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Grazia Deledda, può un Nobel venir dimenticato?

Post n°86 pubblicato il 29 Marzo 2008 da demiurgo.galte

Per gentile concessione dell'autore, che ringraziamo, pubblichiamo quest'articolo di Valentina Fiori apparso sul sito http://linutile.wordpress.com/ .

Grazia Deledda, può un Nobel venir dimenticato?

di Valentina Fiori

Grazia Deledda, la grande scrittrice sarda, appare scomparsa dalla maggior parte delle antologie scolastiche e dimenticata da buona parte della critica, eppure si dovrebbe essere orgogliosi di lei, in quanto è stata la prima ed attualmente unica scrittrice italiana ad essere stata insignita del prestigioso premio Nobel per la letteratura.
Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871, in una famiglia benestante, è la quarta di sei figli; intrappolata nella minorità sociale in cui era relegata la donna in quegli anni e in quell’ambiente, suo malgrado segue pochi studi regolari, fino alla quarta elementare.
La sua adolescenza è contraddistinta da gravi problemi familiari e fu forse in seguito a queste difficoltà che si accentuò nella Deledda il carattere sognante che la fece rifugiare nella lettura. Ci fu in lei un ripiegamento interiore che le facilitò lo svilupparsi di una fantastica, sognante e protratta adolescenza, piena di vagheggiamenti romantici.
L’elemento della formazione culturale della Deledda ha una particolare importanza, perché molta della sua scrittura più matura è percorsa dalle suggestioni più varie, dalle influenze tematiche ed espressive più ortodosse proprio perché frutto di quelle letture disordinate, occasionali ed onnivore di cui si nutrì la scrittrice da ragazza: la Bibbia, i grandi narratori russi come Dostoevskj, Tolstoj e i grandi narratori francesi: Zola, Flaubert e Maupassant. Lesse poi Fogazzaro, soprattutto “Malombra”. Fu poi lettrice di Carducci e soprattutto di D’Annunzio, considerato da lei un vero modello culturale.
Cominciano gli anni dell’apprendistato in cui sperimenta varie scritture come novelle e poesie, poi si occupa anche di etnologia: collaborando alla “Rivista di Tradizioni Popolari Italiane”, in particolare scrive 11 puntate delle “Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna”, questa profonda conoscenza per la sua terra e per il suo popolo, apparirà poi in tutti suoi romanzi maggiori.
La sua grande passione per la vocazione letteraria, su cui pesava il diffuso pregiudizio che “una donna scrittrice non può essere onesta”, riesce finalmente a concretizzarsi ufficialmente con la pubblicazione del racconto ”Sangue Sardo” sulla rivista romana “Ultima moda” (1886), da questo momento in poi, anche in seguito a una recensione favorevole di Capuana, con tenacia continuerà la sua produzione riuscendo a pubblicare varie novelle su diverse riviste letterarie. Anche se non mancarono le stroncature, in particolare con dolore apprese che i suoi conterranei l’accusavano di aver calunniato la Sardegna, descrivendone gli usi primitivi e quasi selvaggi, questo “risentimento” della sua gente si andò stemperando con il tempo e la comprensione del valore che l’opera della Deledda ha per la Sardegna tutta.
Un viaggio a Cagliari tra l’ottobre e il dicembre del 1899 segna la svolta della sua vita. A casa dell’amica presso quale era ospite, incontra un funzionario del Ministero delle Finanze in missione sull’isola; Palmiro Madesani, romano. La Deledda capisce di essere davanti all’uomo della sua vita e l’11 gennaio lo sposa, nel mese di aprile gli sposi si trasferiscono a Roma.
Si realizza in questo modo il suo sogno di evadere dalla provincia sarda, raggiungendo ben presto una precisa coscienza di sé.
Sono questi gli anni della vita familiare, con i figli Sardus e Franz, e del lavoro regolare e quotidiano.
I suoi scritti: novelle e romanzi vengono conosciuti da un numero crescente di lettori.
