Creato da redazionefuorispazio il 30/06/2009

L'amore secondo noi

ragazzi e ragazze alla ricerca dell'identità di Delia Vaccarello oscar mondadorii

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CAMPAGNA "L'AMORE SECONDO NOI" A VENEZIA E POLEMICHE

Post n°28 pubblicato il 04 Luglio 2009 da redazionefuorispazio
Foto di redazionefuorispazio

COMUNICATO STAMPA

Lunedì presentazione della campagna “L’amore secondo noi” a Venezia
contro l’omofobia e per il diritto alle differenze di identità


Lunedì 15 gennaio, alle ore 13, a Ca’ Farsetti, si svolgerà una conferenza stampa per presentare la campagna pubblica “L'amore secondo noi”, contro l’omofobia e per il diritto alle differenze di identità e di orientamento sessuale. Interverranno il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, la delegata del sindaco alla Cittadinanza attiva e ai Diritti alla differenza, Franca Bimbi, l’assessore comunale alle Politiche giovanili e Pace, Luana Zanella, la giornalista e scrittrice Delia Vaccarello, la rappresentante della campagna “Tutti diversi, tutti uguali” del Consiglio d’Europa, Rebecca Zini.

La campagna è promossa dal Comune di Venezia, attraverso l’Osservatorio Lgbt (Lesbian, gay, bisexual, transgender) e l’Assessorato alle Politiche giovanili, ed è realizzata con il patrocinio di “Tutti diversi, tutti uguali”, la campagna del Consiglio d’Europa a favore delle diversità, dei diritti umani e della partecipazione dei giovani. “L’amore secondo noi” è stata ideata nel corso di un laboratorio sulle culture delle differenze al Liceo Tommaseo di Venezia e si concretizzerà con l’affissione di manifesti a Mestre e a Venezia.


Venezia, 10 gennaio 2007

 

 

«IO SONO GAY» SU 480 MANIFESTI PARTE LA CAMPAGNA ED è SCONTRO
Venezia, iniziativa pilota del Comune contro l'omofobia An: inutile. La Margherita ( in giunta): altre le priorità
martedì 16 gennaio 2007 , di Il Corriere del Veneto







VENEZIA — « Io sono gay, tu come sei? » . « La mia compagna di banco è lesbica, e allora? » . « Sono omosessuale, non ridere sorridimi » . Tra calli e campielli arrivano grandi manifesti coloratissimi con facce di ragazzi e frasi che stanno attirando l'attenzione dei passanti. Qualche primo gesto di stizza ( alcuni cartelloni sono stati strappati), sorrisi, ma perlopiù commenti.

E' la prima iniziativa di un Comune italiano sul tema dell'omofobia e della cultura alla differenza, s'intitola « L'amore secondo noi » , ed è stata realizzata dall'assessorato alle politiche giovanili del Comune di Venezia in collaborazione con gli studenti di una scuola superiore. Entusiasta l'Arcigay nazionale che applaude la campagna: « Complimenti al Comune lagunare per aver sollevato questo tema » , spiega Fabio Saccà responsabile di Arcigay giovani, « è importante però che questa iniziativa non sia limitata alla sola città di Venezia ma che si estenda ai vari ministeri, a quello della pubblica istruzione in primis » .

Anziché affrontare la questione da un punto di vista politico, come ha fatto per esempio Padova con i pacs, Venezia ha scelto una via culturale. « Ci sembrava importante che questa sensibilizzazione partisse dal basso — ha spiegato l'onorevole Franca Bimbi che per il Comune segue il settore della Cittadinanza attiva e diritti alla differenza — , stavolta infatti l'iniziativa è stata voluta principalmente dai ragazzi delle scuole. Che faranno capire alla città, attraverso frasi semplici e dirette, i modi diversi di amare » . Nata l'anno scorso per un'esigenza degli stessi studenti di confrontarsi sugli « stereotipi di genere » , la campagna sull'omofobia è cresciuta piano piano, attraverso la visione di film, dalla lettura di libri e sfociata poi in lun ghi dibattiti in classe. Che hanno portato a sette frasi- simbolo. Frasi che il Comune da ieri ha incollato per 480 volte sui muri della città ( e per altre 480 volte lo farà, una volta al mese, fino ad aprile). Una campagna decisamente massiccia, costata all'amministrazione solo cinquemila euro ma dai risultati già visibili.

Il dibattito, per esempio.

Sorto all'istante. Con le critiche che non hanno tardato ad arrivare. Per Raffaele Speranzon, consigliere comunale di An, questa « è una campagna inutile. Gli omosessuali sono pienamente accettati da ogni punto di vista nel tessuto sociale veneziano » . Maria Paola Miatello Petrovich ( Margherita) lancia un dubbio: « Non mi pareva che fosse mai stato indicato come problema emergente quello dell'omofobia. E certamente non fra le priorità » .

