" la politica del nostro partito, il PD, deve rispecchiare fedelmente valori tradizionali quali la garanzia di opportunità progressive per tutti, una cittadinanza responsabile, una comunità aperta, lo sforzo di sostenere chi non è in grado di farcela da solo, e di fornire a chi ne è in grado gli strumenti per migliorare. Credo sia questo il compito di un governo moderno."
Post n°16 pubblicato il 30 Marzo 2009 da AlessandroAielli
Come è nel suo stile, se di stile si può parlare, De Marchis non è capace di confrontarsi sulle cose, ma la mette sul piano delle offese personali: reagisce come una pettegola stizzita. Intanto quando parla di assenteismo farebbe bene a riconsiderare, per non cadere nel ridicolo, che il sottoscritto è un professionista e che, per contro, le presenze in Consiglio o nelle Commissioni vengono indennizzate solo in caso di effettiva presenza: non partecipare a commissioni in sovrannumero significa dunque non voler speculare sulle presenze e non appesantire i costi della politica. Di quale assenteismo parla, dunque? Lui, che invece è un dipendente pubblico, impiegato guarda caso all'Ater, e che a fronte delle presenze indennizzate in Consiglio e nelle Commissioni, ottiene anche una giustificazione per assentarsi dal posto di lavoro. Credo che su questo farebbe bene a tacere, mi sembra. Per quanto riguarda invece l'apporto nelle Commissioni ed in Consiglio, non replico neanche, ci sono i verbali che parlano, e la considerazione che la stragrande maggioranza dei Consiglieri mostra di avere nei confronti del sottoscritto. Fiumi di parole inutili sono le sue. Io sono per la politica dei fatti, non delle chiacchiere e dell'apparenza. Tornando al tema politico, faccio rilevare che sì, in effetti il mio è un atteggiamento fortemente critico nei confronti del modo pessimo con cui il mio partito viene gestito da lui e dall'altro Segretario, quello Provinciale e da chi è con loro. La mia coerenza e il mio attaccamento profondo alle ragioni fondanti di questo partito sono attestate dalla mia storia politica e proprio dal fatto che ci rimango comunque, benché a fatica, per provare a migliorarlo nonostante la pessima gestione. Ma ciò non mi esime dal criticare l'operato loro e di chi opera con loro. Questo per difendere la dignità stessa di questo partito e le ragioni di chi mi ha eletto. E continuerò a farlo, fin quando rimarranno imperterriti attaccati alle loro poltrone , incuranti del fatto che i pessimi risultati elettorali dovrebbero consigliare loro di andarsene. Politicamente ora, ad esempio, De Marchis, se fosse una persona seria e coerente con le sue scelte, dovrebbe innanzitutto candidarsi a Latina in un Collegio qualsiasi delle provinciali: se la sua è una politica corretta e se la scelta che ha fatto per la Presidenza è giusta, dovrebbe dare il buon esempio e candidarsi lui in prima persona, così da darci il riscontro elettorale del suo operato. Ci vogliono i voti in politica, non cartoline. Quanto alla c.d. Campagna TIA, io trovo assolutamente indecoroso e politicamente sbagliato che si voglia, attraverso una inutile ad anche controproducente campagna mediatica, strumentalizzare il disagio di chi effettivamente vive questo come un problema serio, anziché dare loro delle ipotesi possibili e praticabili di attacco della questione: lui considera inattaccabile la gestione così costosa di Latina Ambiente, io no, credo che invece la si possa attaccare e si possa attaccare concretamente, non solo a parole, anche l'Amministrazione su questo punto, proprio dal punto di vista giudiziario dell'opposizione collettiva alle bollette e sospensione del pagamento e su questo fondare la battaglia politica. E poi se De Marchis invece considera così inattaccabili le bollette, conferma a maggior ragione che la Campagna delle cartoline è solo una consapevole ed inutile strumentalizzazione mediatica del disagio. Per concludere do il mio pieno sostegno all'iniziativa proposta dall'UGL di interventi delle Amministrazioni per decurtare le tariffe a coloro che si trovano in condizioni di precarietà economica legate alla crisi ovvero sussidi di integrazione sulle bollette da parte del Comune e della Provincia: questo è un modo serio per cercare di dare un aiuto a chi non ce la fa, altro che cartoline. |
Post n°15 pubblicato il 29 Marzo 2009 da AlessandroAielli