Da allora in avanti pubblicherà in maniera sistematica novelle e romanzi, e saranno proprio quei romanzi, a condurla al premio Nobel nel 1926.
Nel 1900 pubblica il primo romanzo composto a Roma, ambientato in Sardegna: “Elias Portolu”, considerato un capolavoro a cui seguiranno con scadenza quasi annuale gli altri romanzi sempre ambientati nella sua isola:
“Cenere” (1904),
“L’edera” (1906),
“Canne al vento” (1913),
“Marianna Sirca” (1915),
“L’incendio dell’uliveto” (1917),
“La madre” (1919)

Accanto a questi, considerati i romanzi maggiori e che sembrano far parte di un unico progetto letterario, c’è una vastissima produzione di novelle e di altri romanzi. Nei trent’anni trascorsi a Roma, la Deledda condusse una vita ritirata e semplice col marito e i due figli, suoi devoti collaboratori; non teneva conferenze, non partecipava quasi mai a ricevimenti o feste mondane e le rare volte che era costretta ad apparire in pubblico conservava sempre un atteggiamento modesto e dimesso.
Grazia Deledda colpita fatalmente dallo stesso male di cui parla in uno dei suoi ultimi romanzi “La chiesa della solitudine” morì per un cancro al seno a Roma il 15 agosto del 1936, lasciando alla pubblicazione postuma “Cosima”, il suo romanzo più evidentemente autobiografico.
Il contenuto e la ricerca della sua opera sono rivolti sempre verso la realtà del costume contemporaneo; dove per il particolare periodo l’istituzione della famiglia, che per millenni aveva retto le regole etiche della società, entra in crisi. La scrittrice si sofferma soprattutto sulle lacerazioni interiori, di cui l’individuo diviene vittima, fenomeno che acquista nell’ambiente sardo maggior vigore, poichè la legge morale degli avi è fortemente inscritta nelle coscienze e assume il ruolo di un tabù religioso.
I personaggi di Grazia Deledda appaiono pervasi dall’orrore che il violare le leggi provoca, ma nello stesso tempo non sono in grado, né vogliono resistere all’impulso dell’agire. La scrittrice non dà nessun giudizio morale sui personaggi, ma vive con loro il tormento e lo affronta, Lasciando sempre al destino l’ultimo gesto e parola.
Grazia Deledda mette spesso in luce un urto tra il vecchio e il nuovo, lo stimolo a trasgredire le regole deriva da un cambiamento che può essere sociale, morale o derivante da un esperienza che porta il protagonista a vedere con occhi diversi il mondo. La forza drammatica della narrativa deleddiana nasce dagli episodi in cui la crisi delle coscienze esplode, portando alla luce l’unico principio etico positivo: il sacrificio di sé.
Negli anni dell’apprendistato sperimenta varie scritture, alcune vicine al romanzo d’appendice, ma una volta a Roma, dopo essersi lasciata alle spalle la Sardegna, la sua arte si manifesta pronta e matura: i suoi romanzi appaiono perfetti nella loro scrittura così pulita e lineare, dove solo in alcuni punti vi sono delle concessioni al dialetto sardo, come il verbo alla fine della frase.
Nei trent’anni trascorsi a Roma, la Deledda continuò sempre ad attingere dalla Sardegna, e l’essersi allontanata dalla sua isola fece si che tutto le apparisse più nitido. L’isola diventa così un territorio mitico e senza tempo dove si svolgono le grandi tragedie umane.
Grazia Deledda fu insignita del premio Nobel per la letteratura nel 1926, il suo fu un premio che creò molto scalpore per diversi motivi; la sua formazione culturale, quasi esclusivamente autodidatta, la tematica, grandiosa e profonda della sua opera, il fatto che fosse una donna ( prima di lei il Nobel lo aveva avuto solo la scrittrice svedese Selma Lagerlòf) e non ultimo l’atteggiamento della scrittrice schivo e riservato, estremamente distante dall’ambiente letterario italiano di quegli anni.
