Creato da: procino995 il 04/05/2010
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Pensioni, come funziona la salvaguardia esodati

Post n°1549 pubblicato il 16 Giugno 2012 da procino995
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Passano i mesi ma non accenna

ad affievolirsi la polemica

sugli esodati. Anzi, visto che

è in dirittura d’arrivo un decreto

interministeriale in materia,

la polemica diventa sempre più accesa. La distanza principale tra governo Monti e parti sociali è sempre sul numero di lavoratori interessati, ma non è da sottovalutare neanche il tema della salvaguardia degli esodati, che potrebbe portare ad una nuova ondata di scioperi. Cerchiamo di capire allora cosa sta succedendo e cosa dovrebbe prevedere il decreto.

Bisognerà attendere la pubblicazione del decreto interministeriale sulla Gazzetta Ufficiale per dare il via alla salvaguardia per gli esodati che hanno sottoscritto un accordo collettivo o individuale di uscita dal lavoro in vista della pensione. Dalla data di pubblicazione gli aventi diritto hanno 120 giorni di tempo per fare domanda di accesso alla pensione con le vecchie regole: domanda da destinare alla Direzione territoriale del ministero del Lavoro competente in base alla residenza in caso di accordo collettivo o alla direzione territoriale del ministero del Lavoro del luogo della stipula dell’accordo se individuale. Come già ricordato, gli accordi firmati dopo il 31 dicembre 2011 non valgono per usufruire della salvaguardia.

Chi è escluso dalla salvaguardia? Di tutta la platea di esodati non potranno accedere alla pensione con le vecchie regole tutti coloro che hanno ripreso a lavorare in seguito alla firma dell’accordo di uscita, anche se avevano risolto il rapporto lavorativo precedente con le modalità e i requisiti necessari. Si tratta di una esclusione voluta dal governo per privilegiare i lavoratori in mobilità che in seguito all’esodo sono rimasti senza alcun tipo di reddito. Chi ha avuto accesso ai fondi di solidarietà tramite accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011 resta invece a carico dei fondi fino a 62 anni di età (limite che prima era di 60 anni), e il discorso vale anche per coloro che hanno sottoscritto l’accordo dopo quella data ma con autorizzazione dell’Inps.

Cosa succederà ai lavoratori in cosiddetta mobilità corta? Si tratta di 25.590 lavoratori che hanno sottoscritto la mobilità corta entro il 4 dicembre 2011, e per i quali il governo ha garantito l’accesso alla procedura di salvaguardia, ma solo nel caso che riescano a raggiungere i requisiti necessari per la pensione entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità.

 

 

 
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