angeli senza parola

Un bambino, precocemente invecchiato, perché ha consumato la sua vita in un tempo brevissimo, riposa in una tomba che lo accoglie teneramente, ma nello stesso tempo mantiene il suo aspetto gelido e scostante… Quel bambino è come un passero al quale il Padre ha dedicato poca attenzione, come agnello per il quale il tempo non ha avuto modo nemmeno di approntare un ovile…

Un piccino che muore, sottratto agli uomini, ai compagni di gioco, e accompagnato nel viaggio verso gli dei dai segni esteriori che usiamo nei cortei funebri, diventa parte della folla che riempie il Paradiso… Da quel momento lui diventerà remoto e indistinto ai nostri occhi mortali…

Tale morte prematura si trasforma in qualcosa più calmo di un sonno, in un evento solenne, anche se arduo da comprendere, in un fiabesco tornare nel posto da cui si è venuti, in un volarsene via come un uccello che va verso lidi più accoglienti…

Le sofferenze di una piccola vita sono cessate con questo triste epilogo… il lento canto degli angeli risveglierà quell’anima che sarà accompagnata in un luogo dove nessuno potrà più fargli del male, né rubargli la tranquillità ritrovata…

Voglio donare un candido fiore ad un piccolo bocciolo che la crudeltà di qualcuno non ha dato il tempo di sbocciare...