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frammenti di kaos

Creato da piccolabarret il 06/06/2007

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un blog

Post n°24 pubblicato il 16 Luglio 2007 da piccolabarret

....perche' un blog? ho sempre tenuto stretti in un cassetto parole, pugni, pezzi di canzoni che facevano da sfondo alla mia vita...da ragazzina scrivevo un quaderno colorato...in cui c'era un mondo...ma restava sotto ad altri quaderni, ad altre parole, ad altre storie...quegli urli che non puoi tirar fuori e scritti su carta, con scrittura da bimba, restano li', congelati nel tempo..

ed ora un blog. perche' forse prima o poi devi farli uscire quegli urli, quei colori, quei dolori...quell'implosione di roba che ci puo' essere dentro...

quando il conto alla rovescia sara' finito andro' via dalla mia citta. e non e' come andar via a 18 anni, finito il liceo, con quella voglia matta di liberta', di spaccare il mondo, di quella cosa che ti sembra indipendenza... no...questa cosa e' una valigia di sogni e lucida ragione...che da sempre son due cose che insieme non vanno mica bene...e' un viaggio con un biglietto che hai la lontana e 'comica' consapevolezza che forse e' di sola andata.
i signori passeggeri sono pregati di salire sul treno e di essere sicuri please...

questa cosa e' entusiasmo, corsa, aspettative, e' la strada che hai seguito in tutte le sue curve e salite e traguardi e sconfitte in questi 6 lunghi anni...in 6 lunghissimi anni in cui il mondo ha continuato a girare e a buttarti addosso il suo caos...questa cosa e' firenze negli occhi e negli occhi anche la tua piccola nave. solida, che conosci, che ti ha cullato fino ad ora.

questa cosa e', inevitabilmente, paura di scendere.

novecento

e' in quel modo li' che mi sento a volte. un pianoforte con troppi tasti. e una musica da costruire. e una vita da costruire. e tutto quel mondo...e tutte le cose che lascerai indietro. non finiscono, cambiano soltanto, ti dicono. ma sono balle. non cambiano...le lasci proprio indietro. perche' la vita e' questa. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio. verso altri,lo so...e poi ancora...e cosi fino alla fine del viaggio. troppo mondo per troppa poca vita.

e devo scendere, alla prossima. per una musica che non conosco, ma e' la mia. adesso. credo.

no retreat baby, no surrender.

e perche' un blog allora...perche' voglio provarci, a uscire da un po' da me. perche' voglio affacciarmi. per tutti quelli che forse leggeranno queste lame di caos e ci resteranno un po' intrappolati. per chi tra loro diventera' un po' parte di me. e poi per voi. per voi famiglia, nel senso che gli do io. nel senso vero. voi.... quelli che porto con me nel mio viaggio, nella mia valigia, quelli che non voglio lasciare indietro, ma che forse, inevitabilmente resterete 1pò indietro nella mia vita...e io nella vostra. e questo e' per le parole che non ci entrano in una telefonata. per quelle che ti viene una voglia matta di dire alle 3 del mattino...che appena imbuchi la lettera (lettera vera,carta e penna,questo lo esigo), ti ricordi che dovevi assolutamente scriverlo!! per quegli attimi che le giornate troppo piene assorbiranno, ma che sono quegli attimi cosi stupidi che se hai qualcuno a cui raccontarli, vuol dire che hai davvero un amico, allora smettono di essere stupidi.

e perche' sono sicura che in quei frammenti di eterni contatti, chi sa vedere, riuscira' a leggere tra le righe, sempre, riuscira' a entrarmi dentro.ovunque saremo.

un giorno, forse, avrete le chiavi di questo posto.

 
 
 
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