E’ passato molto tempo da quel Nobel, ma la sua opera appare più che mai attuale, i suoi romanzi, che per la accurata regia dei drammi psicologici possono essere considerati tra i più grandi del patrimonio letterario italiano, vengono purtroppo sistematicamente dimenticati. Si tratta di un grave caso di ignoranza letteraria. In una libreria di una grande città, mi sono imbattuta in una commessa che mi ha detto: “Grazia Deledda? Non la conosco, chi è?”
Spero che questo mio articolo possa far venire a te che leggi la curiosità di conoscere l’opera della scrittrice. Grazia Deledda con un istruzione “scolastica” quasi assente fu insignita del Nobel grazie soprattutto alla sua sconfinata passione per la lettura e per la sua forza di volontà; possa essere questo un monito per avvicinare tutti, giovani e meno giovani alla lettura, porta di sapere e di libertà.

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/03/08 alle 18:57 via WEB
Bravi !!! Garteddesu
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/03/08 alle 23:12 via WEB
Dimenticata dalla politica Nuorese, anzi meglio dire mal gestita da sempre. Tore
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/03/08 alle 06:35 via WEB
Salve, sono l'autrice dell'articolo su Grazia Deledda, sono molto contenta che abbiate scelto di pubblicarmi sul vostro sito e di aver suscitato delle discussioni, il fine del nostro sito è proprio questo.
 
 
demiurgo.galte
demiurgo.galte il 30/03/08 alle 21:36 via WEB
Grazie della gentile concessione per la pubblicazione dell'articolo! potrai trovare tanti post dedicati alla Deledda scorrendo a ritroso i vari post. é un argomento questo che ci sta molto a cuore e che ha suscitato accese discussioni in tutti i partecipanti! La Deledda per noi è un valore, culturale prima di tutto e poi economico, ma non abbiamo saputo ancora usarlo! Colpa della politica? Colpa della popolazione? siamo qui per capirlo...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/03/08 alle 22:47 via WEB
Perchè lo staff di itinerari non propone qualcosa x Galte, ciao Max
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/03/08 alle 12:01 via WEB
a quale staff di itinerari....... ti riferisci?
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/03/08 alle 14:55 via WEB
a quelli che scrivono sul blog di marco camedda.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/03/08 alle 21:03 via WEB
Ho letto i post di questo staff ma se sono tanto bravi perchè non ci fanno vedere con i risultati cos'hanno fatto?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/03/08 alle 23:08 via WEB
se mi dici dove ci possiamo incontrare sarei ben lieto di illustrarti...poi magari facciamo uno scambio di idee! se....... iti del
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 15:57 via WEB
ci vogliono risultati non chiachere
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 18:22 via WEB
Hai ragione ci vogliono risultati, è la differenza che passa tra noi e te è che noi ci firmiamo e tu sei in anonimo questo è gia un risultato da uomini, per il resto non dobbiamo darti nessuna spiegazione. la lingua batte dove.... Iti... Dele...
