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Post n°27 pubblicato il 10 Aprile 2005 da egoticon
Chi siamo, quali valori difendiamo e in base a quali criteri li crediamo migliori? Non è una domanda pirandelliana. Non si parla di identità individuale, bensì collettiva. L'interrogativo è montato dall'11 settembre 2001, quando il terrorismo islamico ha colpito la patria del liberalismo, l'America. Dal quel fatto epocale sono conseguite reazioni dell'Occidente in Afghanistan e in Iraq. Uno scontro o confronto di civiltà? Il tormento identitario riguarda soprattutto l'Europa, visto che sono frequenti le discussioni sulla sua Carta costituzionale. Ma la discussione sul "chi siamo" scorre parimenti nell'alveo della riflessione sui rapporti tra laici e cristiani: una volta tra gli uni e gli altri si erigevano steccati, che ora invece vengono attenuati sull'onda dell'analisi storica e della necessità di disegnare il nostro profilo comunitario. Nonchè di governare i contatti con culture diverse dalla nostra. E qui sta il senso del libro "Liberalismo, Cristianesimo e Laicità" di Marcello Pera, curato dalla Fondazione Magna Carta della presidenza del senato. In questo testo viene ricordata una frase di Friedrich von Hayeck:"Sono convinto che, se la frattura fra il vero liberalismo e le convinzioni religiose non sarà sanata, non ci sarà alcuna speranza per le forze liberali". Pronunciamento ad alta valenza profetica ora che si riflette sull' anima dell'Europa e sul suo malessere spirituale, sul suo relativismo morale, sulla sua debolezza intellettuale, sulle sue incertezze e divisioni politiche.Ma mi domando siamo proprio contro laici e cristiani? O solo fratelli separati? Laico non è opposto di credente o ateo, bensì non fa derivare la giustificazione dei suoi valori morali da alcuna rivelazione o teologia. Quindi la differenza sta nella genealogia non nel contenuto. Il laico non crede in Qualcuno, ma crede in qualcosa. Vale la pena ricordare ciò che Croce disse a l futuro papa Montini: "Liberalismo e Chiesa cattolica non coincidono, perchè per il liberali la libertà è un assoluto e per la Chiesa un relativo... ma è pur vero che liberalismo e cattolicesimo hanno di fronte lo stesso nemico...il regime bolscevico che minaccia la civiltà occidentale". Certi distinguo di sessanta anni fa dovrebbero essere riletti dopo pronunciamenti ed encicliche che hanno frantumato gli arcigni muri d'origine risorgimentale. Liberalismo di stampo anglosassone o laicismo di marca giacobina? L'intreccio tra tradizione e modernità non è cosa facile, ma auspicabile. La cultura liberale deve esprimere valori forti, come quella religiosa. Solo così l'Europa potrà affrontare le nuove sfide che vengono da civiltà diverse dalla nostra.
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