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arte passione amore

un vero amore non sa parlare.

 

 

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Lo sterminio assiste gli amanti (PAUSA)

Post n°3843 pubblicato il 30 Giugno 2010 da artfactory

 

Lo sterminio assiste gli amanti
                                                                JAIME SABINES

L'erba

L'erba, il silenzio, il muovere dell'ombra
Soli, nel pianto tuo della mattina,
l'erba, il silenzio, il muovere dell'ombra
e gli steli del vento. Il tuo sollievo
è di vederti calma nell'attesa
ch'io giunga da lontano, il tuo riposo
è la speranza d'incontrarci a sera
per caso in un inverno.
Lasciarti per sparire,
per essere il tuo cielo dove guardi
senza rimorsi, avere il tuo rimpianto,
la tua memoria, le tue mani vuote...
Forse è più dolce piangermi che avermi.
alfonso gatto

pausa

 

L'onda

Nella cala tranquilla
scintilla,
intesto di scaglia
come l'antica
lorica
del catafratto,
il Mare.
Sembra trascolorare.
S'argenta? s'oscura?
A un tratto
come colpo dismaglia
l'arme, la forza
del vento l'intacca.
Non dura.
Nasce l'onda fiacca,
súbito s'ammorza.
Il vento rinforza.
Altra onda nasce,
si perde,
come agnello che pasce
pel verde:
un fiocco di spuma
che balza!
Ma il vento riviene,
rincalza, ridonda.
Altra onda s'alza,
nel suo nascimento
più lene
che ventre virginale!
Palpita, sale,
si gonfia, s'incurva,
s'alluma, propende.
Il dorso ampio splende
come cristallo;
la cima leggiera
s'aruffa
come criniera
nivea di cavallo.
Il vento la scavezza.
L'onda si spezza,
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia, biancheggia,
s'infiora, odora,
travolge la cuora,
trae l'alga e l'ulva;
s'allunga,
rotola, galoppa;
intoppa
in altra cui 'l vento
diè tempra diversa;
l'avversa,
l'assalta, la sormonta,
vi si mesce, s'accresce.
Di spruzzi, di sprazzi,
di fiocchi, d'iridi
ferve nella risacca;
par che di crisopazzi
scintilli
e di berilli
viridi a sacca.
O sua favella!
Sciacqua, sciaborda,
scroscia, schiocca, schianta,
romba, ride, canta,
accorda, discorda,
tutte accoglie e fonde
le dissonanze acute
nelle sue volute
profonde,
libera e bella,
numerosa e folle,
possente e molle,
creatura viva
che gode
del suo mistero
fugace.
E per la riva l'ode
la sua sorella scalza
dal passo leggero
e dalle gambe lisce,
Aretusa rapace
che rapisce le frutta
ond'ha colmo suo grembo.
Súbito le balza
il cor, le raggia
il viso d'oro.
Lascia ella il lembo,
s'inclina
al richiamo canoro;
e la selvaggia
rapina,
l'acerbo suo tesoro
oblía nella melode.
E anch'ella si gode
come l'onda, l'asciutta
fura, quasi che tutta
la freschezza marina
a nembo
entro le giunga!

Musa, cantai la lode
della mia Strofe Lunga.

foto web

L'avvenire

Solleviamo la paglia
Guardiamo la neve
Scriviamo lettere
Aspettiamo ordini

Fumiamo la pipa
Pensando all'amore
I gabbioni son lì
Guardiamo la rosa

La fonte non s'è inaridita
Né la paglia d'oro è sbiadita
Guardiamo l'ape
E non pensiamo al domani

Guardiamoci le mani
Che sono la neve
Sono l'ape e la rosa
Nonché il domani
Guillaume Apollinaire

Le cento statue di ghisa dell'artista Antony Gromley's resteranno a guardare il mare dalla spiaggia di Crosby, a Liverpool, per sempre. Dopo molti mesi di battaglia, il sindaco della cittadina del nord est dell'Inghilterra ha deciso di autorizzare l'esposizione permanente bloccando così il loro trasferimento a New York. Dalla loro installazione, nel luglio 2005, le statue hanno suscitato molte polemiche perchè considerate "offensive". Come la maggior parte delle opere di Gormley, le figure sono repliche del corpo dell'artista. Con l'alzarsi e l'abbassarsi della marea, le statue sorgono o vengono sommerse dal mare

Lavando il parabrezza della mia auto

Bambine che si vendono sui marciapiedi.
Bambini con la mano tesa al semaforo.
Cani abbandonati.
Uomini con le tette che si esibiscono sotto i lampioni.
Uomini senza palle che vendono droga all'angolo.
Bambini nei cassonetti e immondizie per la strada.
Scippi, rapine e risse.
Ragazzini che fumano e sputano sui muri.
Vestiti tutti uguali e pensieri tutti uguali.
Ubriaconi alla guida che vanno a tutta birra.
Pensavo che lavando il parabrezza della mia auto
tutto questo sarebbe sparito.