Cartoline per protestare contro le bollette della nettezza urbana? Iniziativa inutile e ridicola: la politica in questo modo diventa pericolosa anziché essere, come dovrebbe, un'opportunità di riscatto per chi non riesce a far sentire la propria voce e non può far valere i propri diritti singolarmente per mancanza di mezzi. Qualcuno mi deve spiegare, e soprattutto dovrebbe spiegare ai cittadini, a cosa serve comunicare a Zaccheo con una cartolina ( non sarebbe meglio una mail che almeno non costa nulla?) quello che già tutti sanno molto bene, ossia che i costi del servizio sono diventati insostenibili per tutti. Serve soltanto a dare un momento di visibilità ai promotori dell'iniziativa, senza che ne possa derivare alcun costrutto per risolvere realmente il problema. E con quello che si paga, chiediamo che ci mettano pure un euro per affrancare la superflua segnalazione. Rischiamo che si risolva in un boomerang, perché pochi, comprensibilmente, saranno disposti a farlo, mentre invece sappiamo bene che tutti sono scontenti di come vanno le cose, non solo dei costi, ma anche delle modalità del servizio che ha introdotto una raccolta differenziata del tutto sbagliata che non fa altro che onerare ancora di più i cittadini senza alcun vantaggio. Siamo davvero al ridicolo, appaiamo come il medico che anziché dare al malato la cura, gli consiglia di lamentarsi più forte. Io proporrei un'altra cosa invece: ricorsi collettivi gratuiti contro le bollette e cercare di ottenere la sospensione del pagamento. Questo metterebbe in seria difficoltà l'Amministrazione e la società che gestisce il servizio, costringendoli ad un ripensamento complessivo. La questione va portata all'attenzione dei Giudici, se si vuole provare realmente ad ottenere qualche risultato. Gli argomenti? Ce ne sarebbero: inadeguatezza nella gestione del servizio; illogicità ed ingiustizia dei criteri di calcolo; mancanza di possibilità di scelta per l'utente, ed altri ancora se ne potrebbero trovare mettendo su un pool di esperti che approfondisca la questione. Abbiamo già percorso questa strada sul tema dei parcheggi a pagamento, con l'Associazione Insieme su segnalazione di un associato, Vincenzo Armeni, ed abbiamo ottenuto dal Giudice di Pace una Sentenza che annulla una contravvenzione perché sul lungomare non è prevista, a fronte dei parcheggi a pagamento, una quota di parcheggi liberi non a pagamento. Nei prossimi giorni divulgheremo il testo della Sentenza che apre la strada, per la prossima stagione estiva, ad una battaglia politica per una gestione diversa dei parcheggi sul lungomare, che dia agli utenti anche la possibilità di parcheggiare ed andare al mare senza pagare dazio. Lo stesso si deve fare sul tema del servizio nettezza urbana e, in generale, sul tema dei servizi essenziali ai cittadini, soprattutto quando questi non sono messi in condizione di scegliere come nel caso dell'acqua e della nettezza urbana. |
Post n°14 pubblicato il 29 Marzo 2009 da AlessandroAielli
10 favorevoli, 48 contrari, 3 astenuti; votanti 61 su 132! Questo è l'esito del voto sull'Ordine del Giorno allegato, firmato dal sottoscritto e da Sandro Bartolomeo e presentato con mozione d'ordine all'esame ed al voto preliminare dell'Assemblea Provinciale del P.D. L'Assemblea, si è dunque pronunciata, assumendo su di sé tutta la responsabilità politica che ne deriva, a maggioranza (e con una maggioranza non qualificata peraltro, non avendo partecipato al voto neanche la metà dei componenti) per indicare il candidato alla Presidenza della Provincia senza ricorrere alle primarie, ossia con una decisione tutta interna e non rivolta al popolo degli elettori e degli iscritti. Avremmo voluto che la selezione della candidatura, la scelta della rappresentanza e della proposta politica fossero passate attraverso la consultazione diretta del popolo delle primarie in linea con quanto previsto dal nostro Statuto, ma l'Assemblea ha deciso che così non fosse. E' emersa chiaramente tuttavia, durante il dibattito e poi nel voto, la presenza di una posizione politica forte e autorevolmente rappresentata (vedi con Aielli e Bartolomeo: Domenico Guidi, Titta Giorgi, Vincenzo Avvisati Sindaco di Bassiano, Antonio Scarsella, Eligio Tombolillo ed altri), non marginale, sebbene minoritaria, che rappresenta e si pone ora ed in prospettiva futura chiaramente come la parte del partito più aperta e più protesa verso l'innovazione. A questo punto il sottoscritto, pur mantenendo intatto tutto l'impegno per sostenere il simbolo del P.D. nella prossima campagna elettorale, ritira, per coerenza con la posizione assunta, la propria candidatura nel collegio provinciale, in quanto la scelta della candidatura alla Presidenza, alla quale quella nel collegio è strettamente collegata, è avvenuta con metodo diametralmente opposto a quello proposto che avrebbe giustificato invece una presenza in prima persona nella competizione elettorale. |
