Vorrei vagare nell’universo cercando ovunque
nelle intrecciate tele di un ragno
nel fruscio delle foglie morte
nel dondolare dei rami stecchiti
sfogliando libri sacri
dinanzi al portone d’un antico monastero
Vorrei salire sulla tua carrozza
lontano dalla prigione d’un grattacielo
lungo le strade dell’inverno
ed osservare riflessa nel lago argentato
la mia immagine deforme
e contare poi una per una
le perle della tua corona
Vorrei mostrarti fotografie sbiadite e diari segreti
Vorrei avvicinarmi ma non so chi sei
vorrei chiamarti ma non so il tuo nome
vorrei seguirti ma tu,
ti stai sciogliendo lentamente in aria
scompari quando credo di afferrarti
nei labirinti della mia mente,
cercandoti affannosamente
in ogni piccolo spazio