futuro
possibilmente un futuro bello per le nuove generazioni,una speranza per un mondo pulito,onesto, politicammente senza corruzioni e malaffare
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accettare il diverso è civiltà, farsi invadere è da dementi,non puoi integrare masse di genti così
Post n°1556 pubblicato il 13 Settembre 2016 da annainfuriata
Per il fatto che facciamo pochi figli è solo un vanto,è benessere per il futuro del paese, è spazio per le generazioni in avvenire dove potranno vivere con più decenza e meno cemento,lo so spariranno così pensioni d'oro e privilegi,ma si tratta di gente parassita della società,prima spariscono meglio è per il pianeta http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/13/ue-tra-disuguaglianza-e-boom-demografico-africano-non-ce-un-piano-b-ma-cosi-si-mina-la-crescita/3023518/LA DISPARITA' INVADE IL VECCHIO CONTINENTE - E mentre il Vecchio Continente si interroga sulle strategie per aiutare l'Africa, un quarto della sua popolazione, 123 milioni di cittadini Ue, è "a rischio povertà ed esclusione sociale, 50 milioni vivono già oggi in stato di grave deprivazione materiale e non hanno denaro sufficiente a riscaldare le proprie case o a far fronte a spese impreviste". Dati del Rapporto Oxfam 2015 sulla disuguaglianza in Europa del 2015 che sottolinea come sia una delle conseguenze della crisi: "Tra 2009 e 2013 tali soggetti sono aumentati di 7,5 milioni nei 27 Paesi Ue, con un incremento in 19 di essi". Nel 2013 viveva in povertà il 28% dei minori europei, oltre 26 milioni. In particolare, l'Italia si conferma uno dei Paesi più disuguali, soprattutto se si guarda al rapporto tra redditi da lavoro e capitale. Nel periodo 2007-2011 l'indice che misura la povertà nella Penisola è salito di 3 punti, il quinto maggiore incremento nell'area Ocse. Non solo. L'Italia è tra i 5 paesi dell'Ue dove la povertà estrema è cresciuta di più in termini di percentuale di quanti sono a rischio di deprivazione.Ue tra disuguaglianza e boom demografico africano: "Non c'è un piano b, ma così si mina la crescita"Economia
Secondo il numero uno dell'istituto tedesco Diw, Marcel Fratzscher, per gli economisti le disparità sono solo il frutto della concorrenza e quindi non entrano tra le sfide economiche da affrontare. Rilancia Enrico Letta: "L'Europa non c'è più se continuiamo con l'idea che bisogna aspettare le elezioni francesi, tedesche e non bisogna toccare nulla perché le cose vanno bene". Risposte, omissioni e proposte degli economisti europei
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