Post n°13 pubblicato il 29 Marzo 2009 da AlessandroAielli
ASSEMBLEA PROVINCIALE PARTITO DEMOCRATICO LATINA
ORDINE DEL GIORNO
L'Assemblea Provinciale del Partito Democratico di Latina, riunita nella seduta del 21 marzo 2009, premesso
considerato
Tutto quanto sopra premesso e considerato, l'Assemblea Provinciale del Partito Democratico di Latina Invita I propri elettori ed iscritti e tutti coloro che ne abbiano titolo ai sensi delle norme dello Statuto Nazionale e Regionale alle quali si fa riferimento, a presentare presso la sede provinciale del P.D. di Latina in Via Napoleone Bonaparte n. 25/a, la propria candidatura alla carica di Presidente della Provincia di Latina per il Partito Democratico ovvero per la coalizione entro le ore del giorno , da selezionare attraverso elezioni primarie da tenersi non oltre la data del 26 aprile 2009. Avvisa
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Post n°11 pubblicato il 29 Marzo 2009 da AlessandroAielli
Diciamocelo chiaramente ora: qui c'è qualcuno che considera la politica uno luogo per difendere ritagli di potere personale e qualsiasi fatto nuovo che possa mettere in discussione la composizione degli equilibri congeniali al mantenimento dello status quo viene considerato un pericolo da combattere. La crescita collettiva, la ricerca di un consenso ampio ed entusiasta intorno ad un'idea diversa e nuova della politica e del territorio sembrano diventare purtroppo, per alcuni, un punto secondario. Chi mette i nomi davanti ad un ragionamento politico, sbaglia: chi dice che Sesa Amici ha il consenso del 90% del partito si espone a sentirsi rispondere che forse ha il consenso di una parte dell'apparato di partito, ma dimentica che il partito, fortunatamente, non è fatto solo di apparato, bensì è fatto di uomini e donne, giovani e meno giovai, militanti e simpatizzanti, quei 15.000 delle "primarie da record" che non frequentano le stanze di partito e che solo un anno fa sono venuti entusiasti a confermare la nascita di questo partito. A loro avevamo promesso che la selezione delle candidature e della classe dirigente, la scelta della rappresentanza e della proposta politica sarebbe passata sempre attraverso la loro consultazione diretta. E lo abbiamo scritto nello statuto, perché non ci si potesse "confondere". Ora cosa rispondiamo loro? Che abbiamo detto e scritto una bugia e dunque invece decide l'apparato? No, non ci sto, questa non è la politica che mi appartiene. Quando Sesa Amici o Guidi o qualsiasi altro otterranno il consenso non del 90% ma di un voto in più tra quei 15.000, allora si potrà dire che avrà ottenuto l'investitura di tutto il partito. Io credo che Guidi accetterà questo ragionamento, che è un ragionamento politico serio, l'unico ragionamento politico che conta in questo momento e mi auguro che Sesa Amici dimostri la sua forza accettando anche lei il confronto nelle primarie. Questo può unire e rappresentare la forza e la novità vera di questa campagna elettorale. Le primarie sono "elemento costitutivo della rappresentanza e della proposta politica del nostro partito". Non è solo norma statutaria, e già sarebbe tanto (art. 15 dello Statuto Regionale), ma è anche norma di buon senso e di buona conduzione politica. Sempre che si voglia crescere, naturalmente, e che si voglia evitare di raccontare bugie al "popolo delle primarie". Questo deve essere il punto di partenza di ogni ragionamento politico, a meno che non ci si voglia assumere la responsabilità di mettere in dubbio gli stessi principi fondanti del Partito Democratico. E' solo "dal rapporto diretto con gli elettori che rappresentanza e proposta politica traggono legittimazione e validità" (art. 15 dello Statuto Regionale), il resto sono alchimie di apparato che collocano chi le propone fuori dai meccanismi attuali del consenso, ma, cosa se si vuole ancora più grave, anche fuori dalle norme fondanti del nostro partito. Chi si oppone alle primarie mette in discussione i principi fondanti del Partito Democratico. Sul piano delle alleanze, pure, questo deve essere chiaro: le primarie sono un punto politico costituente e programmatico irrinunciabile del nostro partito, è nel nostro atto costituente e non siamo in grado di rinunciarci, dunque chi non accetta rifiuta l'alleanza su questo punto politico fondamentale. |
[..] Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo. [...]
Robin Williams (John Keating), L'Attimo fuggente
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