FATTO IN MEXICO

I RESTI DI CRISTOFORO COLOMBO...NON SONO SUOI

 Santo Domingo e Siviglia sostengono da decenni di ospitare i resti di Cristoforo Colombo. Entrambe nella propria Cattedrale. Ma adesso arriva un duro colpo alle affermazioni della capitale dominicana.
Partecipando alle Jornadas Histórico-Científicas Colombinas, a Marbella, l'archeologo dominicano Mario Bonetti, ha assicurato che a Santo Domingo non si trovano i resti del grande genovese, probabilmente sostituiti nel XVII scolo dai monaci della Cattedrale. Secondo le testimonianze storiche, infatti, il corpo di Colombo era ormai ridotto in cenere quando nel 1655 si aprì l'urna con i suoi resti: "I monaci si trovarono davanti solo cenere, pensarono che sarebbe stata una pena che un eroe nazionale fosse solo quello e sostituirono i resti con un altro scheletro" ha detto Bonetti, professore di Sociologia Generale e del Sottosviluppo Iberoamericano all'Università Autonoma di Santo Domingo e studioso di Cristoforo Colombo, un uomo che definisce "narcisista, voleva riconquistare Gerusalemme per la Cristianità e pensava di essere un invito di Dio, colui che doveva condurlo nelle Indie; soffriva di un disturbo di personalità, ma a quei tempi non si identificano questi sintomi e i comportamenti patologici erano presi come naturali, o si spiegavano come segnali inviati da Dio".
Nelle giornate colombine si è parlato anche degli studi sul DNA dei Colombo e dei Colón: gli spagnoli sono convinti che il navigatore che diede loro un impero non può essere italiano, deve per forza essere spagnolo e hanno portato avanti degli studi per dimostrarlo con la genetica. Ma, visto che per ora tacciono sui risultati e ne parlano solo in convegni specializzati, non devono essere così favorevoli alla teoria di un Cristobal Colón catalano.
Ma la cosa che più colpisce sono i viaggi dei resti dell'ammiraglio genovese, che, alla fine, sembra abbia viaggiato più da morto che quando era in vita.
Cristoforo Colombo morì a Valladolid, in Spagna, nel 1506, i suoi resti furono trasferiti a Siviglia e quindi, nel 1541, a Santo Domingo, con quelli di suo figlio Diego. Nel 1795 la città passò sotto controllo francese, per cui le autorità spagnole inviarono l'urna di Colombo a L'Avana; 14 anni dopo Cuba fu occupata dagli Stati Uniti e quindi Colombo venne riportato a Siviglia, che gli ha dedicato un curioso monumento funerario nella propria Cattedrale ed è da allora convinta di essere l'ultima sede del riposo del navigatore.
Il problema è che nel 1877 fu scoperta nella Cattedrale di Santo Domingo un'urna di piombo con il nome Colón e da allora i dominicani sostengono che gli spagnoli dl 1795 si sbagliarono e mandarono a L'Avana l'urna di Diego, non di Cristoforo. Adesso questo nuovo colpo alle aspirazioni di Santo Domingo.
Senza tomba né nazionalità certe, e adesso senza neanche resti sicuri, 500 anni dopo la scoperta che regalò al mondo e che rivoluzionò la storia, Cristoforo Colombo non è solo il più audace, ma anche il navigatore più misterioso di tutti i tempi.

Post preso dal blog "Rotta a Sud Ovest" della Stampa. Potete trovare articoli interessanti