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Post n°34 pubblicato il 20 Aprile 2009 da antonellabuffardi
In genere, i movimenti delle zolle crostali sono lentissimi praticamente impercettibili. Talvolta, però subiscono degli "scatti" improvvisi; in tal caso, si verifica un terremoto. I terremoti sono vibrazioni della crosta terrestre, che possono trasmettersi a grandi distanze e provocare danni ingenti. Ogni anno , parecchie migliaia di terremoti scuotono la crosta terrestre. Di questi circa 300 avvengono in Italia: quasi uno al giorno! Fortunatamente la maggior parte dei terremoti è di piccola intensità e passa del tutto inosservata: quelli più deboli vengono rilevati solo dagli strumenti di registrazione situati negli appositi centri di controllo. I terremoti non si verificano ovunque con la stessa frequenza e intensità: sono più frequenti nelle zone in cui le zolle crostali si scontrano e si formano delle subduzioni, oppure dove le zolle scorrono lungo una linea di faglia. In tali situazioni, le massi continentali si deformano, si comprimono e accumulano energia, finchè avvengono delle gigantesche fratture al loro interno. Allora l'energia accumulata nella crosta terrestre si libera improvvisamente. Il punto in cui si verifica la frattura della crosta terrestre che genera un terremoto è chiamato ipocentro. Si trova a grandi profondità, in genere ad alcune decine di km sotto la superficie: ai limiti inferiori della crosta solida del nostro pianeta. Da questo punto, l'energia si trasmette velocemente e fino a grandi distanze, mediante vibrazioni della crosta terrestre, chiamate onde sismiche. Il punto della superficie che si trova esattamente sulla verticale dell'ipocentro è detto epicentro. E' il punto che viene raggiunto per primo dalle onde sismiche; è anche quello in cui il terremoto viene sentito con maggiore intensità. Dall'epicentro, le onde sismiche si diffondono poi in tutte le direzioni, smorzando progressivamente la loro intensità. Si distinguono tre tipi di onde sismiche
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Post n°33 pubblicato il 19 Aprile 2009 da antonellabuffardi
L'AQUILA - Il terremoto ha avuto un'accelerazione al suolo di oltre 7 volte superiore a quella considerata, come simulazione, nei progetti delle strutture in zone sismiche. Ma l'Aquila è una zona sismica di seconda categoria nella quale si usa un coefficiente pari al 7% di accelerazione di gravità, mentre questo terremoto ha dato un'accelerazione che è pari al 50%'. E se non fossero stati rispettati i criteri antisismici ora la città sarebbe stata rasa al suolo. Parte da qui l'analisi dell'ingegnere Vinicio Polidori, che dal '73 svolge attivita' professionale nel territorio sconvolto dal sisma. Polidori, una memoria storica nel settore della progettazione in un'area così difficile, parla di responsabilità nei crolli dicendo che "tutti gli attori del processo produttivo ne hanno" e tirando in ballo anche la politica "che fa leggi che permettono a tutti di progettare e costruire". |
Post n°32 pubblicato il 19 Aprile 2009 da antonellabuffardi
Ieri , 18 Aprile 2009 è stato celebrato il primo matrimonio del dopo terremoto, deciso ed organizzato prima della grande scossa. Maria Chiara Aio e Massimo Marinelli hanno celebrato il loro matrimonio con il rito civile presso la scuola Collodi di via Aldo Moro, alle 12.00. Maria Chiara che ha 32 anni è riuscita a recuperare dalle macerie della propria casa un abito viola. Doppi auguri ragazzi! |
Post n°31 pubblicato il 17 Aprile 2009 da antonellabuffardi
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Post n°30 pubblicato il 17 Aprile 2009 da antonellabuffardi
I segnali di pericolo per le strutture in cemento armato
Per le strutture in murature e legno
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Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 11:04
Inviato da: antonellabuffardi
il 14/04/2009 alle 09:31
Inviato da: twilight_shadow
il 13/04/2009 alle 19:04
Inviato da: antonellabuffardi
il 05/04/2009 alle 19:53
Inviato da: silvia.to
il 05/04/2009 alle 19:47