentro   il mio revolver a sei colpi.Uscii. L’ aria era più calda e secca. Guardai le costellazioni in cielo, la collina sembrava che bruciasse di una intensa luce arancione. Imboccai un sentiero in salita. Sentivo dietro di me lo schiamazzo isterico degli animali, mentre le numerose cicale di quelle sere tacevano.

 

 

 

 

 

salvogagliardoproduzione.2000-2009. All rights reserved.

 

 

Questa storia è dedicata a tutti coloro  che sono appassionati di UFO e di Alieni. Forse la sera del 2 luglio del  1947 in una fattoria vicino Roswell, nel New Messico, è precipitata  un’ astronave aliena, il primo UFO crash della storia dei media, qualche giorno prima, il pilota privato ed uomo d’ affari, Kenneth Arnold aveva visto in volo sul Monte Rainier, nello Stato di Washington, ai confini col Canada, 9 oggetti volanti non classificati, li chiamò Dischi Volanti( Flying Saucers).Grazie. Salvo Gagliardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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