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Associazione Nazionale per lo Sviluppo la Valorizzazione delle Imprese in Italia e loro Tutela
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"Crollo" dell'edilizia!
Post n°3 pubblicato il 18 Marzo 2013 da infoansvit
Tag: accesso, adempimenti, agevolato, agricoltura, ansvit, artigianato, artigiani, autoriparatori, azienda, aziende, burocrazia, caldaie, climatizzazione, collaboratori, commercio, condizionatori, condizionatori di auto, crediti, credito, crisi, eccellenze, economia, edile, edilizia, europa, fgas, fiscalità, florurati, gas, impiantisti, impresa, imu, industria, investimenti, irap, italia, italiani, iva, lavoro, non agevolato, operai, patentino frigorista, patto di stabilità, pesca, pressione fiscale, pubblica amministrazione, semplificazione, sicurezza sul lavoro, speculazione, sviluppo, tessile, tutela, valorizzazione Dati allarmanti ma le soluzioni?Il 2012 è stato un anno difficile per le imprese del comparto delle costruzioni: il settore, che conta 894.028 aziende, ne ha perse 61.844 con un saldo negativo dell’1,88%. Leggendo i numeri significa che 44.000 imprese hanno avuto il coraggio di aprire, ma non è dato sapere quante siano state le aperture di partite iva indotte da espulsioni dal mondo del lavoro strutturato e da operazioni di maquillage per sfuggire ai creditori.Quelle che hanno sofferto maggiormente sono state le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9% del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un saldo negativo dell’1,96%.Non meno preoccupanti le ripercussioni sull’occupazione: lo scorso anno il settore costruzioni ha perso 81.309 addetti, con una variazione negativa del 4,6%. Di questi, 69.055 erano lavoratori dipendenti e 12.255 titolari e collaboratori.Da più parti si dettano ricette ma tutte si appellano al prossimo Governo ed al prossimo Parlamento chiedendo di intervenire immediatamente su quelle che sono certamente le priorità ossia: allentamento del patto di stabilità per rimettere in moto gli investimenti e per pagare i debiti accumulati dagli Enti pubblici nei confronti delle imprese, semplificazione degli adempimenti e degli oneri burocratici, credito più accessibile per le imprese e per le famiglie, rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia, eliminare l’Imu sull’invenduto”.DOBBIAMO RIMANERE AD ASPETTARE O MEGLIO COMINCIARE AD AGIRE? |
Inviato da: essenzialmentedonna
il 07/04/2013 alle 10:02