Di questa campagna il sindaco di Venezia Cacciari ne tesse invece le lodi ma lancia al tempo stesso un allarme: « Sono iniziative importanti ma bisognerebbe riflettere sul perché i mezzi decisivi di informazione, penso ai film e alla pubblicità, affrontino i problemi legati all'omofobia e alle differenze sempre peggio. L'ambiente in cui viviamo è di una volgarità estrema, questo è il dramma. Pensiamo solo alle email: su 44 che ne ricevo in un giorno almeno 40 sono di carattere pornografico » . Massimiliano Cortivo ( Ha collaborato Martina Zambon) CLIMA
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Piccole e grandi invidie
la destra si divide
luxuria dice sì

Sarebbe interessante sapere quanti soldi ha dato il Comune di Venezia allo studio Tapiro per realizzare la campagna contro l’omofobia. Perché se l’intenzione è lodevole, il risultato lascia quanto meno a desiderare. «Io sono gay, tu come sei?» è uno slogan da pubblicità di un mobilificio (si potrebbe aggiungere, in rima:... e uso cera grey), che dovrebbe fare inorridire non solo gli omosessuali. Questa diversità ostentata sui muri è il contrario di quello che servirebbe, cioè l’accettazione dell’omosessualità come normalità. Sarebbe come mettere dei manifesti con dei tizi che dicono: a me piacciono le bionde; o delle ragazze che sognano di baciare uomini pelati. Così si ottiene l’effetto panda: il gay fa la fine di una specie da proteggere, un esempio di biodiversità. Il Comune di Venezia, che affida il suo marchio a Philip Starck, i suoi ponti a Calatrava, per una campagna così delicata ha scelto Tapiro, uno dei migliori studi di grafica, andando sul sicuro. Ma stavolta l’esito non è stato dei migliori. Stupisce che una associazione come l’Arcigay abbia applaudito l’iniziativa non solo nei suoi intenti (ripetiamo, encomiabili), ma anche nei risultati. Se gli stessi manifesti fossero comparsi sui muri di Treviso, affissi dallo sceriffo Gentilini, si sarebbe forse gridato alla discriminazione. Ma si sa, non tutti sanno prenderla con filosofia. A Ca’ Farsetti tira aria di tapiro. D’oro. (a.i)

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Corriere del Veneto - VENEZIA -

sezione: VENEZIA - data: 2007-01-17 num: - pag: 7

categoria: REDAZIONALE

LACAMPAGNA SULL'AMORE DIVERSO

Luxuria: « Brava Venezia, finalmente la scuola lancia la sfida »



Centrodestra diviso. An: « Si fa confusione » . Mazzonetto: « Giusto aprire il dialogo » VENEZIA — « È una iniziativa molto felice contro l'omofobia. Soprattutto perché pone l'attenzione sul problema della diversità e del sentirsi minacciati dal diverso, per esempio quando si sta vicino a una persona che viene considerata tale » . Si dichiara entusiasta della campagna « L'amore secondo noi » lanciata dal Comune di Venezia con grandi manifesti colorati sui muri della città, l'onorevole di Rifondazione Wladimiro Guadagno, più noto come Vladimir Luxuria, transgender, forse il deputato più chiacchierato del Parlamento. « Si tratta di una tradizione inoltrata, purtroppo, perché si è sempre fatto così, mentre ben vengano campagne come questa, una sfida contro la violenza, contro la discriminazione per orientamento sessuale » .

Piace a Luxuria il fatto che tutto sia partito dalla scuola, da un laboratorio sulle culture delle differenze al liceo veneziano Tommaseo. « Finalmente un esempio di scuola inclusiva, laica, pubblica. Mentre è proprio nelle aule scolastiche che spesso si verificano atti discriminatori, da parte degli studenti e da parte degli insegnati di religione che escludono chi decide di non farla » . Eppure molti negano la presenza di un reale problema di discriminazione, a Venezia come in tutta Italia. « Se certi politici affermano che un problema non c'è, in realtà lo ignorano. Magari non ci fosse » . E l'onorevole conclude lanciando un appello: « Basterebbe che un giornalista come Fabrizio Gatti si fin gesse gay e camminasse per strada a mano con il compagno. E vorrei proprio vedere se non sarebbe costretto a subire episodi di discriminazione » .

Intanto i 480 manifesti con gli slogan contro l'omofobia continuano a far discutere il mondo politico locale.

