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« Messaggio #136 | Messaggio #138 » |
Pena Del Alma
Che farò lontan da te, pena dell' anima
Senza vederti, senza averti, nè guardarti
Anche lontano non vorrò dimenticarti
Anche se è ormai impossibil il nostro amor
L' orologio segna le due e quarantatre.
Non ho sonno.
Ma questa non è una novità.
Esco di casa cinque minuti, giusto il tempo di percorrere il perimetro dell' isolato e comprare le sigarette.
L' andare a letto col pensiero di averle finite è fonte di cattivo umore.
Le grandi certezze vanno cercate nelle piccole abitudini, buone o cattive che siano.
Fuori, l' aria è fresca.
La pista ciclabile, che taglia in due il corso, è già ricoperta di foglie morte.
Guardo la luna, sempre bella e lucente, ma già menomata rispetto a due sere fa.
Gobba a levante, luna calante.
Le rivolgo l' ennesima preghiera, che non troverà risposta.
Il distributore automatico non mi dà il resto, nè la ricevuta di credito.
Un euro e cinquanta persi.
Sopravviverò, ma - per una questione di principio - mi girano le balle.
La gente si arricchisce anche così, a furia di monetine finite nel calderone dei vizi altrui.
Ma c' è di peggio.
Come la lontananza da Lei, ad esempio.
Tra poco, proverò a soffocare sul cuscino l' illusione di vederla presto.
Inutilmente, credo.
Intanto, ascolto il suono delle campane.
Tre rintocchi distanti, eppure così nitidi.
Tanto che mi sembra persino di poterli toccare.
Ingoio l' ultima boccata di fumo e spengo la cicca.
Il posacenere è colmo.
Ma non posso dire altrettanto del mio cuore.
Mai stato, come adesso, così vicino all' antimateria.
Ancora un rintocco, di monito.
E' ora di andare.
Che fai? Nulla
Che pensi? Nulla
Sicura? Si
Qualcosa non va?
Nulla.
Ed in quel nulla c'è tutto il piacere del pensiero abbandonato. Dell'ascolto indirizzato verso l'interno. Verso un nulla ovattato, dove i pensieri scoppiano come bolle di sapone nell'inconsistenza di un nulla per una volta non inquietante.
Leggero.
Rasserenante.
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