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L’acqua benedetta fa miracoli? Forse. Ma può anche farci ammalare: colpa dei batteri presenti al suo interno

Post n°505 pubblicato il 19 Settembre 2013 da arte1245
 

L'acqua benedetta, frutto dell'opera di santificazione di un vescovo o di un prete, viene utilizzata per officiare riti come i battesimi o le benedizioni di case,

oggetti e persone, nella convinzione che possa allontanare i malefici e dare salvezza all'anima.

Non è un caso che anche attività meno ‘pubblicizzate' dalla Chiesa come gli esorcismi prevedano l'uso di questa acqua, la cui provenienza sorgiva però è tutt'altro che pura,

visto che gli analisti vi hanno ritrovato migliaia di agenti patogeni, senza contare che anche l'acquasantiera può risultare non essere pulita nella maggior parte dei casi.

Così, se gli aspetti miracolosi dell'acqua benedetta restano presunti, quelli nocivi per la salute sono certi.
Ad esempio gli analisti hanno scoperto che l'acqua utilizzata per inumidire le labbra dei partecipanti

alle messe presenta nell'86 per cento dei casi batteri fecali come l'Escherichia Coli ed altri agenti dai nomi impronunciabili e dagli effetti tristemente noti.

Venendo a contatto con le mucose infatti, o attraverso le mani che poi toccano parti a rischio del nostro corpo,

questi elementi contaminanti dell'acqua rischiano di trasmettere infezioni anche gravi,

che possono procurare febbre, vomito, diarrea, crampi e dolori addominali. Un altro dato che emerge dalla ricerca austriaca è che più i luoghi di culto sono frequentati,

più è alta la presenza di agenti contaminanti nell'acqua. Attenzione a dove mettete le mani dunque, anche quando andate in chiesa.

 
 
 
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