Creato da: nye.oldham il 19/06/2011
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Franklin Delano Roosvelt

Post n°113 pubblicato il 10 Marzo 2013 da nye.oldham

Era il novembre del 1932 e il New York Times annunciava la vittoria di Roosvelt alle elezioni presidenziali. Il presidente uscente Herbert Hoover(1874-1964),appoggiato dal partito repubblicano,perse quel consenso di gran parte degli americani sfiduciati e delusi dal crack di borsa del 1929 e dalla conseguente crisi economica. Franklin Delano Roosveelt, democratico, era sostenuto da un ampio schieramento di forze e dai lavoratori dei ceti popolari. E comunque tutti, la nazione intera, attendevano una rirpresa veloce dell'economia. E la crescita economica, che fu uno degli abiettivi fondamentali di Roosveelt,venne in buona parte attuata.Fino al secondo conflitto mondiale il reddito nazionale crebbe via via più del doppio di quello del 1932, anno dell'insediamento di Delano,ma con un tenore ed una consistenza ancora alquanto inferiore a quello che era stato fino a quel duro 1929.Gli americani volevano ancora di più. Essi sognavano un ritorno ai fasti e al banessere che avevano realizzato negli Anni Venti.Il programma di Roosveelt, noto come il "New Deal"(Nuovo patto), per quanto non obbedisse ad una dottrina economico-politica,conteneva dei punti fermi come:"...la decisione di affrontare la crisi con un massiccio intervento della mano pubblica e l'impegno a dirigere le attività economiche in modo da mediare i contrasti di classe dimostrando la perfetta compatibilità fra sistema capitalistico e regime democratico".La concreta realizzazione del progetto non avrebbe che potuto seguire e perorare caso per caso le urgenze e le istanze di ciascun problema. E lo staff presidenziale sempre lavorò con una forte volontà etico politica palesata fermamente già nel discorso di insediamento di Roosveelt.Non pochi furono i problemi che dovette affrontare il suo governo. Al cui proposito torna utile ricordare il pensiero di Andrè Siegfrid che parla delle grandi difficoltà che gli stati incontrano quando per superare una crisi sono costretti a correggere o ad intervenire direttamente, in qualche modo,nei processi produttivi.Così, per Siegfrid, anche se il "New Deal"non ebbe il successo sperato nella soluzione della crisi certo costituì l'inizio di una profonda riforma sociale e politica. Vi contribuì con forza e determinazione il partito democratico"....divenendo campione di dirigismo federale,sostegno del sindacalismo e soprattutto dispensatore di vantaggi sociali,un fermento nuovo..."longevo e di grande attenzione per il mondo del lavoro tutto.E se il comparto degli affari mostrava appena tiepidi consensi per la politica roosveltiana la maggiranza della popolazione sempre gli conferì simpatia e fiducia.

 
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