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« Messaggio #55Messaggio #57 »

Post N° 56

Post n°56 pubblicato il 12 Maggio 2008 da anonimalamente

Ancora giorno

 

Capitolo ottavo

 

Finita la pulizia Chicco ci propose di guardare un film. Lui l’aveva già visto e ce lo voleva far vedere a qualsiasi costo. Si intitolava “Kung pow”.

-         Se non vi piace cambiamo, tanto ne abbiamo di tempo.

Il film era costruito in modo molto strano. Il regista aveva preso pezzi di vecchi film d’arte marziale giapponesi, credo, e gli aveva uniti fra di loro. In più erano stati aggiunti degli attori digitalmente e naturalmente cambiato tutti i dialoghi. Il risultato fu il film con la trama più assurda che abbia avuto l’onore di vedere e con il combattimento d’arti marziali, protagonista versus mucca al pascolo, che ci lasciò completamente di stucco.

-         Ragazzi è il film più svarionante o no? Dio ….

Noi eravamo senza parole e rimanemmo lobotomizzati sulle sedie per una mezz’ora.

-         Fuori è quasi buio.

-         Non abbiamo ancora fatto una foto.

Le nostre giornate erano molto corte, ma era proprio quello che cercavamo. Dormire e fare quello che si voleva per una settimana. Senza alcun tipo di problema.

Le ragazze avevano preso la telecamera e filmavano la cucina, il bagno pulito e poi iniziarono a dar fastidio agli ultimi due dormiglioni finché non si svegliarono. Alberto pian piano si destò e si sedette sul suo giaciglio, Filippo fu più reticente e si girò dall’altra parte.

Quando tornarono in cucina, con Alberto, le ragazze si misero a confabulare fra di loro. Noi maschietti ci guardammo spaventati e dopo una decina di minuti ci comunicarono che dovevano andare in paese a prendere delle cose. Segrete.

Domandarono ad Alberto le chiavi dell’auto e lui incominciò a frugarsi per trovarle. Fece le raccomandazioni del caso e si sedette incominciando a girare una canna.

Le ragazze partirono e io decisi di svegliare Filippo. Entrai in camera e gli saltai addosso. Ricevetti una sfilza di bestemmie, ma almeno lo rividi con gli occhi aperti.

-         Le ragazze sono andate in paese. Non so perché. A prendere delle cose.- Lo avvisai.

-         Saranno cose da donna.

Io mi avviai verso la cucina credendo che mi seguisse, invece si era girato nuovamente dall’altra parte e aveva ripreso un bel respiro regolare. Lo abbandonai.

In cucina c’erano Chicco e Carlo che volevano mostrare ad Alberto “Look and stock- Pazzi scatenati”.

-         Non l’hai mai visto? Ma da dove vieni?

-         E cosa vuoi che ti dica.

-         Vergognati. Dio ….

Nemmeno io l’avevo visto, ma non mi sentii di sbandierarlo ai quattro venti e vedendo Michele in silenzio capii di essere in compagnia. Incuriositi, ci sedemmo in fondo alla tavola e lo guardammo.

Dello stesso regista avevo visto “The snach” e lo stile era simile, ma questo era molto più bello e avvincente nella trama.

Alla fine del film iniziai ad avere nuovamente fame, ma nessuna voglia di muovermi.

All’improvviso tornarono le ragazze e con fare sospetto ci domandarono di andare tutti in camera da letto. Volevano cucinare loro e farci una sorpresa.

Le nostre bocche acconsentirono, ma i corpi risultavano svogliati. Pur di mandarci via spostarono il pc sopra un letto nell’altra stanza. Nessuna reazione.

-         Tanto mi ero rotto le balle dei film. Dio ….

Allora trasferirono nella camera anche un numero imprecisato di birre, i posacenere, le sigarette e infine la marijuana.

A quel punto racimolammo l’energia necessaria e ci buttammo sopra i letti. Dimenticandoci che in uno di essi c’era ancora Filippo che iniziò a rantolare.

-         Cosa c’è? Cosa vi ho fatto?

-         Ehi! Chi si vede da queste parti.

-         Lasciatemi stare, tornate da dove siete venuti.

-         No se puede, amico.

-         E perché?

-         Perché le ragazze vogliono farci una sorpresa e cucinare loro. Contento? Vero? Vuoi il bacino del buon risveglio.

-         Stai scherzando?- Si alzò e in mutande puntò la porta che lo separava dalla cucina sbraitando: -Voglio un caffé, dell’acqua fresca.

-         Niente da fare. Potevi svegliarti prima.- Si sentì rispondere dalla sua ragazza.

-         Ma chi è? Mia madre.- Ci domandò Filippo guardandoci sconsolato in cerca di un aiuto, ma Alberto, che aveva acceso di nuovo il portatile, iniziò a guardarsi un live dei Rage Against the Machine, “The battle of Mexico City”, mentre io e Chicco domandammo a Michele e Carlo se volevano la rivincita a carte. Stuzzicati dal punto di vista agonistico non rifiutarono la sfida e ci buttammo sopra i letti a giocare.

Filippo si sentì solo e tradito e vide nel suo giaciglio l’unica cosa che l’aveva veramente capito e difeso per cui tornò ad abbracciarselo.

 
 
 
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