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 21:25 via WEB
Ragazzi mi dissocio da anonimo delle 15.57, vi ho mandato la provocazione perchè ho toccato con mano il vostro impegno prima a Nuoro poi a Cagliari e mi fa onore che il nome di Galte sia al sesto piano del palazzo rinascente a cagliari, tu sai chi sono salutoni Max
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 19:48 via WEB
hai detto bene, i fatti! li mettiamo a tua disposizione caro chiaccherone! basta solo che li vieni a vedere......... quando voui!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/03/08 alle 18:06 via WEB
Se poi ne esistono altri mi farebbe piacere sentire anche la loro. Max
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/04/08 alle 14:08 via WEB
Ma mandateli a cagare, sanno solo lamentarsi nell'anonimato,F.............o.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 15:13 via WEB
Cari Amici, devo dire che tutte queste discussioni viste da lontano mi appaiono tristi e anche sterili. non penso che sia giusto vedere uno scrittore sotto un'ottica economica. Onltre vorrei farvi notare che forse voi sardi considerate la Deledda come vostro esclusivo patrimonio, mentre invece penso che non sia così, bensì patrimonio di tutti gli italiani e come qualsiasi altro scrittore di una certa levatura del mondo intero. A presto, vi aspetto sul mio sito. Valentina Fiori
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 18:41 via WEB
Cara Vale il prblema è che la Deledda a Galte come a Nuoro non viene vista in nessun modo, ricorda che siamo in Sardegna, è peggio ancora a Galte dove oltre ad avere le istituzioni poco attente a mettere in evidenza l' immagine della scrittrice vi è un problema di idee che si limitano ad accusare e mettere il naso dove non devono invece di darsi da fare per collaborare, e triste dirlo ma è cosi i fatti parlano da soli, pocos locos e male unidos cosi ervamo e cosi siamo. Max
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 19:31 via WEB
CARO MAX CI VUOLE DI NUOVO ZIU JUANNE COSSEDDU RICORDATE ANCHE NERIA DI GIOVANNI ? CHI MEGLIO DI LUI PER RIPORTARLA A GALTE. TUTTI IN CORO......GIOVANNI COSSEDDU SINDACO.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/04/08 alle 23:52 via WEB
Ciao a tutti dalla nuova forza azzurra di Galte http://blog.libero.it/RIALZATINUORESE/
 
 
demiurgo.galte
demiurgo.galte il 03/04/08 alle 19:34 via WEB
cara Valentina, il turismo culturale è una realtà, non l'abbiamo certo inventato noi, anche perchè sino ad ora di turismo culturale legato alla Deledda ne abbiamo visto poco! Esistono in Italia tantissimi parchi letterari dedicati a grandi scrittori proprio come quello della Deledda, tentando di mettere insieme un nuovo tipo di turismo, diverso da quello estivo, finalizzato ai consumi culturali! e il turismo ha senza dubbio una sua valenza economica, in termini di occupazione e sviluppo del territorio. Questo tipo di consumo culturale non è affatto differente dal concetto di "vado al cinema e pago il biglietto", si fonda sulle esigenze di uno nuovo tipo di turista che richiede nuovi prodotti di consumo, culturali, in questo caso. I libri si vendono, il cinema si paga, si va a milano a vedere una mostra...Questo è già turismo culturale, masse che si spostano per consumare cultura! il problema non è dunque se sia giusto o meno il principio, ma che altri, e non galte, riescono ad attrarre queste masse. La domanda che ci poniamo è: come fare? Che male c'è a sviluppare economia fondata sulla cultura? Grazie. I demiurghi.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 23:34 via WEB
Cari Demi avete dimenticato loro.................................Promosso da: Comune di Galtellì, Associazione Pro Loco di Galtellì, Cooperativa Elios di Gatellì, Associazione Galtellì borgo ospitale "La settimana della cultura: una festa per tutti" E' lo slogan scelto per questa edizione dal Ministero per i Beni e Attività culturali al fine di stimolare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini ad un evento nazionale, che per sette giorni, metterà in "vetrina" la cultura italiana, con eventi, mostre, convegni, laboratori, visite guidate etc. Galtellì aderisce per il quarto anno consecutivo a questo evento nazionale, aprendo gratuitamente