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Rottweiler Uccide

Post n°18 pubblicato il 12 Novembre 2008 da alex105milano
 

Ennesimo fatto di sangue che vede protagonista un cane, un Rottweiler, che azzanna e uccide, colpendolo alla nuca, un uomo in provincia di Imperia.
Un fatto orribile e increscioso che mi ha lasciato, ancora una volta, inorridito, amareggiato e preoccupato. Inorridito in quanto un fatto brutto che vede vittima innocente un essere umano, e quando si perde la vita è sempre un fatto orribile; amareggiato in quanto animalista e amante dei cani che, di fronte all'evidenza dei fatti, deve riconoscere la pericolosità di alcune specie canine come il Rottweiler; preoccupato in quanto simili notizie, se amplificate dalla stampa, finiscono col creare panico e diffidenza nei confronti dei cani tutti, in genere, e determinano atteggiamenti di intolleranza spicciola e gratuita da parte di gente ignorante e disinformata nei confronti dei nostri "amici a 4 zampe", facendo, come al solito, di tutta l'erba un sol fascio.

Il fattaccio di Imperia, ennesimo espisodio di morte causata da un cane, apre nuovamente le polemiche sul possesso di cani di grossa taglia e di specie pericolose come il Rottweiler.
Io amo molto i cani e ho fiducia in loro. Per esperienza ho conosciuto esemplari di cani come il Rottweiler in questione o Pitbull, che sono di una docilità disarmante e dolcissimi, malgrado la loro mole. Li ho visti giocare in maniera tranquilla coi bambini e comportarsi da perfetti cani da salotto e di compagnia. Però...però, sono pur sempre degli animali.

Voglio dire che, in quanto tali, sono sempre delle creature che ubbidiscono ai loro istinti animaleschi non essendo dotati di ragione umana; non sono, cioé, in grado di poter effettuare delle scelte precise o saper valutare bene i comportamenti da assumere a seconda delle circostanze. Il cane, in quanto animale, ubbidisce esclusivamente ai suoi istinti, e non ne possiamo fare una colpa.
Il cane nell'ubbidire ai nostri comandi, lo fa per associazione di idee; mi spiego: quando noi impartiamo al cane un comando, esso lo esegue se in cambio noi gli facciamo dono di un premio, elogiandolo. Il cane memorizza il comando associato al premio, e lo esegue.

Faccio questa premessa per cercare di capire il comportamento che il "Rottweiler killer" ha avuto, nell'aggredire il pover'uomo che ci ha rimesso la vita. Con questo non voglio giustificare l'operato del cane, assolutamente no, ma voglio fare un ragionamento per arrivare a ciò che io penso si possa fare per poter cercare di evitare futuri episodi come quello di Imperia.
Non sono un medico veterinario, non sono uno specialista dei comportamenti animali, ma semplicemente un uomo che ama gli animali, il cane in particolare, e cerca di capirli per poterci convivere assieme senza rischiare di compromettere il loro equilibrio animale, né tantomeno quello umano nei loro confronti.

Dunque, abbiamo già detto che il cane ubbidisce a quelli che sono i suoi istinti di animale. Esiste, cioè, una psicologia animale che è differente da quella umana. Il cane interpreta i nostri atteggiamenti in maniera diversa da come li interpretiamo noialtri. Faccio un esempio, per meglio spiegarmi: quando noi ci avviciniamo ad un cane che non conosciamo, se non avvertiamo paura nei suoi confronti, per istinto siamo portati ad accarezzarlo sul capo, cercando di accattivarci la sua simpatia. Ebbene, questo, che per noi può sembrare un buon atteggiamento per approcciarlo, è invece un errore, dal punto di vista dell'animale, perché esso vede in quel gesto un atto di sfida, e quindi ci abbaia contro, per paura; nel peggiore dei casi ci ringhia e poi tenta di morderci. Solitamente è così. 

Invece, la maniera più corretta per avvicinare un cane che non si conosce, è quella di farsi dapprima fiutare, facendogli prendere fiducia in noi, fargli capire delle nostre buone intenzioni e cominciare, quindi, ad accarezzarlo con cautela sotto la gola, punto che provoca piacere nei cani, accattivandoci così la sua simpatia e amicizia.

Detto questo, veniamo alla questione dell'aggressione. Il cane solitamente è portato a difendere il suo territiorio e quindi attacca chiunque, a volte anche chi già conosce, perché vede minacciato il suo spazio. Potrebbe essere stato questo il motivo dell'aggressione di Imperia, ma ripeto, questa non vuole essere una giustificazionje dell'accaduto. E' solo un'analisi del comportamento tenuto dall'animale, da un mio modesto punto di vista. Il cane è un animale che vive in branco, è abituato al gruppo. E' facilmente addomesticabile e quindi riesce ad inserirsi bene nella famiglia. Però, è importante fargli capire subito chi è il capobranco, chi comanda. Solo se noi riusciremo in questo insegnamento, avremo modo di poterlo educare bene e sperare di essere ubbiditi all'istante. Se, al contrario, ciò non avviene, allora il cane ha il sopravvento e non è più controllabile, o quantomeno diventa difficoltoso gestirlo, specie se di grossa taglia e testardo di indole.

