Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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Messaggi di Gennaio 2016
NATALE PERDUTO
di Liviana Dellepiane
Che ne sarà del Natale senza i bambini.
Portavano gioia, amore e speranza.
Credevano fosse un gioco,
essere in quel barcone in mezzo al mare.
Sorridevano perché il sole non li tradiva.
Anime innocenti spariti nelle acque del mare,
un mare freddo, cattivo e senza cuore.
Aspettavano, silenziosi, vicino ai propri cari,
di essere accolti con gioia, da gente sconosciuta.
Mentre Gesù nasceva al freddo e al gelo, loro
così morivano, senza un alberello pieno di colori,
senza un camino acceso per riscaldarli,
senza ricevere forse il loro primo dono,
perduti per sempre, piccoli cuori solo pieni d'amore.
Commento a NATALE PERDUTO
di Liviana Dellepiane
a cura di Alfredo Giglio
Questi versi, scritti col cuore, da Liviana Dellepiane, hanno colpito tanto la mia fantasia e mi hanno talmente emozionato, seppure nella loro semplicità, che ho sentito la voglia di commentarli, avvertendo in essi la freschezza di chi sente nell’anima l’angoscia di eventi luttuosi, che riempiono, da tempo, le pagine dei media di cronaca dolorosa. La Poetessa affronta, con coraggio e dolcezza, il problema molto toccante dell’emigrazione di massa, dalle coste africane sino ai nostri lidi, in condizioni di grande rischio per i poveri migranti, talchè molti di loro, perlopiù donne e bambini, annegano miseramente prima di toccare le sponde della terra d’Europa.
La Poetessa, proprio nelle giornate che precedono il Natale, avverte il dolore e l’ansia per quei bambini, morti tra i flutti, che non vivranno le giornate di festa del Natale, mentre in cuore nutrivano la gioia e la speranza di un avvenire diverso e, certamente, più luminoso.
E si interroga, dicendo: che ne sarà del Natale, festa dell’amore, senza questi bambini, partiti allegramente, come fosse un gioco, su un barcone traballante sulle onde, in una splendida giornata di sole? E qui possiamo notare con quanta amarezza la Poetessa dice queste cose, lasciando intendere che il Natale sarà giorno pieno di tristezza e di profonde riflessioni.
Anime innocenti annegate in un mare gelido e cattivo. Stretti ai propri cari, aspettavano di essere accolti con gioia e tanto amore da gente sconosciuta, ma certamente accogliente.
Così, mentre Gesù veniva al mondo in una giornata di gelo, loro morivano senza la felicità che poteva dare loro un alberello illuminato, senza il calore d’un camino acceso, senza aver ricevuto nemmeno quello che avrebbe potuto essere il loro primo dono, perduti fra le onde, piccoli cuori, pieni d’amore.
Così conclude Liviana Dellepiane e non è difficile capire quanto amore vi sia nel suo cuore e quanta commiserazione nel suo animo sensibile per una umanità sofferente. Ed è proprio in questo senso di profonda umanità che bisogna ricercare il valore dei suoi versi, che sono, ripeto, veramente sgorgati dalla sua interiorità delicata.
Alfredo Giglio
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RISVEGLIO
di Alfredo Giglio ©
Allor ch’il sole spia all’orizzonte
Ed i suoi raggi posa sopra il mare
E la luce le tenebre rischiara,
Dal torpore si sveglia la mia mente
Che la notte ha cullato dolcemente.
Il mio pensiero sempre più turbato
Scopre tutti i ricordi ancor celati
Nei sensi spenti e più mortificati
Dall’assenza d’un grande amor negato,
Vissuto nel desio e mai provato.
Ripenso alle mie voglie sospirate
Che m’hanno ripagato in compagnia
Nei giorni tristi della vita mia,
Quando soltanto il dolce verbo tuo
Donava pace al cuore in agonia.
Intanto il tempo frettoloso vola
E voglia di vederti mi consuma.
Ormai sento che nulla mi consola
Ed anche la speranza si frantuma.
Tu rimarrai la dolce rimembranza
D’un sogno bello mai realizzato,
Che soggiace del fato all’arroganza
E rimarrà nell’anima annidato.
Alfredo Giglio
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SARAI LA STELLA
di Alfredo Giglio ©
L’amor che per te provo
non avrà più fine.
Sarai la stella
che non tramonta mai,
che guiderà i passi miei
verso l’ignoto
dell’esistenza mia.
Non sento fremito
e nessun calore,
se tu mi lasci
morire in abbandono.
Più non esisto,
non vivo
e resto di me stesso
in compagnia,
relitto avvolto
dall’onde dell’oblio.
Con te vicina
la mia voce brilla,
più che la luna in cielo
e la poesia
squarcia l’arcano velo
della fantasia.
Tu sei l’alba della vita,
il sorgere del sole,
tu l’anima scaldi
di tua luce
e il core palpita,
udendo la tua voce.
Alfredo Giglio
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GENNAIO
di Alfredo Giglio ©
Arrivi tra bagliori
Di fuochi colorati
E scoppi di petardi
Roboanti,
Ch’ammorbano la notte
D’olezzi fumiganti.
Inizia l’anno nuovo,
Ricco di speranza
E il vecchio muore
Nella dimenticanza.
Frotte di bimbi
Aspettano sognanti
la Befana antica,
Che porti loro
Nella calza amica,
Gli agognati doni
E poche caramelle
Tra i carboni.
Spargesi il fumo
Dei camini accesi
Nell’aria plumbea
Che porterà la neve.
Il vento ora flagella
I muri delle case,
Nutrendo il gelo
Che penetra le l’ossa
E scoppierà furente
Nei giorni della merla.
Intanto il mare grida
La sua rabbia al cielo
E rende l’onda infida
Alle solcanti vele.
Alfredo Giglio
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IL GELO NEL CUORE
di Alfredo Giglio ©
Soffia gelido il vento
Che vien da settentrione
Come gelato
Sento il petto mio,
Rimasto vuoto
E privo d’emozione
S’ormai non sente più
Il tuo calore.
Ora, accartocciato
Su me stesso,
Ripenso al tempo andato
E serro dolcemente
Il tuo ricordo.
Intanto l’anima
Ormai fatta a brandelli,
Accusa follemente
Il fato ostile
Del suo dolore,
Che spandesi più atroce
In fondo al cuore.
E mentre l’amarezza
Mi divora
Il tuo profumo
Lento si scolora.
Alfredo Giglio
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Inviato da: cassetta2
il 21/01/2024 alle 21:50
Inviato da: cassetta2
il 31/10/2019 alle 19:26
Inviato da: MoniaBalsamello
il 20/02/2017 alle 12:22
Inviato da: MoniaBalsamello
il 20/02/2017 alle 11:38
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 10/09/2016 alle 08:56