Post n°1035 pubblicato il
13 Dicembre 2017 da
arte1245
"Eravamo ragazzi e ci dicevano:
"Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita".
Studiammo.
Dopo aver studiato ci dissero:
"Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente?
Avreste fatto meglio a imparare un mestiere".
Lo imparammo.
Dopo averlo imparato ci dissero:
"Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?".
Ci convinsero e lasciammo perdere.
Ricominciammo a sperare, disperati.
Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza.
Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi,
con troppa esperienza e troppi titoli.
Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tf, zero sindacati, zero diritti.
Lottammo per difendere quel non lavoro.
Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo.
Così ci dissero, dall'alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni '60,
con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero:
"Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia".
E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre.
Ci riproducemmo e ci dissero:
"Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili".
A quel punto non potevamo mica ucciderli.
Così emigrammo. Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene.
Ci sentimmo finalmente a casa.
Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il "Sistema Italia" fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra.
Allora ci dissero:
"Ma perché non avete fatto nulla per impedirlo?".
A quel punto non potemmo che rispondere:
"Andatevene affanculo".