i suoi tesori: museo etnografico, parco grazia deledda, chiese, centro storico. Un viaggio evocativo nel borgo medievale, volto alla scoperta dei particolari architettonici, artistici e culturali che fanno rivivere la storia che, per oltre quattrocento anni, ha caratterizzato la vita dell'antica sede vescovile, scoprendo la magia e le emozioni di un passato ancora "presente". L'iniziativa è articolata in diverse manifestazioni: Conferenza "Oltre il castello di Pontes" a cura dell'archeologa M. Luisa Manconi Venerdì 28 marzo 9.00 - Auditorium Scuole Medie. Sabato 29 marzo ore 9,30: sala Porta del Parco: Conferenza promossa dal GAL Barbagia-Mandrolisai dal titolo "Il distretto culturale: un percorso innovativo di sviluppo del territorio". Programma visita musei: -Museo etnografico -Chiesa di San Pietro -Ambienti deleddiani -Mostra "Tesori d'arte della diocesi di Galtellì" -Chiese SS. Crocifisso, Santa Croce e Beata Assunta 28 - 29 e 30 marzo 2008 - ore 9.00-13.00/15.30-20.00 Prenotazione facoltativa: 0784 90005 - 90150
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 10:21 via WEB
Allora diciamo che non mi sono spiegata bene, ciò che non rieco a seguire, ed in genere su tutti i blog, sono questa sorta di battibecchi che alla fine diventano difficili da seguire da chi ne è fuori. Naturalmente mi rendo conto di quanto sia importante la valorizzazione della Deledda attraverso i suoi luoghi. Valentina
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 09:06 via WEB
SIGNOR SINDACO DI GALTELLI DIA UNA RISPOSTA ALLA NOSTRA OSPITE, LA STESSA CHE PIU VOLTE LE ABBIAMO CHIESTO TUTTI NOI, CI ILLUMINI NON ASPETTI A MAGGIO CHE TANTO QUELLO CHE NON E' SUCESSO IN 5 ANNI NON PUO' SUCCEDERE NEI PROSSIMI 5 ANNI ! GRAZIE SINDACO DELLA SUA CORTESE RISPOSTA NEL CASO CI SIA !!!!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 21:49 via WEB
una cosa la fatta Renzo abbarrare lontanu dae custa zente http://www.aicl.org:80/
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 18:00 via WEB
Ci sono strutture bellissimi posti e una Galtellì incantevole in generale che sicuramente richiama le descrizioni fatte da Grazia Deledda, però, da non galtellinese non vedo nessun tipo di produzione culturale seria e particolarmente letteraria. Il turismo alternativo va dove si promuove questo, tutto il resto è coseguentemente supporto. Facendo un banale esempio: non servirebbe a nulla uno stadio attrezzatissimo se non ci fossero due squadre calcio a competere. By Abruzzo. Tanti saluti alla bellissima Sardegna.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 20:04 via WEB
W Galte da Roma, siamo bellissimi visti da fuori, impariamo in ogni caso a conoscere veramente gli scritti della Deledda, sull'argomento siamo tutti in qualche modo carenti. Il consiglio di Valentina è comunque giusto e per questo la ringrazio. Desidero che anche lei conosca meglio Galtelli e la invito a visitare il nostro magnifico borgo. A presto ciao.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/04/08 alle 12:33 via WEB
Già, visti da fuori, poi visti da dentro......è tutta un'altra musica.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/04/08 alle 11:54 via WEB
Buongiorno Amogalte. Saluto Valentina, benvenuta. Giovi.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/04/08 alle 10:05 via WEB
Carissimi amici, voglio ringraziare Demiurgo e tutti gli altri per l'interesse e l'affetto dimostrato al mio articolo, la cosa in parte mi ha stupito; ma non poteva che essere così, poichè si dice che il sangue non è acqua e nelle mie vene scorre sangue sardo da parte di padre! Appena ne avrò l'occasione verrò sicuramente a visitare Galtellì, che a quanto ho saputo è anche bandiera Arancione del TCI. A presto Valentina.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/04/08 alle 09:22 via WEB
Cari Amici, sono stata contattata dalla Casa Editrice La Fenice di Roma e mi ha comunicato che ha pubblicato un mese fa la collana di racconti di Grazia Deledda “Il flauto nel bosco” dopo ben 85 anni dall’ultima edizione dell’opera. Bene, c'è ancora qualcuno che punta sulla Deledda. Buon lavoro e a presto. valentina Fiori
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/09/08 alle 18:48 via WEB
