Un blog creato da infoansvit il 17/03/2013

ANSVIT

Associazione Nazionale per lo Sviluppo la Valorizzazione delle Imprese in Italia e loro Tutela

 
 
 
 
 
 

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Uniamoci!

Salve mi chiamo Giovanni e vorrei ringraziare tutti coloro che mi onoreranno di passars da questo blog ed approfitto per chiedere

 se potreste darmi una mano d'aiuto nel creare davvero un gruppo di protesta. Se d'accordo scrivetemi qua e vi diro come contattarmi! Grazie.

 

 
 
 

È Arrivata l'ora di dire basta!

Perchè Sviluppo, Valorizzazione e Tutela delle Imprese, sono ormai parole da vocabolario!

 

Perchè crediamo che Sviluppo voglia ancora significare, dare la possibilità a chi ha ancora una impresa di poter continuare ad andare avanti ed essere orgoglioso di farlo, ma soprattutto accedere al credito, agevolato e non, semplificazione della burocrazia, riduzione della pressione fiscale, facilità negli investimenti ecc...!

 

Perchè crediamo che Valorizzazione vuol dire ridare dignità a chi in Italia fa l'imprenditore, premiarlo per gli sforzi che sostiene quotidianamento, anche quando la "crisi" sembrava non esserci, e stimolarlo nel crederci ancora in quello che fa perchè non sia uno strumento bensì un protagonista!

 

Perchè Tutela vuol dire salvaguardare le imprese in Italia che riescono ancora a produrre e fare impresa, a dare ancora lavoro, a proteggere l'italiano e l'italianità di questo nostro grande paese!

 

Crediamo che sia possibile proteggere il nostro sistema economico da chi viene qui da noi, non per costruire insieme ma per speculare, da chi ha falsamente distrutto quasi tutte le nostre eccellenze, tessile, edile, artigianato in genere ecc..., da chi vuole solo i marchi del "made in italy", lasciando a noi fame epovertà, disoccupazione e disperazione, prendendosi, lavoro, fabbriche, laboratori, operai, senza nulla o quasi lasciare, per poi scoprire magari, che non è stato mai versato un centesimo al fisco eo agli istituti previdenziali, mentre alle imprese italiane rimangono i controlli e le tasse da pagare, e non solo ma anche le sanzioni con gli interessi. Crediamo che sia possibile eliminare l'Imu, dai nostri immobili aziendali, crediamo che sia possibile eliminare Equitalia, pensiamo che sia possibile fare impresa con un semplice gesto, pensiamo che sia possibile lavorare, guadagnare e pagare le tasse, in maniera equa e giusta!

 

Questo deve essere il nostro percorso, ma da soli non si va da nessuna parte, si può solamente prendere coscenza di questo scempio. Lanciamo un appello a quanti di voi imprenditori e non, leggeranno questo blog ossia di aiutarci a diffondere una nuova cultura in Italia, seguiteci perchè insieme ce la faremo!

 

 

 
 
 

MANIFESTO A.N.S.V.I.T

Post n°6 pubblicato il 23 Aprile 2013 da infoansvit

MANIFESTO ANSVIT

1. CONGELAMENTO CONTRIBUTI INPS - INAIL PER ARTIGIANI E COMMERCIANTI FINO AL 2015.

2. ASSICURAZIONE PREVIDENZIALE IN SOSTITUZIONE DI INPS - INAIL PER NUOVE IMPRESE.

3. TASSAZIONE FISSA AL 10-15%.

4. SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA PER IMPRESE.

5. ABOLIZIONE DEL DURC E DELLE CONCESSIONI EDILIZIE, E SOSTITUZIONE CON ATTIVITA' DI ISPEZIONE E DI VERIFICA A CAMPIONE.

6. ABOLIZIONE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI DIPENDENTI E SOSTITUZIONE OPZIONALE CON PREVIDENZA PRIVATA.

7. FORMAZIONE, QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE EROGATA DALLO STATO, DALLE REGIONI, E DAI COMUNI.

8. RIFORMULAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA SICUREZZA SUL LAVORO MEDIANTE SEMPLIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI, QUALI FORMAZIONE ED ADEMPIMENTI VARI.

9. FACILITAZIONE E SEMPLIFICAZIONE NELL'ACCESSO AL CREDITO CON LA GARANZIA DELLO STATO E L'ABBATTIMENTO DEI TASSI DI INTERESSE, A MEZZO DI FONDI APPOSITAMENTE ISTITUITI.

