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Post N° 5
Post n°5 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da annaannan
La donna era troppo costretta da codici e regole nell’ambito familiare, non aveva accesso agli studi, non poteva educare il suo "afflato poetico" e non era in grado di acquisire quegli elementi di base che consentissero di dargli un’espressione dignitosa e toccante. Questa tensione poetica deve essere sostenuta dalla ricerca delle parole, da una capacità di sintesi, di armonia e di equilibrio perché la musicalità del verso non perda di incisività e di bellezza. Eppure le donne non mancavano di intelligenza e di sensibilità e neanche del "senso o afflato poetico" che tutte hanno. E sottolineo tutte. Infatti chi di noi non prova una speciale commozione alla vista di un bambino piccolo, di un paesaggio eccezionalmente bello o quando è toccata dall’amore? Chi di noi non avverte, tanto per fare un esempio, lo struggimento del tempo che passa, o la tenerezza verso i nostri cari che se ne vanno? Anche le donne più concrete, più immerse nel fare e nel reale hanno momenti in cui il loro senso poetico potrebbe trasformarsi in "poesia". Se questo non accade è perché non possono fermarsi per dargli spazio e voce, approfondirlo e soprattutto perché mancano dei mezzi tecnici necessari per farlo. E’ vero che la poesia è "un tocco di grazia", ma va anche saputa creare e supportare. |
Inviato da: c.bruss
il 24/02/2007 alle 22:26
Inviato da: francylamatta
il 23/02/2007 alle 23:12