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PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

San Giuseppe

San Giuseppe, mi consacro a te per essere per sempre tuo imitatore, tuo amabile figlio. Prendi possesso di me, fa’ del mio corpo e della mia anima ciò che faresti del tuo corpo e della tua anima, per la gloria di Gesù. Pure lui si è affidato a te così pienamente da lasciarsi portare là dove tu credevi opportuno, da stabilire te per suo padre e obbedirti come il più docile figlio. Sacro Cuore di Gesù, grazie di averci dato Giuseppe per padre e di averci donato tutto ciò che hai e tutto ciò che sei. Fa che ti restituisca amore per amore; te lo chiedo per intercessione e in nome di san Giuseppe. Amen.

 

Eucarestia

O Gesù, che ti fai alimento spirituale per noi nel Sacramento dell'Eucarestia, nutri le nostre anime e fa' che possiamo essere sempre migliori, giorno dopo giorno, nelle vie di Dio. Amen.

 

 
 
 

 

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Bisogna perdonare sempre

Post n°1769 pubblicato il 27 Marzo 2020 da francesconapoli_fn

 

Gesù

Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello»). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, il Vangelo che ho preso in esame oggi ha come argomento principale la necessità di perdonare. Gesù, interpellato da Pietro su quante volte bisogna perdonare, dice: "Perdona fino a settanta volte sette". Gesù, con queste parole, ribalta la logica del mondo "hai sbagliato, devi pagare", oppure "ti concedo un'altra sola possibilità". Il Signore, con le sue parole, ci dice che bisogna concedere infinite possibilità per il fratello che sbaglia, affinché desista dalla sua condotta erronea e noi possiamo essere perfetti, come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli. Così racconta la parabola del re che volle regolare i conti con i suoi servi. Uno di loro gli doveva diecimila talenti. Non avendo come regolare il debito, il re ha compassione delle suppliche del servo e gli condona tutto il dovuto. Ma questo servo, poco dopo, trova un suo compagno che gli doveva cento denari e non volle ascoltare ragioni, voleva subito indietro i soldi e così lo fece gettare in prigione finché non avesse pagato il debito. Ma queste cose vennero riferite al re che, sdegnato, fece richiamare quell'uomo a cui aveva condonato il debito e lo dà in mano agli aguzzini, finché non avesse pagato tutto il dovuto: "Io ho avuto compassione di te e ti ho condonato il debito; non dovevi forse fare anche tu lo stesso con il tuo compagno?". Questa parabola ci insegna anche che dobbiamo perdonare sempre se vogliamo essere perdonati, perché il Padre celeste userà con noi, nel giorno del giudizio, la stessa misura che avremo applicato con i nostri fratelli in vita.  

 
 
 
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Amen.

 

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