« Propongo una campagna per la normalità: io non mi drogo, io non ho mai avuto tendenze gay, com'è bello innamorarsi e metter su famiglia » , ironizza Pietro Bortoluzzi, consigliere di municipalità di An. « Il rischio di queste campagne è quello di ritorcersi contro l'obiettivo e di fare confusione sul significato dei messaggi » , afferma Bortoluzzi. « Il comportamento tradizionale finisce per essere consi derato non completo, come se le persone dovessero vergognarsi o sentirsi a disagio per non avere tendenze omosessuali » . Ma qualche elogio arriva inaspettatamente proprio dall'opposizione: « Mi piace questa campagna perché apre il dialogo su temi ancora oggi considerati tabù - afferma Alberto Mazzonetto, consigliere della Lega Nord - È una campagna efficace che parte dai giovani e li spinge a interrogarsi sulla propria identità in modo positivo » . Docente dell'Istituto Algarotti, 37 anni di insegnamento alle spalle, Mazzonetto le esigenze dei giovani le conosce bene.

Per questo, pur sottolineando di essere uomo di Chiesa e di avere posizioni ben diverse sui Pacs, plaude al coraggio di una campagna che dà voce ai ragazzi. « Su argomenti come l'amore e l'affettività l'istituzione scolastica è spesso latitante: non si affrontano mai serenamente come si dovrebbe e questo perché la società tende ad essere intollerante e discriminante » . Giorgia Iazzetta
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ANTI-OMOFOBIA. MANIFESTI PER LIBERARE L'AMORE
(LIBERI TUTTI 16 GENNAIO)
Di Delia Vaccarello

I manifesti che vedete nella foto sono affissi da ieri nelle strade di Venezia
e di Mestre. Nascono dall'incontro tra i ragazzi di una scuola, l'attività
di una istituzione impegnata a seminare la pace e la mia lotta ai pregiudizi
perseguita attraverso i libri e attraverso «Liberi tutti». È un incontro tra
chi cresce, chi interviene e chi comunica, e ha dato alla luce un messaggio
che travalica i singoli settori in cui ciascuno di noi è impegnato: una
campagna pubblica contro l'omofobia. Adesso vi racconto com'è andata.
Venite, entriamo tutti in classe. I ragazzi dapprima tacciono o ridono
piano. Poi una di loro prende la parola: «Insomma parliamo sempre di sesso
tra di noi, ma quando si può parlare ad alta voce, non ne siamo capaci».
Finché iniziano a raccontare l'amore «secondo loro». Emozionati, tra il
«serio» e il «disinvolto» arrivano a definire l'innamoramento uno «stato da
fringuellone», a parlare del compagno bisex, che lo ha detto a un amico di
un amico, dell'altro taciturno avvolto da un alone di mistero, dell'amore
che è imprevisto per tutti, etero o gay. Hanno voluto parlare di
omosessualità e ora si sentono in bilico. Non sanno se mostrarsi sciolti,
tradire le paure, liberarsi dai pregiudizi. Una cosa è certa: se discutiamo
insieme e con semplicità di amore, di sessualità, di un bacio tra maschi, di
una fantasia nascosta, di una compagna lesbica, di un sabato in discoteca
che vede in pista coppie etero e omosex, i ragazzi si illuminano. «È bello
parlare di queste cose in classe». Inizia così il mio viaggio con gli alunni
della scuola Tommaseo di Venezia e con gli operatori dell'osservatorio lgbt.
Mi ha invitato Fabio Bozzato, coordinatore dell'osservatorio sulle
differenze di identità e di orientamento sessuale del comune. «Ti leggiamo
su liberi tutti e adesso c'è "L'amore secondo noi" in libreria che parla di
adolescenti alla ricerca di sé, è forte. Vieni a parlarne in una classe?».
Fabio Bozzato è un fantasista, che innova con ritmo da «mille e una notte».
Sara Cavallaro, coordinatrice dei progetti e psicologa, è una che sente le
vie segrete dell'anima. Il loro obiettivo, sostenuto dalla preziosa
esperienza di Alberta Basaglia, è lavorare sui conflitti. Hanno affrontato
con i ragazzi quelli bellici, del fronte medio-orientale, ma anche i
conflitti tra le generazioni e tra i coetanei. Poi sono approdati al tema
dei generi e i giovani hanno chiesto di approfondire la questione gay. Ed
eccoci in classe, con uno di loro che in un attimo di silenzio confida:
«Questa notte ho sognato di baciare un ragazzo». E un'altra che dice: «Voi
siete grandi, che ne sapete di quello che viviamo noi?». Tutti vogliono
leggere il libro («L'amore secondo noi», Oscar mondadori, che darà il nome
alla campagna). Le storie li riguardano e servono da trampolino. Quando
torniamo indietro in vaporetto ci rendiamo conto che abbiamo sentito
zampillare le emozioni senza filtri, che i ragazzi, ben più degli adulti, su
questo tema sono trasparenti. Appaiono curiosi, rispettosi, vergognosi,
turbati, e desiderosi, una volta rotto il ghiaccio, di esprimere ciò che
sentono davvero. Meglio di loro, chi potrebbe suggerire il modo giusto per
rivolgerci alla città? «E se facessimo una campagna di manifesti per parlare
anche agli adulti?» l'idea scivola tra noi, e si àncora, come un tempo le
navi che approdavano alle rive della grande repubblica marinara.
Un giorno, insieme, scriviamo sulla lavagna alcune frasi e affiora, come un
tesoro sepolto, un decalogo di affermazioni dirette, senza veli. Tutti
parlano, valutano, suggeriscono. È l'incontro più intenso: ci siamo sciolti.
Stiamo lavorando per chi ci vive accanto e come noi all'inizio crede che di
amore (omosessuale o etero, non importa) si possa parlare .. senza
trasformarsi. Il vero inizio è adesso, riflettiamo insieme, fianco a fianco.
Non ci sono più un «noi» e un «voi». C'è un compito. È il top. I manifesti
nascono: «il tuo amore di che sesso è?». «Sono omosessuale, non ridere,
sorridimi». «Ho sognato di baciare una ragazza, ho sognato di baciare un
ragazzo». «La mia compagna di banco è lesbica, e allora?». «Io sono gay, tu
come sei?». I ragazzi sono increduli: «Ma davvero saranno affissi in
città?». A dare la veste grafica sarà, poi, l'agenzia Tapiro. Alberta
Basaglia, responsabile delle partecipazioni giovanili e delle culture della
pace del comune di Venezia - autentica «cometa» dell'intera iniziativa -, ci
dà con pochi cenni il sapore di quello che è successo: «Il senso della
campagna "L'amore secondo noi" è una fusione di due linguaggi, quello dei
ragazzi che parlano in prima persona, come gli adulti non fanno più, e
l'iniziativa gestita grazie al pensiero degli adulti. Gli adulti che hanno
fatto la campagna hanno recepito l'invito alla soggettività che i ragazzi
tengono ben fermo. Così parleremo alla cittadinanza che è fatta di adulti e
di giovani per continuare a costruire la pace, affrontando i conflitti».
Ieri i manifesti hanno iniziato il loro viaggio. Alla conferenza stampa
c'era il sindaco, Massimo Cacciari, che ha sottolineato l'importanza dell'
iniziativa: «Occorre combattere su questi argomenti la volgarità imperante.
Il punto di resistenza è la scuola, continuiamo con progetti esemplari come
"l'amore secondo noi"». Mentre Franca Bimbi, deputata della Margherita e
consulente del sindaco per la cittadinanza delle donne e la cultura delle
differenze, ribadiva: «La campagna coinvolge dal basso e, attraverso
istituzioni vicine ai cittadini, può creare una cultura condivisa capace di
affrontare temi che si ritengono pruriginosi e che invece riguardano la
nostra vita e quella dei nostri figli». E c'erano i ragazzi, emozionati e
partecipi. La comunicazione è nata a scuola, in Comune, sui libri e sul
giornale. La voce è diventata pubblica, è cresciuta. Non finisce qui.
Continuiamo. Il lavoro, quest'anno, ha un obbiettivo chiaro: «Effetto
libertà».
delia.vaccarello@tiscali.it

