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IL PAPA A ZAGABRIA

Post n°22 pubblicato il 05 Giugno 2011 da ritacoruzzi2
 

Il Papa contro le coppie di fatto: 'Convivenza non è famiglia'Messa a Zagabria nella giornata conclusiva della visita in Croazia del Pontefice. Un appello a fare figli e non aver paura è arrivato oggi da Benedetto XVI05 giugno, 19:25

ZAGABRIA - Un appello a fare figli e non aver paura è arrivato oggi dal Papa, che a più riprese nel corso dell'omelia pronunciata durante la messa a Zagabria si è rivolto alle famiglie. "Non bisogna avere timore - ha affermato Benedetto XVI - di impegnarsi per un'altra persona. Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità. L'apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro". Benedetto XVI ha anche ribadito la necessità di "provvedimenti legislativi che sostengano le famiglie nel compito di generale ed educare i figli".

Il Papa ha anche invitato a educare i figli ai valori cristiani: "Cari genitori - ha detto - impegnatevi sempre ad insegnare ai vostri figli a pregare e pregate con essi; avvicinateli ai Sacramenti, specie all'Eucarestia; introduceteli nella vita della Chiesa; nell'intimità domestica non abbiate paura di leggere la Sacra Scrittura". Il Papa, come già aveva fatto ieri nei discorsi tenuti durante la prima giornata a Zagabria, ha letto in croato alcuni passaggi dell'omelia, poi tradotti in italiano. La particolare attenzione dedicata al tema della famiglia si deve anche la fatto che il viaggio in Croazia avviene in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate.

"Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria o addirittura sostitutiva del matrimonio". E non riducete l'amore a "emozione sentimentale", a "pulsioni". Lo ha detto Benedetto XVI durante la messa a Zagabria nella giornata conclusiva della sua visita in Croazia. Il Papa ha incentrato la sua omelia sul valore della famiglia, esposta "a una crescente disgregazione", mentre rappresenta la via per "vivificare il tessuto sociale". E ha riaffermato "il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio".

Coltivando "come ideale il benessere individuale attraverso il consumo di beni materiali ed esperienze effimere", ha detto il Pontefice, "si riduce l'amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi e senza apertura alla vita. Siamo chiamati a contrastare questa mentalità ". Ovunque - ha rimarcato il Papa - la famiglia "deve affrontare difficoltà e minacce, quindi ha particolare bisogno di essere evangelizzata e sostenuta". Anche perché la famiglia "é la strada fondamentale" "per vivificare il tessuto sociale del Paese", oltre che la Chiesa.

CROAZIA, CONTESTAZIONI MOVIMENTI LAICI E GAY - Sono state tre finora a Zagabria le manifestazioni contro la visita di papa Benedetto XVI, ad opera di gruppi e movimenti di atei e di organizzazioni per la tutela dei diritti di gay e lesbiche. Venerdì, alla vigilia dell'arrivo del Pontefice, vi era stata la prima manifestazione di questo tipo mai avutasi in precedenza a Zagabria, con gli organizzatori che hanno espresso il proprio disappunto per la politica della Chiesa cattolica, criticando in particolare Benedetto XVI, accusato di non rispettare i diritti umani. Alcune delle settanta persone radunatesi nel centro di Zagabria hanno mostrato cartelli con scritte quali "I preservativi salvano la vita", "La Chiesa senza politica - lo Stato senza prediche". Ieri una quarantina di persone, su invito di una ong denominata "'Non sono credente'', nel momento in cui papa Benedetto XVI è giunto in territorio croato, ha donato il sangue nel centro per le trasfusioni di Zagabria. "Per la società non c'é atto più umano e socialmente più utile della donazione del sangue", hanno detto i contestatori spiegando che "l'appartenenza a una religione e la preghiera non possono sostituirsi di per sé alla partecipazione attiva e responsabile alla società". L'organizzazione per la difesa dei diritti di gay e lesbiche "Queer Zagreb" ha allestito dal canto suo una mini-rassegna di film che tematizzano la controversa posizione della Chiesa cattolica verso l'omosessualità. L'evento si è tenuto ieri sera in un cinema a pochi passi dalla piazza centrale di Zagabria, in concomitanza con la veglia del Papa con i giovani cattolici. Il festival è stato aperto con il film documentario italiano "All'improvviso l'inverno scorso", la storia di due ragazzi gay romani che nel 2007, nell'arco di pochi mesi, vedono svanire il loro sogno di regolarizzare la loro unione tramite la legge sui Dico, annunciata dal governo presieduto da Romano Prodi, ma naufragata a causa, come si lascia intendere chiaramente nel film, dell'intervento contrario della Cei e del Vaticano.

Questa è la notizia diffusa dall'ANSA oggi, pochi minuti fa. Certamente il discorso del Papa farà molto discutere: quello che ha toccato è un tema scottante e molti sono in totale disaccordo con quanto viene affermato dalla Chiesa in materia di matrimonio, procreazione e famiglia.
Questo il primo commento dell'On . Anna Paola Concia:
"Il Papa ha ragione": commenta così, a sorpresa, Anna Paola Concia, le parole di Benedetto XVI su famiglia e convivenza. Ma subito dopo la deputata del Pd, unica parlamentare omosessuale dichiarata e convivente da anni con una donna tedesca, spiega: "é assolutamente vero e sono d'accordo che bisogna impegnarsi a costruire legami duraturi. Allora diamo la possibilità a tutti coloro che si amano e vogliono impegnarsi di sposarsi". "Sposarsi non è un obbligo, si faccia in modo che chi vuole costruire un progetto di vita insieme possa farlo, a prescindere dall'orientamento sessuale".

Sicuramente ognuno è libero di scegliere il comportamento che ritiene più opportuno in una società democratica, ma io credo che se non ci impegnamo ad un ritorno ai valori forti e saldi della nostra tradizione, faremo un grande danno alla società futura dove i nostri figli si troveranno a vivere senza valori, senza fede, senza impegno. Non è questo che io voglio per mia figlia e per tutti i giovani che dovranno presto prendere in mano le sorti dell'Italia.
Forse sarò considerata retrograda, antica, ottusa ecc. sono pienamente consapevole del rischio che corro ad esprimere queste idee, ma io penso al bene ultimo, che non è la libertà facile di fare quello che si vuole, ma l'impegno spesso faticoso di costruire qualcosa di duraturo e bello. Questo "qualcosa" può essere il matrimonio, l'amicizia, il rispetto per gli anziani, i genitori, gli ammalati, e può anche essere la voglia di verità, di sincerità, di felicità. Tutto ciò non piove dal cielo a nostro comando, ma si deve guadagnare faticosamente con lo sforzo di volontà per costruire un mondo migliore.

Cari giovani, prendete le parole del Papa come un'indicazione per un cammino che forse non è facile, ma è certamente quello che porta a relazioni più profonde, a un impegno relazionale più sincero, a una vita più felice.

Aspetto i vostri commenti (anche molto negativi, non importa), parliamo di cose serie.

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