ALIEN

Questa volta lo premettiamo subito: nutriamo seri dubbi sulla validità della ricerca scientifica del dottor I. E. Elia, un professore indipendente della Cambridge University, il quale ha compiuto uno studio sulla bellezza fisica, sostenendo non solo che il nostro cervello ama l'estetica e va alla costante ricerca del ‘bello', e fin qui possiamo ancora crederci, ma che modifica i nostri geni nel tempo, per cui la bellezza fisica non sarebbe nient'altro che il segnale di un individuo con un livello superiore di accessibilità, intelligenza e miglior comportamento sociale. In effetti pensando a Flavia Vento o a un tronista di Uomini e Donne, ci viene subito in mente l'intelligenza di Einstein o un comportamento sociale di livello nobiliare. Questa volta lo premettiamo subito: nutriamo seri dubbi sulla validità della ricerca scientifica del dottor I. E. Elia, un professore indipendente della Cambridge University, il quale ha compiuto uno studio sulla bellezza fisica, sostenendo non solo che il nostro cervello ama l'estetica e va alla costante ricerca del ‘bello', e fin qui possiamo ancora crederci, ma che modifica i nostri geni nel tempo, per cui la bellezza fisica non sarebbe nient'altro che il segnale di un individuo con un livello superiore di accessibilità, intelligenza e miglior comportamento sociale. In effetti pensando a Flavia Vento o a un tronista di Uomini e Donne, ci viene subito in mente l'intelligenza di Einstein o un comportamento sociale di livello nobiliare. A voi no?Si legge infatti nello studio pubblicato sul The Quarterly Review of Biology in particolare una frase che lascia a dir poco perplessi, quando si afferma: ‘Studies have consistently found that relative facial attractiveness in both children and adults (females and males) significantly correlates with social performance and with intelligence measured by IQ‘. Una correlazione tra quoziente intellettivo, comportamenti sociali e bellezza che stride decisamente quando pensiamo ad esempio a molti protagonisti del gossip, tanto nostrano e internazionale. La curiosa teoria del prof. Elia nasce da una personale interpretazione del cosiddetto Esperimento della volpe nella fattoria, realizzato in Russia anni or sono, in cui dopo vent'anni di contatto con l'uomo, alcuni esemplari di volpi argentate non solo erano diventate più comunicative, ma quelle delle nuove generazioni erano anche esteticamente più belle.
Secondo la tesi, durante l'esperimento le volpi selezionate con maggior comportamento amichevole hanno influenzato la genetica dell'asse HPA, ovvero ipotalamo-ipofisi-surrene, che consentirebbe modifiche ormonali e dunque anche cambiamenti fisici. Inoltre studi successivi avrebbero dimostrato che un volto attraente è indice di maggiore intelligenza. Ci permettiamo di rimanere con i nostri dubbi rispetto a cotanto sfoggio di erudizione: anche volendo oggettivare la bellezza in parametri uguali per tutti, cosa comunque tutt'altro che scontata, l'equivalenza tra bellezza e intelligenza risulta difficilmente dimostrabile a livello empirico, alla faccia del luminare di Cambridge. A meno di non voler riconoscere nel brutto Giacomo Leopardi un genio della poesia, e trasformare l'adone Mario Balotelli, sui cui conserviamo qualche affettuoso dubbio sul quoziente intellettivo, in un genio incompreso.