Cani come il Rottweiler, il Pitbull, il Corso o il Doberman, sono cani che hanno una indole che può diventare molto cattiva se non gestiti bene dal proprio padrone. Voglio dire che il nostro ruolo di capobranco nei loro confronti deve essere forte, per poter avere la possibilità di gestirli bene nei loro comportamenti che, ricordiamolo, restano sempre dei comportamenti animali, e soggetti a istinti.
L'errore che non bisogna mai commettere, l'ho capito anch'io con l'esperienza, è quello di umanizzare il loro essere animale; no, questo no; voglio dire che nel rapportarci a loro, deve essere chiara la netta distinzione fra il loro ruolo di animali e quello nostro di essere umani. Loro fanno parte del nostro gruppo (famiglia), ma siamo noi il loro capobranco e devono ubbidirci, altrimenti vanno corretti, magari con delle punizioni esemplari, senza però cadere nel maltrattamento.

Dobbiamo entrare nella loro psicologia e cercare di educarli in maniera corretta, tale da consentirne una convivenza serena, stando attenti a prevenirne impulsi che potrebbero risultare pericolosi. Spero di essere chiaro.
Avere dei cani come il Rottweiler in casa non è come avere lo Yorkshire o il volpino. Voglio dire che ci sono delle precauzioni che andrebbero prese, come ad esempio l'uso di strumenti come la museruola, in presenza di altre persone, o l'utilizzo di adeguati guinzagli rinforzati per meglio gestirne il controllo soacialmente durante il passeggio in prossimità di luoghi affollati di gente, specie di bambini; è risaputo che i cani, specie quelli da difesa e da guardia, si infastidiscono facilmente in presenza di grande confusione o folti assembramenti di gente; bambini che corrono o persone con atteggiamenti ambigui possonom infastidirli; ripeto, non sono un veterinario, né uno psicologo dei cani, ma vorrei ugualmente esprimere il mio pensiero e provare a offrire dei modesti consigli, sulla base della mia esperienza canina, su cosa fare per cercare di evitare episodi simili a quello di Imperia.

Ad esempio, io proporrei, per i possessori di cani di grossa taglia da difesa  e da guardia, di sottoporre, periodicamente, gli stessi a visite mediche veterinarie, nel corso dell'anno, atte a verificare lo stato comportamentale e, nel caso, farsi consigliare e guidare dai veterinari per correggere eventuali anomalie nel comportamento animale.
Il comportamento potrebbe essere curato o attraverso la somministrazione di adeguati farmaci oppure migliorato attraverso l'iscrizione ad uno di quei corsi di addestramento in cui si insegna al cane come comportarsi; naturalmente quest'ultima soluzione andrebbe effettuata con la partecipazione del padrone, assieme al cane, a tali corsi assistiti da esperti di psicologia canina e da veterinari.

Ricordo che qualche anno fa il mio cane è stato sottoposto ad una cura farmacologica in quanto era diventato aggressivo e aveva morso mia figlia e mia moglie oltre al sottoscritto. In quell'occasione fu severamente punito, ma nel contempo fu sottoposto a cura farmacologica da parte del nostro veterinario. Preciso che il mio cane è un modesto volpino-shitzu, quindi di piccola taglia; eppure era diventato aggressivo e pericoloso. Stavamo decidendo di consegnarlo ad un canile, ma poi, dopo una riunione di famiglia, abbiamo deciso di tenerlo, perché affezionati, ma a patto di sottoporlo alle cure del caso o, in ultima analisi, di iscriverlo ad un corso di addestramento comportamentale correttivo. E' andata bene con la cura farmacologica e adesso il cane, ormai da quattro anni a questa parte, è diventato più tranquillo, si è calmato, ha perso l'aggressività ed è diventato un grande giocherellone e coccolone; è diventato dilcissimo e ubbidisce di più.

Ho aperto questa breve parentesi per testimoniare la mia esperienza vissuta col mio cane che era diventato aggressivo e pericioloso.
Ebbene, ritornando al discorso sul comportamento del cane, esso va seguito e nel caso migliorato per impedire che si possa incorrere in incidenti gravi che possano causare, addirittura, la morte di un essere umano.

Per concludere, vorrei ricordare che chi possiede cani di grossa taglia, cani da guardia e da difesa, dovrebbe porre più attenzione nell'educazione dei rispettivi esemplari e non lasciarli incustoditi in presenza, soprattutto, di estranei. Tenerli al guinzaglio, all'occorrenza, ed utilizzare la museruola durante il passeggio. Ricordiamoci che i cani, anche se addomesticati ed educati, restano pur sempre degli animali e quindi rispondono a istinti animaleschi e, a volte, inaspettati ed imprevedibili. Il cane va curato, educato e soprattutto, rispettato con amore.
Episodi come quello dei giorni scorsi di Imperia non devono più avvenire; quando il cane sbaglia va punito nella giusta misura, perché deve capire il suo errore; ma nello stesso tempo va meglio educato. Questo significa, anche, amare il cane, così come ricordiamoci che la nostra vita è un bene assai prezioso e non può essere messa in pericolo da chicchesia, compreso il nostro cane!

 
 
 
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