Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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LUNGO IL FIUME DI ALFREDO GIGLIO

Post n°236 pubblicato il 07 Dicembre 2013 da giglio.alfredo

 

 LUNGO IL FIUME

di Alfredo Giglio ©

 

 

Lento, con passo sempre silenzioso

M’immergo fra le canne lungo il fiume

E resto così, celato dal fogliame

Nel mentre osservo l’acqua della foce

Andare dolcemente verso il mare.

Non lungi, elegante un airone,

Fermo sulla sponda opposta,

Sembra salutare la felice sgarza

Posata sul ramo d’una tamerice,

Mentre un germano, uscito dalle canne,

Nuota sereno, fra brune gallinelle.

Dall’alto planano due beccaccini

Che si perdono fra l’erba sulla riva

E stormi d’anatre volano veloci

Andando tutte verso il litorale.

Nel cielo, ch’è rosso di tramonto

Volano fife lente bianconere 

Assieme ai pivieri,  più ciarlieri,

Mentre un chiurlo maggiore,

In alto fa sentire il suo richiamo

Più regolare, ma sempre lamentoso.

Sulla sabbia melmosa,

Lente, le pittime reali

Cercano  qualche verme da ingoiare.

Non lontano, nascosto nel canneto

Innalza il suo muggito un tarabuso.

La notte s’avvicina e già la luna

Splende e si riflette

Sull’acqua ch’è argentata

E la natura sembra addormentata.

Solo l’allocco bianco come spettro

Vola basso in cerca d’una preda.

Anche la volpe è fuori dalla tana

E corre lungo l’argine del fiume

In cerca di qualcosa da mangiare.

Nel punto poi in cui la dolce acqua

Si perde nel pelago salato,

Saltano i muggini veloci

Che il branzino insegue, più vorace.

Sul tardi, sull’acqua illuminata

Vedesi gli occhi attenti della lontra,

Che solca il fiume con un pesce in bocca,

Nel mentre al suo covile fa rientro.

Rimango fermo e tutto intirizzito

Ripenso all’età mia ch’è ormai passata

E lento m’appresso al focolare

Per l’unica gioia a me avanzata

Ch’è solo avidità del desinare.

 

Alfredo Giglio

 

 

 

 

 
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