La quercia incantata

Camminai tra sentieri impervi,

irte salite e strapiombi improvvisi

si incuneavano

dentro angusti tunnel oscuri.

Ruderi di vita osservai

e nei silenzi sentii rimbombare

dentro i timpani echi lontani

che acuti come lance

s’infiltravano nell’inconscio

a risvegliar ferite nascoste.

Giù, nel buio più profondo,

dentro le pieghe dell’anima,

lì, incontrai una bimba indifesa

in attesa di carezze e protezione,

la presi tra le mie braccia

e con amore la cullai.

Si disciolsero pezzi di ghiaccio

che dall’alto scendevano

come una cascata di lacrime, 

guardai sù  e nel travaglio della risalita

emerse dall’oscurità

un bagliore di nuova luce

che m’illuminò gli occhi e la mente

e dopo le doglie

la vita mi partorì  

nuovamente.

(Angela Mulas)