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Una strana riunione

Post n°98 pubblicato il 19 Agosto 2022 da Armanarman2
 

 

Di quella assemblea tenuta nella fattoria in una notte di luna piena. Gigino il cavallino era sempre curioso di sapere tutto quello che avveniva in paese, e non perdeva occasione per tenere delle riunioni settimanali nella sua stalla per avere un resoconto in tempo reale dei fatti paesani!

Quel giorno si doveva parlare di un fatto molto più importante, del futuro della loro fattoria che stava per essere trasferita all'estero!

Anche la gente del paese di Agua Mara era curiosa di conoscere la sorte della fattoria a cui si erano affezionati e sulle storie che si raccontavano in giro! 

Quella sera, contrario al solito, c'era uno strano silenzio nella fattoria.

Le cicale non cantavano più sugli alberi, le rane avevano smesso il loro gracidare nello stagno e anche il gufo si era chiuso in un silenzio stampa!

Un alone di mistero avvolgeva la fattoria quella notte! 

E così passavano i minuti, le ore e non succedeva nulla!

La fattoria era assorta nei suoi cupi silenzi , l'unico rumore che si sentiva erano gli zoccoli dell'andatura del cavallino Gigino, che andava nervosamente su e giù nella stalla in trepidante attesa!

"Ma quanto arrivano i compagni animali della fattoria?

Non vorrei che siano stati scoperti dalla polizia segreta dei macellai e li abbiano arrestati tutti!" pensava nervoso il cavallo.

Quella strana notte si doveva decidere della sorte della loro fattoria,  si doveva tenere un'assemblea sindacale in gran segreto!

Tutti gli iscritti alle varie organizzazioni sindacali degli animali, erano stati invitati per discutere di un grave problema che preoccupava gli animali della fattoria! 

Una riunione segreta, senza che il padrone della fattoria venisse a conoscenza di questa assemblea non autorizzata!

Erano presenti tutte le più importanti organizzazioni sindacali della categoria, con le varie sigle.

C.N.A.C. Confederazione Nazionale Animali da Cortile.

C.S.I. Confederazione Suini Indipendenti.

C.O.R. Comitato Oche Riunite.

P.G.C. Patronato Galline da Cortile.

C.A.N. Confederazione Artigianato Animali.

CO.B.A.F. Confederazione di Base Animali dai Fattoria.

O.M.S.L. Organizzazione Maiali e Suini Liberi.

C.A.C.T. Comitato Asini Contratti a Termine.

O.L.O.I. Organizzazione Lavoratrice Oche Indipendenti.

S.C.A. Sindacato Capre e Agnelli.

C.F.V. Confederazione Formiche Vichinghe.

L'ordine del giorno su cui si doveva discutere era sul trasferimento della "Fattoria delle anatre selvagge" in Romania!

La sicurezza del posto di lavoro di tanti padri di famiglia che sarebbero andati in cassa integrazione ,con grave incertezze sul loro futuro!

La famiglia del maialino Peppino, per esempio, che aveva due maialini appena nati da mantenere , si prospettava per loro un futuro fatto di salsicce e prosciutti!

Oppure la famiglia della mucca Guglielmina, in un futuro non proprio rosea dei suoi vitellini, che sarebbero finiti in tante gustose bistecchine!

Queste brutte notizie erano giunte alle loro orecchie!

Si temeva per l'azienda agricola.

In Romania i costi di produzione erano molto bassi e gli animali venivano compensati con un pugno di mangime il minimo sindacale!

Non avevano molte tutele come nella "Fattoria delle anatre selvagge".

C'era un gran fermento quella notte, nella stalla del cavallino

Gigino e tutti i rappresentanti delle varie sigle sindacale presenti erano in attesa che un loro delegato prendesse la parola.

Forse avrebbe parlato per primo il segretario dell'A.S.I. l'Associazione Suini Indipendenti, Il Dott. Salam che si era preparato un bel discorso per l'occasione!

Per la verità, Salam era un segretario sindacale molto ben visto anche dalle altre correnti politiche contrarie alla sua!

Era un suino molto carismatico, apprezzato per la sua dialettica grugnosa e la sua preparazione politica!

Ma al contrario, il segretario dei Suini non era visto molto bene dal governo, perché ritenuto troppo di idee fangose e legato a un passato di appartenenza radicale estremiste!

Salam si era sempre battuto per le sue idee di fare occupare tutti i porcili disabitati, per farne dei centri sociali dei suini!

Lui lottava non solo per i diritti dei  suoi iscritti, ma per tutti i diritti degli altri animali delle fattorie vicine!

Perché avessero la giusta retribuzione salariale,il minimo sindacale con ghiande, radici, insalata e granaglie, per cinque volte al giorno!

I maiali una volta ingrassati per bene, non potevano essere uccisi subito per farne dei buoni prosciutti e salami, ma aspettare almeno venti anni!

«Il maiale» diceva il segretario dei suini Salam «dovrebbe vivere almeno venti anni, ma viene abbattuto dopo solo pochi anni di vita! Questa è un'ingiustizia sociale non tollerabile!

Molti pensano che siamo sporchi, amiamo rotolarci nel fango e nella sporcizia!

In realtà a noi piace stare nel pulito e all'asciutto e quando abbiamo la possibilità di scorrazzare all'aria aperta in campagna ci troviamo a nostro agio , non abbiamo bisogno del fango!" cosi grugniva il rappresentante sindacale!

"Su di noi si dicono solo delle dicerie da, senza fondamento!

