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La storia di Galte

Post n°107 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da demiurgo.galte

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Anonimo il 12/02/09 alle 15:32 via WEB
"Io so. Io so che la criminalità organizzata e la massoneria comandano in Calabria e anche a Roma. Io so che Luigi De Magistris è stato rimosso dai suoi incarichi a Catanzaro ed espropriato delle sue inchieste per impedire che scoppiasse una nuova Tangentopoli. Io so che nove miliardi di euro di fondi europei, di cui i cittadini non hanno alcun controllo, finanziano ogni anni le mafie, i partiti e sono all’origine del voto di scambio nel Sud. Io so che i padri di questa Repubblica, la seconda Repubblica, sono i mandanti morali dell’omicidio di Paolo Borsellino. Io so che in Parlamento siedono mafiosi, amici di mafiosi, servitori di mafiosi, protettori di mafiosi e lo sanno molte Procure d’Italia, molti giornalisti e anche molti italiani, ma non abbastanza. Io so che la Procura di Salerno deve essere lasciata libera di indagare la Procura di Catanzaro. Io so che il tribunale per il Riesame ha dichiarato corretto il comportamento tenuto dalla procura di Salerno e dal suo Procuratore Apicella. Io so che non esiste alcuna guerra tra Procure, ma una Procura indagata, quella di Catanzaro, e una che ha indagato nel rispetto della legge e dei regolamenti, quella di Salerno. Io so tutto questo, ma non ho le prove. Solo una montagna, una colossale montagna di indizi. Io so che Alfano ha il compito di proteggere Berlusconi dalla Giustizia e non la Giustizia da Berlusconi. Io so che quattro cariche dello Stato sono al di sopra della legge, come neppure i re e i principi del Medio Evo, per non essere soggette alla legge, per non farsi processare, per non finire in galera. Io so che le cariche dello Stato al di sopra della legge e, quindi, fuorilegge si chiamano, in ordine alfabetico: Berlusconi, Fini, Napolitano e Schifani. Io so che un giornalista del Corriere della Sera, Vulpio, è stato rimosso dal suo incarico dal direttore Mieli per aver riportato nei suoi articoli i nomi eccellenti delle persone coinvolte dalle indagini in corso a Catanzaro da parte della Procura di Salerno, e tra questi Nicola Mancino, capo del CSM. Io so che Paolo Borsellino incontrò a Roma Mancino, appena prima della sua morte, e uscì sconvolto dal colloquio. Io so che Apicella non deve essere rimosso da Alfano, il maggiordomo di Ghedini, l’avvocato di Berlusconi che lo difende mentre percepisce i soldi da deputato della Repubblica. Io so, e lo sanno in tanti, che la Seconda Repubblica è nata per salvare dalla galera, e forse dalla morte, molti politici contigui alla criminalità organizzata. Io so che la Seconda Repubblica è nata sulle stragi del ’93 e su accordi occulti. Io so che Luigi De Magistris va difeso, che Clementina Forleo va difesa, che Luigi Apicella va difeso. Io so che Napolitano sa, nel suo ruolo di presidente del CSM, ma preferisce voltarsi, ogni volta, dall’altra parte. Dalla parte dei partiti e della tenuta del Sistema. Io so che ci sono 18 condannati in via definitiva in Parlamento, e un centinaio tra inquisiti e condannati in primo o secondo grado. Io so che le ultime elezioni sono state illegali e che i parlamentari sono stati scelti dai capi dei partiti a tavolino e che non rispondono agli elettori, ma agli interessi di partito o delle persone che controllano il partito. Io so che Luigi Apicella non può essere lasciato solo, che non può essere sospeso da nessun politico. Io so che Luigi De Magistris deve continuare le sue inchieste “Why Not”, “Poseidone” e “Toghe Lucane”. Io so che Clementina Forleo deve rientrare in possesso dell’inchiesta sull’Unipol ed essere libera di poter interrogare chiunque, anche Massimo D’Alema. Io so che se la magistratura sarà soggetta al potere politico, se perderà la sua indipendenza, quella che le rimane, per l’Italia non ci sarà nessun futuro e, forse, non ci sarà più neppure l’Italia.Io so che Tangentopoli non è mai finita, che la corruzione politica è più forte oggi di allora, io so che molte televisioni e giornali sono uno strumento di propaganda permanente delle forze che si richiamano a Silvio Berlusconi, io so che Rete 4 è abusiva, io so che Mangano era un mafioso, io so che Mangano ha vissuto ospite per lungo tempo a casa Berlusconi, io so che in Parlamento ci sono fior di pregiudicati che non dovrebbero rappresentare gli italiani, io so che la crisi economica e i milioni di disoccupati e precari sono figli della corruzione, del pizzo, della criminalità organizzata, del malaffare, del connubio tra mafie e politica, io so che il Lodo Alfano è incostituzionale, io so che nessun cittadino può essere più uguale di altri di fronte alla legge, io so che Luigi De Magistris è stato discriminato per