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l'ambiente urbano e le sue problematiche

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« Messaggio #4Intervista per Greenreport »

Le zanzare: tra leggende e realtà.

Post n°5 pubblicato il 09 Marzo 2007 da davidpuccioni
 
Tag: Zanzare
Foto di davidpuccioni

Secondo una leggenda vietnamita le zanzare sarebbero nate dalle ceneri di una donna morta dopo aver restituito al marito tradito la goccia di sangue che, grazie al Dio della Palude, l’aveva riportata in vita. Da allora esse ci tormentano con le loro punture per ricercare quella goccia vitale.

Al di là di questo racconto mitologico, c’è la realtà di ogni estate passata in presenza di fastidiosi ronzii che rendono le notti e i pisolini pomeridiani praticamente insonni.

Che fare? Aspettare l’inverno per andare al mare? Subire in silenzio o urlare contro chi dovrebbere difenderci da questi attacchi?

La Toscana è stata per lungo tempo un esteso acquitrinio dove le zanzare facevano da padrone e gli uomini arrancavano e perivano a causa della pericolosissima malaria. Con le grandiose opere di bonifica terminate solo nel corso del ‘900 la malaria è stata debellata e quelle terre sono state definitivamente conquistate.

Pensare che le zanzare potessero essere eliminate totalmente era solo un sogno, ma almeno non ci si ammalava più.

In questi ultimi anni il territorio ha subito nuovi cambiamenti: le aree urbane e industriali si sono espanse ed hanno occupato le aree agricole e naturali.

Delicati equilibri sono stati bruscamente interrotti, molte specie sono scomparse, mentre altre hanno saputo sfruttare la situazione adattandosi agli ambienti artificiali creati dall’uomo (in ambito ecologico queste ultime si definiscono specie sinantropiche). Molte, poi, finiscono per creare vere e proprie invasioni che degenerano in numerosi problemi sanitari (basta pensare ai piccioni e ai ratti).

Anche le zanzare convivono con noi e in qualità di nostri parassiti, ci succhiano il sangue per garantirsi un maggior successo riproduttivo. Ci cercano e ci trovano ovunque andiamo, basta garantire loro un po’ d’acqua e si sviluppano proprio sotto i nostri occhi: le piccole larve infatti crescono silenziose e indisturbate all’interno dei sottovasi, delle griglie nel giardino o in qualsiasi altro contenitore. La loro carta vincente può considerasi il fatto di avere delle larve in grado di vivere in condizioni estreme lontano dai loro predatori, in piccole raccolte d’acqua e nei fossi o fiumi inquinati. E pensare che basterebbe un piccolo pesciolino oppure qualche bel coleottero acquatico per farsene una bella scorpacciata!

In queste situazioni le infestazioni diventano vere e proprie calamità, da quì l’esigenza di combatterle senza mezzi termini, in quanto, oltre che un problema sanitario, sono un danno per il turismo.

Abituati a superare il caldo afoso premendo un semplice tasto del condizionatore, vorremmo che, almeno nelle nostre speranze, fosse così anche per le zanzare. Purtroppo, sebbene le conoscenze scientifiche ed i mezzi di lotta siano all’avanguardia, non si riesce sempre a raggiungere i risultati sperati.

Pungono il povero come il ricco, il bello come il brutto, il buono come il cattivo, basta avere un odore a loro gradevole; insomma, anche se fastidiose dimostrano almeno una grande democrazia. Questo è un problema di tutti e per dobbiamo unire le forze: le amministrazioni si impegnano con interventi adeguati mentre i cittadini devono gestire in modo appropriato gli orti, i giardini e i terrazzi.

La prevenzione è l’unica vera arma in nostro possesso: dobbiamo gestire ogni piccolo contenitore in grado di contenere l’acqua infatti non proliferano in sua assenza, e solo se indispensabili ormai ci possiamo sempre intervenire con specifici insetticidi antilarvali.

Oggi più che mai, nei confronti della famigerata Aedes albopictus (la “zanzara tigre”), questa collaborazione diventa indispensabile e rappresenta forse l’unica vera strategia di lotta applicabile. E’ arrivata da pochi anni, ma ormai è presente su tutto il territorio: più di ogni altra sa sfruttare ogni ristagno d’acqua. A causa delle molteplici punture delle femmine e delle reazioni allergiche nelle persone sensibili, bastano pochi esemplari per creare situazioni di panico e allarmismo.

Quindi l’invito è di informarsi, presso strutture competenti o da personale esperto e qualificato, sulle semplici misure di prevenzione da applicare in ogni stagione estiva.
 
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