Red non è più solo. Quella di Red è una bella storia, una di quelle storie che siamo abituati a vedere in tv.
Red è un bellissimo cane, un meticcio, che ora, assieme al mio piccolo e fedele Spillo (l'altro mio cane, un volpino-shitzu) è diventato membro a tutti gli effetti della mia famiglia.
E' la seconda volta che mi capita di vivere una storia che mi vede alle prese con un cane, l'animale più fedele e socievole che possa esistere.
Anni fa mi era capitato di curare una cagnetta, bellissima e coccolona anch'essa, meticcia e tanto affettuosa che, nel corso del mio servizio sul posto di lavoro, avevo soccorso nel bel mezzo di un fuurioso temporale. Lei se ne stava lì, sotto l'incessante pioggia e al freddo, grondante di acqua e impaurita. Con un mio collega la prendemmo e la portammo al caldo, l'asciugammo e le sommonistrammo del cibo caldo che avevamo con noi.
Lei era tutta contenta e scodinzolava dalla gioia, la chiamammo Dana.
Quando fu ben asciugata e rifocillata, cominciammo a coccolarla, accarezzandole il capo e il dorso. Ben presto, però, ci accorgemmo che soffriva di rogna. Allora ci organizzammo e la portammo da un veterinario che la prese in cura.
Nel giro di un mese fu guarita e rimase da noi, sul posto di lavoro. Ogni Volta che montavo di turno Dana era lì, accanto a me, e restava tutto il tempo che lavoravo. Un bel giorno, però, uscì per i suoi bisogni e non fece più ritorno. Per tutto il giorno, assieme a mia moglie, la cercammo dovunque, ma invano. Ripetemmo l'operazione di ricerca per circa una settimana, di continuo, ma niente da fare: Dana era scomparsa. Il dolore fu immenso, finché non ci rassegnammo. Dana era un meticcio di pastore tedesco.
Oggi, a distanza di qualche anno, la storia si è ripetuta questa volta con un nuovo cane: Red, il bellissimo.
Era il 2003 quando venni a lavorare qui dove sono tutt'ora e dove vivo assieme alla mia famiglia e al mio dolcissimo cane, Spillo. Eravamo in autunno e una domenica, mentre eravamo a pranzo, ascoltammo degli ululati provenire fuori dalla finestra che dava sulla strada antistante la nostra abitazione.
Incuriositi e preoccupati ci avvicinammo alla finestra e da dietro i vetri guardammo in direzione della strada: lì, difronte, sul ciglio opposto della stessa c'era un cane, un bellissimo esemplare, sembrava un Labrador dal pelo rosso, che seduto sulle zampe posteriori ululava incessantemente.
Davanti alle sue zampe, per terra, giaceva immobile un'altro cane, simile a lui.
Senza perdere altro tempo ci precipitammo, io e mia moglie Angela, giù per le scale per raggiungere quel povero cane che stava ululando.
Quando fummo per strada, guardammo meglio verso quei cani e, purtroppo, ci accorgemmo subito che quello disteso per terra era morto.
Attraversammo con attenzione, scansando le auto che sfrecciavano, e raggiungemmo i cani. Quello che ululava si gettò ai miei piedi e con le zampe anteriori mi prese la gamba e poggiando il capo sulla scarpa ululava con foga: sembrava piangesse. Sì, proprio così, piangeva la morte dell'altro cane. Una scena straziante che fece piangere anche noi.
Mi chinai su di lui gli presi la zampa e gli accarezzai il capo, solo allora smise di ululare e si calmò. Sia io che mia moglie avevamo gli occhi pieni di lacrime.
Ci affrettammo a prenderlo in braccio e lo portammo via di lì, dopo aver ricomposto alla meglio i resti dell'altro povero cane, seppellendoli, con le mani nude, sotto un albero e coprendo il tutto, come potevamo, con del terreno e l'erba.
Poco dopo, appena tornati alla lucidità, realizzammo che quel povero cane morto era stato travolto da un'auto e lasciato lì a morire.
Conducemmo nel cortile quello che si era salvato e lo rifocillammo. Trascorremmo tutto il pomeriggio con lui, accarezzandolo e coccolandolo per confortarlo. Poi la sera andò via e non lo vedemmo più per alcuni giorni.