Aspettano gennaio per farci la festa! E per questo motivo», proseguì Salam, «molti compagni maiali del nostro paese, appena laureati, partano per i paesi Arabi dove vengono rispettati, e onorati! Mai a nessuno di quei paesi civili dell'Oriente gli viene in mente di farli diventare dei salumi

«Quelli sì che sono popoli civili!» grugnivano annuendo i maiali, sentendo le belle parole del loro segretario.

Dopo di lui prese la parola il delegato del P.G.C. Patronato Galline da Cortile, Kokos nato in Croazia e disse:

«Compagne galline, e ormai certo , chiaro come il sole che la causa dei nostri guai è del padrone Benson e la sua tirannia verso di noi!

Ci siamo sempre fidati di quest'uomo e delle sue promesse mai mantenute! ma cosa ne abbiamo ricavato in cambio? Niente, solo chiacchiere!

Guardate le nostre compagne galline come vivono negli allevamenti da batterie, senza spazi e con la luce negli occhi per venti ore al giorno!

La loro vita media è di due anni!

La nostra compagna gallina, l'ovaiola Crestina, guardate com'è ridotta!

Ditemi se questa è una gallina!

È aumentata di peso, la cresta e i bargigli pallidi, ha solo tre anni di vita ma ne dimostra dodici!

Con le sue penne tutte bianche a causa del super lavoro di fare trecento uova all'anno!

Qui non esistono galline dalle uova d'oro!

Oramai poverina, non è più in grado di lavorare, di produrre un solo uovo al giorno!

Si è ammalata di una malattia tipica che affligge molte delle nostre compagne galline da batteria: il fegato grasso.

Questa malattia colpisce soprattutto le galline tenute in gabbia, per non parlare di come sono trattate, ma forse sarà meglio se la compagna Crestina ci racconta lei stessa la sua odissea nei pollai da batteria

La gallina Crestina svolazzando goffamente con le alette ormai deformate a causa della malattia, salì su una trave e incominciò la sua testimonianza!

«Ci siamo sempre fidati di quest'uomo, del padrone della fattoria. 

Ci siamo accontentati del pugno di granoturco che ci donava, ma ci massacrava di lavoro, facendoci lavorare in nero senza contributi e tutele sanitaria, vendendoci ai pollai negli allevamenti di batterie del paese!

Ci obbligavano tutto il giorno a covare centinaia di uova con tanta fatica e dolore per poi vedere il nostro sacrificio finire al mercato delle uova!

E quanti pulcini nascono nelle incubatrici senza vedere mai la loro mamma?» proseguì la gallina Crestina addolorata,

«Tantissimi! Io avevo la gioia di essere diventata mamma di cinque bellissimi pulcini, e già appena nati, erano belli come i gigli dei campi! Il loro tenero pigolare mi rallegrava il cuore nel il pollaio nelle fredde serate invernali!

Ma sono nati sfortunati poverini, perché nati maschi!

E non c'è più sventura al mondo, di nascere pulcini maschi negli allevamenti da batterie! 

Sapete cosa hanno fatto ai miei figli?» disse piangendo la gallina Crestina,

«Sono stati triturati vivi e gettati nelle discariche per diventare mangime! erano usciti dalle mie uova di mamma, poveri figli miei!

Ma erano considerati inutili perché non potevano produrre uova, essendo maschi, non erano economicamente vantaggiosi!»

A queste parole ci fu un susseguire di nervosi di coccodè e chicchirichì di tutte le galline e galli presenti all'assemblea sindacale. 

Non era tollerabile tanta crudeltà da parte dell'umano civilizzato!

E tra una lacrima e un coccodè, la gallina Crestina si andò a sedere di nuovo, tenendo la cresta bassa per il ricordo doloroso dei suoi figli pulcini, vittime di un destino così crudele!

«Ma ancora non è finita l'odissea!» gridò il segretario delle galline Kokos.

«Alle galline cugine di Crestina, hanno tagliato il becco senza anestesia! Perché poverine erano impazzite a causa di frustrazione, dolore e stress, tenute in quelle gabbie e aggredivano le compagne di gabbia fino ad arrivare a mettere in atto fenomeni di cannibalismo!

Nel tentativo di diminuire le lesioni fisiche causate da questo comportamento "antisociale" le galline di batteria vengono "sbeccate" rimuovendo loro un terzo del becco per mezzo di strumenti dolorosi!

Le compagne galline delle fattorie vicine, sono accatastate in gabbie di pochi centimetri grandi appena come un foglio di giornale per ognuno.

La loro natura e altamente restrittiva, e nelle gabbie non si permette alle nostre compagne di esprimere la propria volontà, se non la tirannia del padrone dei capannoni!»

Queste parole fecero indignare tutti gli animali presenti nell'affollatissima stalla del cavallino Gigino!

«Non hanno volontà propria nella ricerca delle pasture, non possono decidere la cova delle uova come vorrebbero, beccare liberamente sul terreno, poter distendere le ali nella pausa pranzo a loro vietata!

Tutto questo provoca alle nostre compagne galline un alto grado di stress da lavoro, e molte di loro sono costrette a chiedere un pensionamento anticipato prima del tempo per motivi di salute! Gli allevamenti delle nostre compagne galline di batteria sono dei luoghi infernali dove le nostre compagne vengono private di tutti quei bisogni elementari di tutele del lavoro, e dei diritti irrinunciabili di ogni lavoratore! "

(continua)

 

 

 
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