La mia bohème

Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate;
E anche il mio cappotto diventava ideale;
Andavo sotto il cielo, Musa! ed ero il tuo fedele;
Oh! quanti amori splendidi ho sognato!

I miei unici pantaloni avevano un largo squarcio.
Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo
Rime. La mia locanda era sull'Orsa Maggiore.
- Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru

Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade
In quelle belle sere di settembre in cui sentivo gocce
Di rugiada sulla fronte, come un vino di vigore;

Oppure, rimando in mezzo a fantastiche ombre,
Come lire tiravo gli elastici
Delle mie scarpe ferite, un piede vicino al cuore!
Arthur Rimbaud

Per nessuna ragione,
sapendo quello che succede,
mi vorrei risvegliare in questo mondo.
Ma già pensandolo (pensando
di pensarlo) so anche
che non è vero, che per quanto
ignominioso sia il presente io mai
rinuncerei, potendo scegliere,
a starci, magari di sghembo
e rattrappito d’amarezza, dentro.
Forse, mi dico allora,
non è per me che parlo, è qualcun altro,
nato da poco o nascituro,
ad agitarsi nel mio sonno, a premere
da chissà dove sul mio cuore,
a impastare parole col mio fiato..

Giovanni Raboni


Si puo' fAre
ANGELO BRANDUARDI
Un giovane era innamorato di una stella. Stava in riva al mare, tendeva le braccia e adorava la stella, la sognava e le rivolgeva i suoi pensieri. Ma sapeva o credeva di sapere che le stelle non possono essere abbracciate dall’uomo. Credeva che fosse il suo destino quello di amare senza speranze un astro e su questo pensiero costruì un poema di rinunce e sofferenze che dovevano purificarlo e renderlo migliore. Tutti i suoi sogni erano però rivolti alla stella. Una volta trovandosi di nuovo su uno scoglio in riva al mare notturno stava a guardare la stella ardendo d’amore: e nel momento di maggiore desiderio fece un balzo e si lanciò nel vuoto verso la stella. Ma nel momento stesso del balzo un pensiero gli attraversò la mente: no, è impossibile! Così cadde sulla spiaggia. Non sapeva amare. Se nel momento del balzo avesse avuto l’energia di credere fermamente sarebbe volato in alto a congiungersi con la sua stella. L’amore non deve implorare e nemmeno pretendere, l’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato ma trascina."
(Herman Hesse dal libro “Demian")
Le cose non esplodono,
si affievoliscono, sbiadiscono,

come il sole sbiadisce dalla carne,
come si esaurisce rapida la schiuma nella sabbia,

perfino il lampo fulmineo dell'amore
non ha un esito tonante,

muore con il suono
dei fiori che sbiadiscono come la carne

sotto la pietra pomice sudante,
tutto concorre a questa forma

finché veniamo lasciati
col silenzio che circonda la testa di Beethoven.
Derek Walcott
Prendi il largo

Quando il tuo battello
ancorato da molto tempo nel porto
ti lascerà l'impressione ingannatrice
di essere una casa;
quando il tuo battello
comincerà a mettere radici
nell'immobilità del molo
prendi il largo.
E' necessario salvare
a qualunque prezzo
l'anima viaggiatrice del tuo battello
e la tua anima di pellegrino.

Accetta le sorprese
che sconvolgono i tuoi progetti
disperdono i tuoi sogni
danno una dimensione
totalmente diversa
alla tua giornata
e, forse,
anche alla tua vita.
Non è per caso.
Dà libertà al Padre,
perché Lui stesso costruisca
la trama dei tuoi giorni.

(Helder Camara)
Difficile comprendere
 
 
" Ciao e arrivederci "j.

A.P.A.
 
 
 
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ROSSO FOTO di ROSSO VENEXIANO

SENZA FRETTA

LA VITA E' COSI' PICCOLI ISTANTI CHE DANNO ANCORA UN SENSO A QUESTA NOSTRA  FRAGILE  REALTA'LA VITA E' COSI' VIVILA SENPRE E PRIMA O POI  ALL'IMPROVVISO ANCORA TI SORPRENDERA'

SOGNARE E' LECITO 

 

 

 
 

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