Creato da arte1245 il 09/01/2011

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INCUBO ITALIANO

 

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Denaro sterco del diavolo.

Post n°946 pubblicato il 14 Marzo 2015 da arte1245
Foto di arte1245

Se è possibile continuare a dare ancora per scontato che chi ha (ed avrà sempre di più) possa continuare tranquillamente nel suo corso approfittando di chi non ha e non avrà mai. Vien da chiedersi, in questi giorni al Tempo della Grande Crisi, se sia ancora accettabile questa enorme differenza tra chi può e chi non può. Tra chi ha e chi non ha. Tra chi possiede e chi è diseredato. E come, nell'epoca e nell'emisfero, quello Occidentale, che ha creato il periodo e la Regione più ricchi nella Storia della Civiltà, sia stato possibile dare origine a un così enorme accumulo di sofferenze, delusioni, alienazioni, ansie collettive ed individuali, paure e disperazioni. Se non è finalmente giunto il momento di interrogarsi sulla natura morale ed etica degli Animal Spirits dei Proprietari del Capitale, che già John Maynard Keynes definiva per quelli che erano: pazzi cui affidare le sorti economiche della Società in attesa di tempi migliori. Come altro si possono definire, infatti, persone che necessitano di sempre maggiori denari a discapito della felicità altrui? E il cui unico scopo è l'ottenimento del maggior profitto e l'accumulo della maggior ricchezza possibile?
E con che nome occorre chiamare lo sperpero del denaro pubblico che così voracemente viene fagocitato e speso, da e per certi apparati dello Stato, senza un reale beneficio per i Cittadini?
Servire lo Stato, Servire il Bene Pubblico, deve tornare ad essere un vanto e non un modo per arricchirsi impunemente. Poiché una ricchezza troppo eccessiva, in persone con un senso del dovere molto piccolo, è soltanto un moltiplicatore dell'ego. Senza alcuna positiva ricaduta per la Società nel suo insieme, come al contrario una certa vulgata liberista da anni continua a voler dar ad intendere.
Cupidigia. Avidità. Egosimo. E' giunto il tempo di tornare nuovamente a chiamare le cose con il loro vero e reale nome.

 

 
 
 
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