 

questo il positivo commento della rivista di design on line in indirizzo
sull'iniziativa a partire da L'amore secondo noi


http://sdz.aiap.it/home.php

 

La Repubblica del 31 gennaio 2007 in seconda pagina riporta una intervista al sindaco di Venezia Massimo Cacciari che schierandosi a favore dei Pacs cita la campagna "L'amore secondo noi "scaturita dal libro di Delia indicandola come esempio. Il giornale inoltre riporta le foto a colori di tre dei manifesti con gli slogan escogitati da Delia e dagli alunni delle scuole interessate.

 

Link utili

 

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3533
http://it.news.yahoo.com/17012007/135/venezia-partita-campagna-l-amore.html

http://www.arcigay.it/show.php?2362

http://www.pariopportunita.provincia.venezia.it/html/Area.asp?IDMenuP=23&IDMenu=30&isF=2&liv=1&IDInfo=704&TipoLayout=4&AliasP=&Alias=

http://neverland.rsfblog.org/archive/2007/01/26/presentata-a-venezia-la-campagna-l-amore-secondo-noi.html

http://newsletter.comunicatoripubblici.it/newsletter//arc.html?cid=33489831A&mid=594643836M&pid=3972989596N&uid=&exid=


http://sdz.aiap.it/gallerie/7206

hhttp://www.lucioangelini.splinder.com/archive/2007-02ttp://politicaonline.org/forum/showthread.php?t=317208
http://guide.dada.net/donne_che_amano_donne/interventi/2007/01/283683.shtml
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