Creato da claudiafranti il 27/11/2007

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Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da claudiafranti
 

29 settembre 1968

Sono nata il 29 settembre del 1968 un settembre molto caldo così mi raccontava mia madre talmente caldo che sembrava piena estate.Sono nata alle 10 del mattino né tanto presto né troppo tardi direi un buon orario senza fretta e con calma.Da quel giorno già il mio destino familiare era disegnato da quando Lella mi prese in braccio per calmare il mio pianto.Smisi subito.Lella era un’amica di mamma si erano conosciute qualche anno prima a Milano Marittima, l’artefice del loro incontro fu l’amica in comune Gabriella.Lella in realtà non era molto convinta ma se non fosse andata il suo destino sarebbe stato completamente diverso.

Mamma non fu molto accogliente; quando Gabriella e Lella entrarono lei non le degnò nemmeno di uno sguardo stava cercando un anello per tutta la casa furibonda perché non lo trovava, Lella stava quasi per andarsene ma l’insistenza di Gabriella ebbe la meglio. Quei giorni a Milano Marittima furono un po’ magri per Lella! Per cena brodino con stelline e basta!Così Lella decise la mattina successiva di andare al bar a fare colazione e lì ci fu il primo indizio di come sarebbe stata l’amicizia con mia madre!Prese un caffè ed una brioche e al momento del conto “Paga tutto?”disse il barista “Come pago tutto certo!””Allora sono 1500 lire per tutte le colazioni precedenti”Lella fu presa di contraccolpo e alla fine “Va bene va bene!”pagò tutto!Mia madre era solita lasciare conti aperti così quando Lella si recò in spiaggia “Paga tutto?Perchè ci sarebbe anche il lettino della signorina sa…””Va bene va bene!”Insomma Lella per sdebitarsi dell’ospitalità e del brodino finì col ripulire i debiti sparsi per Milano Marittima!

Nella mia vita già da subito si capiva che le donne avevano un ruolodominante:mia madre, lella ed io.Già perché mio padre esisteva sì ma era già sposato!La mia storia familiare iniziava già ad essere affascinante!Non ho molti ricordi di mio padre nella mia infanzia; ogni tanto arrivava a cena e io non sguazzavo molto perché vedevo mia madre agitatissima nei preparativi e non capivo molto il perchè visto che questo uomo stava poche ore poi se ne andava.Io dovevo avere il punto interrogativo scritto in fronte e sapevo già che mi avrebbe fatto il gioco del naso che scompariva tra le sue dita.Non mi divertiva molto.

Una volta,avrò avuto cinque anni, facemmo una breve gita di due tre giorni sul Lago di Como, credo sia stata l’unica volta che siamo andati via insieme.Mio padre adorava gli animali e mi portò a vedere uno zoo.Non ricordo se allora ero felice ma adesso con il senno di poi rivivo quei pochi momenti come se li dovessi conservare in uno scrigno prezioso.

Non ho mai capito perché mio padre si era sposato non era innamorato di sua moglie almeno così mi disse successivamente.

Mia madre lavorava molto ed io passavo la mia infanzia in famiglia dalla Lella quella sì che era una famiglia!Nonni,fratelli,nipoti.Mi sentivo a casa,era una famiglia allegra.La nonna Clelia era la padrona della cucina e quello che non veniva finito nel piatto lo mangiava lei!Il nonno Roberto scherzava e prendeva in giro la nonna dicendo che il suo piatto era la metà del suo.Quando si andava a tavola era tutto un battibecco.Poi c’era Anna la  sorella di Lella che abitava con i nonni e ogni tanto arrivava qualche nipote Roberta,Carla,Claudia  e Paola.

Da parte di mia madre conoscevo il nonno Masino che veniva a trovarmi dalla Romagna e poi sapevo che mia madre aveva un fratello che non stava tanto bene era sempre ricoverato, lo zio Giorgio.Aveva cominciato a stare male quando era  nei militari e non si era  più ripreso.Se fosse stato per mia nonna, la madre di mia madre, Giorgio non avrebbe avuto bisogno di cure così fu mia madre a sobbarcarsi tutto il carico di quel dispiacere.Mia madre aveva avuto un’infanzia molto dura in campagna senza riscaldamento ed era lei a fare tutto girando in bicicletta anche con la neve.

Le vite di mia madre e della Lella erano opposte l’una nella miseria e senza affetti, l’altra nell’agio e con una grande famiglia attorno.I loro destini si incontrarono e così anche il mio ne uscì come una via di mezzo, una famiglia al femminile con immagini di uomo sporadiche e poco significative almeno nei primi anni di vita.

 

 
 
 
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