impedirgli di concludere le sue inchieste, com'è successo a me e com'è succede ogni giorno a tanti magistrati che vogliono fare il loro dovere, io so che una intera Procura, quella di Salerno, è stata azzerata per impedire che le inchieste di Luigi De Magistris fossero riaperte, io so che le intercettazioni non sono il problema, ma lo sono coloro che commettono i reati, io so che chi non ha niente da nascondere non ha paura di essere intercettato, io so che Berlusconi ha cercato di comprare un senatore e far cadere il Governo Prodi aiutando delle aspiranti attrici, io so che in un altro Paese questo si chiama corruzione politica, io so che un Presidente del Consiglio sta usando il suo ruolo e i nostri soldi per fare campagna elettorale in Sardegna invece di occuparsi dei gravi problemi dell'economia, io so che l'Alitalia è fallita, io so che miliardi di euro di debiti dell'Alitalia sono stati scaricati sugli italiani, io so che i piccoli risparmiatori che hanno comprato le azioni e le obbligazioni Alitalia hanno carta straccia in mano, io so che il senatore a vita Giulio Andreotti è stato prescritto per i suoi rapporti con la mafia e non assolto, io so che deve essere l'informazione a controllare la politica e non la politica a controllare l'informazione, io so che il Paese ha bisogno di scrollarsi in modo definitivo questa camicia di forza di criminalità mafiosa e politica corrotta e entrare in una nuova era prima che sia troppo tardi, io so che il parlamentare deve essere eletto dal popolo e non dai segretari di partito, io so che Corrado Carnevale non dovrebbe avere più alcun ruolo istituzionale, io so che la commissione antimafia non funziona perché i partiti non vogliono farla funzionare, io so che i cittadini italiani vogliono giustizia e non soldati per le strade, io so che l'Italia è la portaerei mondiale per l'importazione della droga. Io so che bisogna ripartire onorando la memoria di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Giorgio Ambrosoli, Rosario Livatino, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Carlo Alberto Dalla Chiesa e tanti altri che hanno onorato il Paese sacrificando la propria vita, non come chi è andato in giro a fare il latitante.Io so che in Parlamento siedono mafiosi, amici di mafiosi, servitori di mafiosi, protettori di mafiosi e lo sanno molte Procure d’Italia, molti giornalisti e anche molti italiani, ma non abbastanza. Io so che il presidente del Senato, Schifani, è stato consulente al comune di Villabate quando lo stesso comune era sotto il controllo del clan Mandalà, e che dello stesso boss Mandalà Schifani è stato socio nella Siculabrokers. Io so che il ministro Alfano si è baciato con il boss Crocenapoli al matrimonio della figlia dello stesso boss di Cosa Nostra. Io so che Marcello Dell'Ultri, pregiudicato per vari reati, è stato condannato in primo grado per mafia e lo stesso Dell'Utri ha detto che Vittorio Mangano, stalliere di Arcore e mafioso, per lui è un eroe. Io so che ci sono molti magistrati corrotti, mafiosi e amici di mafiosi che vanno a pranzo e a cena con i boss e con i cognati dei boss, eppure loro non sono stati puniti, ma premiati e promossi. Io so che l'Articolo 3 dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge. So, invece, che quattro cariche dello Stato hanno fatto di tutto per non farsi processare e sono al di sopra della legge. Io so che l'articolo 21 dice che tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. So purtroppo che questo non è stato mai rispettato, so che non abbiamo una stampa libera e che tantissimi giornalisti sanno, fanno finta di non sapere, chiudono gli occhi e sono asserviti al sistema di potere. Io so che l'articolo 101 della nostra Costituzione dice che la giustizia è amministrata in nome del popolo e che i giudici sono soggetti soltanto alla legge e non all'abuso della legge o al potere politico. Io so che Luigi De Magistris, Clementina Forleo, il procuratore Apicella sono stati trasferiti perché hanno osato indagare sui poteri forti, sui politici, sugli imprenditori e gli amici dei politici. Io pensavo di aver dato a questo Paese ciò che di più grande possedevo, la mia famiglia, e invece mi rendo conto che è stato un sacrificio probabilmente vanificato anche se fatto in difesa di uno Stato di diritto. Ed è stato vanificato con l'instaurazione di questo regime dittatoriale. Quando guardo il tricolore provo grande rabbia perché identifico il rosso che lo tinge col rosso del sangue dei nostri cari. Ecco perché per me scendere in piazza oltre che un diritto è un dovere, nei confronti di chi per la nostra democrazia ha perso la vita. Se non mostreremo tutta la nostra indignazione questo regime, in assenza di reazione, si sentirà autorizzato a calpestare la nostra dignità." Davide Murreddu
 
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