A distanza di una settimana, lo rivedemmo nel parcheggio dell'azienda che era lì, difronte alla nostra. Era più sereno, ma a volte si metteva accucciato per terra ai piedi di un grosso ulivo che era lì e se ne stava tutto triste e solo.
Nei giorni successivi mi recai a fargli visita e gli portai da mangiare. Lui era molto felice di vedermi e mi corse incontro facendomi festa, scodinzolando e abbaiando dalla gioia.
Un signore che era lì, forse il titolare di quella azienda, mi disse che si chiamava Red ed era stato abbandonato un anno prima, assieme all'altro cane che era morto.
Gli raccontai l'accaduto, e quel signore parve commosso anch'egli e mi permise di portare da mangiare al cane ogni qualvolta lo avessi voluto.
Così da allora, ogni giorno, e in qualsiasi condizione metereologica, ho portato da mangiare a Red. Ogni mattina uscivo col mio cane Spillo e Red ci raggiungeva, dopo aver intelligentemente attraversato quella maledetta strada trafficata che aveva ucciso il suo fratellino Rocky, così' si chiamava l'altro, secondo quanto mi fu raccontato.
Tutti i giorni portavo da mangiare a Red e lui era felice di vedermi, e ogni volta mi accompagnava sino al cancello della mia abitazione dove restava a giocare assieme al mio Spillo.
Era nato un feeling tra noi, Red cominciava ad ubbidirmi e non appena la mattina aprivo la finestra della mia camera da letto che dava dinanzi al parcheggio dove lui era di casa, lo vedevo scodinzolare dalla gioia e abbaiare per attirare la mia attenzione.
A volre Red attraversava la strada, scensando agilmente le auto che sfrecciavano incuranti della sua presenza, e me lo ritrovavo dinanzi all'ingresso dell'ufficio dove lavoro, che mi aspettava con ansia. Allora uscivo e gli davo qualcosa da mangiare, dopo averlo coccolato per un po'.
Però, a dir il vero, questa cosa mi proccupava: avevo paura che nell'attraversare la strada potesse essere investito da un'auto e fare la fine dell'altro. No, questo mai!
Allora mi son deciso e, assieme a mia moglie, un bel giorno gli abbiamo preparato una bella cuccia con tanto di casetta e quant'altro fosse di suo gradimento, e lo abbiamo preso con noi, nella nostra famiglia.
Da allora Red vive con noi e con Spillo; lo abbiamo ripulito bene, un bel bagnetto, gli abbiamo somministrato del medicinale antipulci e antizecche, gli abbiamo comprato un bel collare e ora Red è la mascotte dell'azienda oltre ad essere il mio cane, assieme a Spillo, col quale sono diventati grandi amici.
Quando sono libero dal lavoro trascorro parecchio tempo con i miei cani: gli adoro vedere giocare assieme nel rincorrersi. Siamo tutti felici. Da ora in poi Red non dormirà più all'addiaccio, sotto l'acqua torrenziale e i fulmini. Lo amiamo tanto e siamo contentissimi per lui.
A volte mi fermo a pensare a tutti quei cani sfortunati che sono lì per strada, vorrei poter fare qualcosa anche per loro. Sto male, mi sento impotente. Quando, però, ci capita di incontrare dei cani abbandonati, fermiamo l'auto e diamo loro qualcosa da mangiare; in auto ho sempre con me dei bocconcini per cani e dell'acqua.
Ho un progetto per gli anni a venire, quando andrò in pensione: vorrei poter acquistare un piccolo terreno e portarci tutti quei poveri cuccioli abbandonati per strada.
Mi curerò di loro, assieme a mia moglie, e quei cani saranno la gioia della mia vecchiaia. Trascorrerò gli ultimi giorni con loro e il loro amore mi aiuterà a invecchiare con serenità sino alla fine.
E' un bel progetto...speriamo bene!
Inviato da: orintia
il 04/06/2012 alle 12:53
Inviato da: alex105milano
il 10/12/2011 alle 19:09
Inviato da: alex105milano
il 10/12/2011 alle 19:07
Inviato da: orintia
il 06/12/2011 alle 00:21
Inviato da: Rita5675
il 05/12/2011 alle 07:58