10. PROTOCOLLO ITALIANO CON PARAMETRI CHIARI PER L'INGRESSO E LA COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI E SERVIZI DI PROVENIENZA EXTRA - EUROPEA E MAGGIORI CONTROLLI SULLE ATTIVITA' GESTITE DAGLI STRANIERI IN TERRITORIO ITALIANO. 

 
 
 

Pressione fiscale? Sterminio di massa, forse volevano dire!!!

Post n°5 pubblicato il 05 Aprile 2013 da infoansvit

Mai tasse cosi' alte, pressione fiscale al 52% del Pil
Fonte AGI 14:08 05 APR 2013(AGI) - Roma, 5 apr. - 
Sale il peso delle tasse, scende quello del deficit sul Pil e nel 2012 le entrate totali sono cresciute piu' delle spese. E', in sintesi, quanto emerge dalle rilevazioni dell'Istat del conto economico trimestrale della pubblica amministrazione. In particolare, secondo i dati dell'istituto di statistica, la pressione fiscale nell'ultimo trimestre dell'anno scorso si e' attestata al 52% con un aumento consistente, pari a 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.Il rapporto tra deficit e Pil e' al 2,9%, segnando +0,8 punti percentuali rispetto a quello del 2011. Nel quarto trimestre 2012 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) e' risultato positivo e pari a 17.900 milioni di euro. L'incidenza dell'avanzo sul Pil e' stata del 4,4%, superiore di 1,6 punti percentuali rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2011. Nel 2012 le entrate totali sono cresciute piu' delle spese (+2,5%), rileva sempre l'Istituto di statistica, spiegando che la loro incidenza sul Pil e' stata del con un'incidenza sul Pil del 47,7% (era del 46,2% nel 2011). Nel quarto trimestre, invece, le entrate sono salite del 2,4% mentre la loro incidenza sul Pil e' stata del 56,3%, in significativo aumento dal 54,5% del corrispondente trimestre del 2011.In particolare nel quarto trimestre 2012 le entrate correnti hanno registrato un aumento tendenziale del 4,3%, per effetto di un incremento del 7,6% delle imposte dirette, del 4,3% delle imposte indirette e del 6,7% delle altre entrate correnti. Sono, invece, risultati in diminuzione i contributi sociali (-0,1%). Nel quarto trimestre le entrate in conto capitale sono risultate in diminuzione in assenza di versamenti una tantum. L'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) e' stato pari all'1,4%, risultando inferiore di 1,2 punti percentuali rispetto a quello del corrispondente trimestre del 2011. Nel complesso del 2012, le uscite totali cioe' le spese dello Stato sono aumentate dello 0,7% rispetto all'anno precedente, risultando pari al 50,6% del Pil (49,9% nel 2011). Nel quarto trimestre 2012, le uscite totali sono aumentate, in termini tendenziali, dello 0,1%; la loro incidenza rispetto al Pil e' del 57,7% (57,1% nel corrispondente trimestre dell'anno precedente). Le uscite correnti sono diminuite dello 0,9% e quelle in conto capitale sono aumentate del 16,8%. Al netto della spesa per interessi (salita del 5,2%) le uscite correnti sono diminuite dell'1,6%.

 
 
 

"Crollo" dell'edilizia!

Dati allarmanti ma le soluzioni?Il 2012 è stato un anno difficile per le imprese del comparto delle costruzioni: il settore, che conta 894.028 aziende, ne ha perse 61.844 con un saldo negativo dell’1,88%. Leggendo i numeri significa che 44.000 imprese hanno avuto il coraggio di aprire, ma non è dato sapere quante siano state le aperture di partite iva indotte da espulsioni dal mondo del lavoro strutturato e da operazioni di maquillage per sfuggire ai creditori.Quelle che hanno sofferto maggiormente sono state le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9% del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un saldo negativo dell’1,96%.Non meno preoccupanti le ripercussioni sull’occupazione: lo scorso anno il settore costruzioni ha perso 81.309 addetti, con una variazione negativa del 4,6%. Di questi, 69.055 erano lavoratori dipendenti e 12.255 titolari e collaboratori.Da più parti si dettano ricette ma tutte si appellano al prossimo Governo ed al prossimo Parlamento chiedendo di intervenire immediatamente su quelle che sono certamente le priorità ossia: allentamento del patto di stabilità per rimettere in moto gli investimenti e per pagare i debiti accumulati dagli Enti pubblici nei confronti delle imprese, semplificazione degli adempimenti e degli oneri burocratici, credito più accessibile per le imprese e per le famiglie, rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia, eliminare l’Imu sull’invenduto”.DOBBIAMO RIMANERE AD ASPETTARE O MEGLIO COMINCIARE AD AGIRE?

 
 
 
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