Creato da redazionefuorispazio il 30/06/2009

L'amore secondo noi

ragazzi e ragazze alla ricerca dell'identità di Delia Vaccarello oscar mondadorii

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Post n°26 pubblicato il 01 Luglio 2009 da redazionefuorispazio
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D_la Repubblica delle donne

novembre 2007

L'amore secondo noi (nei licei Italiani)


Giuliano Di Caro


In Italia non ci sono ancora progetti come quello britannico, tantomeno nelle scuole elementari. Le uniche iniziative nascono dalla collaborazione tra alcuni comuni e associazioni. È il caso della campagna "L'amore secondo noi" condotta dall'Osservatorio Lgbt sulle differenze del Comune di Venezia.
È nata due anni fa, come ciclo di incontri tra gli studenti del liceo "Nicolò Tommaseo" e la giornalista Delia Vaccarello, autrice del volume che dà il titolo all'iniziativa. "Un libro di storie sulla ricerca dell'orientamento e dell'identità sessuale", racconta.
"Che è diventato vivo in quanto stimolo di discussione con gli studenti. Così abbiamo capito che la loro freschezza avrebbe potuto ispirare una campagna cittadina contro l'omofobia". Sono nati manifesti affissi tra Venezia e Mestre con frasi tipo "il tuo amore di che sesso è?". L'amore secondo noi si è esteso
ad altri istituti superiori veneziani. "È la prima volta che in Italia un'istituzione pubblica crea una campagna insieme agli adolescenti, seguendo i loro percorsi e pensieri e utilizzando le loro parole", dice Fabio Bozzato, direttore dell'Osservatorio veneziano e capofila per la creazione di una rete di città "lgbt friendly" insieme a Torino, Roma e Bologna.
Iniziativa dell'Arcigay, ma sostenuto dal progetto Daphne dell'Unione Europea, è invece "Schoolmates", ciclo di incontri e laboratori contro il bullismo omofobico nelle scuole superiori di Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Modena e Rimini (oltre che Vienna, Madrid e Varsavia). Fabio Astrobello, ventitreenne dell'Arcigay, ha partecipato alle assemblee studentesche di sei istituti reggiani, a partire dal liceo Aldo Moro, capofila del progetto. "Cerchiamo di sensibilizzare i ragazzi perché facciano da scudo ai bersagli dei bulli. L'accettazione della differenza sessuale deve essere un discorso alla pari, anche
per bypassare i professori imbarazzati dall'argomento".

 
 
 
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