Cari Amici, sono sempre io Valentina Fiori, vorrei mettervi al corrente che su RADIOTRE alle 9,30 ogni mattina leggono "Canne al vento". Buon ascolto a tutti. A presto valentina Fiori
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/09/08 alle 13:29 via WEB
Un caro saluto a Valentina dalla Galte viva. Grazie della segnalazione.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/09/08 alle 13:57 via WEB
La Deledda a Galte come a Nuoro è ormai un sopramobile come tanti, ricordato quando fa comodo e lasciato in diparte fuori elezioni, il problema è solo politico, qualcuno pensa che la bandiera arancione faccia la differenza, è come aggrapparsi agli specchi, dice Bene Medesani DELEDDA, pecato che in molti non capiscano la differenza della classe raffinata, abbiamo un paese di servi senza cervello autonomo.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 11:49 via WEB
IL PARCO LETTERARIO GRAZIA DELEDDA A GALTELLI E ORAMAI MORTO E SEPOLTO GIA DA UN PEL PEZZO. SPESI GLI UTIMI SOLDINI, rimangono solo una stanza 4 sedie e due guide turistiche, che paghiamo noi con i soldi dei contribuenti.Che desolazione e lungimiranza politica.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 15:14 via WEB
Guide ma parliamodi queste GUIDE ? Ciao a tutti. Siamo stati ospiti del bellissimo (di giorno) e ospitale paesino di Galtelli. Abbiamo soggiornato per una quindicina di giorni in una casa di amici, vivendo veramente un?esperienza indimenticabile. Conoscevamo la Sardegna, ma non la costa Orientale ne Galtelli ne la spiaggia e la pineta di su Barone. L?estate 2009 è ancora molto lontana ma stiamo pensando di ripetere la vacanza negli stessi posti dove siamo stati accolti cosi bene, pochi giorni fa. Tutto O.K. prezzi, ospitalità, tranquillità, servizi, serate al parco dove si trova il castello. Ottima a riguardo la festa del turista, altra occasione per familiarizzare e conoscere nuovi amici. L?impressione generale e buona. Se permettete volevo solamente fare un appunto al comune e nello e stesso tempo segnalare il degrado per l?illuminazione pubblica, non esattamente adeguata alla bellezza delle viuzze fatte in pietre, e delle casette ben restaurate. Un vero peccato, ecco perché prima ho scritto bellissimo solo di giorno. Altra cosa da migliorare, la preparazione delle ragazza che segue i turisti negli itinerari all?interno del centro storico di Galtelli. Almeno gli argomenti basilari bisogna conoscerli mi riferisco alle notizie storiche più importanti della Sardegna, collegate poi a quanto successo nella storia di Galtelli e della Barbagia. Naturalmente senza offesa Grazie ancora per l?ospitalità. Roberto M. Parma. TRATTO DAL BLOG DI NONSOLOBARONIA
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 20:14 via WEB
perchè anche per questo non si fa una gara d' appalto, i giovani con le migliori idee e programmi gesticono la cosa ? grazie renzo della cortese risposta
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 15:39 via WEB
Ormai dappertutto si parla di Grazia tranne che ha Galtelli, i tre tabu a Galte sono BILANCIO-DELEDDA-LAVORO, propongo raccolta di firme per mettere in chiaro questi tre punti
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 18:06 via WEB
peccato che ha galte siano impegnati con la lettura della cronaca rosa in quel momento.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/09/08 alle 23:31 via WEB
Ora basta Siete convinti che dietro a tutti i commenti e ai nick ci fosse la mia mano.....perfetto tenetevi le vostre convinzioni a dimostrazione dell'alto livello culturale che c'è a Irgoli, dove mentre qualcuno propone argomenti seri dai quali può nascere una discussione costruttiva c'è sempre chi non sà fare altro che sparlare e buttare fango addosso agli altri. Il blog poteva essere uno strumento utile a tutti per parlare, discutere, e affrontare " i reali" problemi della nostra comunità e invece i soliti ignoranti, malelingue, lo trasformano in tutt'altro. Ci sono altri blog andate a sfogare le vostre repressioni lì.....la porta è aperta. Ringrazio tutti coloro che invece mi hanno seguito con serietà ed interesse compresa l'amministrazione comunale e il sindaco che più volte è intervenuto in questo spazio. Grazie dorimannu_1976.
 
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