Creato da bargalla il 30/01/2005
"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

 

Ultime visite al Blog

rdapiaggiossimorasteph27nikya1pinellogiuseppenapoli891540mariomancino.mluisinioIl_Signore_RaffinatocamarossogiacintoingenitoMaurizio_ROMAmonacoliomassimo.sbandernopmichepel
 

Area personale

 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Ultimi commenti

insisto...nella speranza di risentirti...anche in privato...
Inviato da: ossimora
il 16/02/2016 alle 10:03
 
Sarebbe bello rivederti comparire...con qualsiasi scrittura...
Inviato da: ossimora
il 06/07/2014 alle 17:07
 
torna....
Inviato da: ossimora
il 23/03/2012 alle 02:52
 
Adoro gli idra!
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 10:51
 
Carino sto post ... :-)
Inviato da: fantasista76
il 03/11/2010 alle 08:33
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« RITORNO ALLA NORMALITA'IL LIMBO PUO' ATTENDERE »

CHE I PRETI PIANGANO!

Post n°345 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da bargalla

immagine

Causa forza maggiore ultimamente ho un po' trascurato l'evolversi delle acrobatiche involuzioni del circo mediatico e l'insulsa, confusionaria pantomima politica in cui più di qualcuno sta facendo di tutto per riportare sulle scene un guitto che a dispetto dei settant'anni appena compiuti, vorrebbe rinverdire sciaguratamente i fasti (e i fasci) di un ventennio del quale egli si sente di essere il degno e untuosissimo epigono del duce buonanima.
Ci sono tutti i presupposti perché il Belpaese scivoli con studiata premeditazione lungo la china "argentina" e la scelta "aventiniana" del "temporeggiatore" che aspetta sulle sponde del fiume il passaggio del cadavere del suo nemico che prima o poi imploderà (per usare un termine caro all'omuncolo della provvidenza) insieme alla sua precaria maggioranza parlamentare, dimostra quanto il caimano brami ghermire quella preda che si chiama "potere".

Il lento lavorio ai fianchi che i suoi sparring partner hanno iniziato a condurre nei confronti di un pugile praticamente suonato che invece di occuparsi della telecom...media avrebbe già dovuto metter mano alla demolizione del mostruoso corpus delle plurimae leges ad personam, ivi compreso il multiforme e irrisolto conflitto d'interessi, finirà col mandare al tappeto i sogni di quanti hanno sperato che votando per il centro-sinistra, questo sarebbe forse diventato un Paese normale.
Ma il virus del berlusconismo ha ormai intaccato i gangli vitali di un organismo che si è trasformato nel camaleontico golem "servo di due padrini" che machiavellicamente usa la politica per fini privatistici e mercantili, un mero e perverso esercizio del potere volto a garantire volta per volta, gli interessi di un'oligarchia che, sfruttando il consenso del popolo bue, perpetua una concezione elitaria di un capitalismo, con e senza capitali, in cui la lotta di classe finisce sempre per inceppare il motore dello sviluppo sociale.
Non ho le competenze necessarie per esprimere un giudizio sulla legge di bilancio in questi giorni oggetto di una propaganda demagogica e vandeana delle destre populiste e massimaliste ma, tutta questa stucchevole prosopopea sul "ceto medio" target preferito e impallinato dallo "schioppo padoano" mi sembra non renda affatto giustizia ad una finanziaria "di rigore e di sviluppo" che per quanto emendabile, costituisce forse il primo tentativo di ridistribuire con una certa equità il peso dell'imposizione fiscale.
Non ho una grande familiarità con i numeri, ma a leggere certe tabelle esplicative, sono fra quelli che al lordo di ogni mensile introito, dovrebbero essere penalizzati dalla scure prodiana in ragione comunque di quella "capacità contributiva" che come recita l'art. 53 della Costituzione Italiana, dovrebbe "concorrere alle spese pubbliche".    
Forse è proprio questo che a qualche "patrizio" in vena di evasione e di elusione non va giù, il fatto di sborsare qualche centinaio di euro in più per garantire i servizi minimi indispensabili ai plebei e ai servi della gleba, spinge lorsignori a gridare all'esproprio proletario che, se così fosse, avrebbe comunque una cristiana valenza di mutuo soccorso che purtroppo sfugge alla fraterna attenzione destrorsa delle anime belle, vaticaneggianti e catto-cristianiste.
Fa specie leggere che perfino i calciatori, gli strapagati pallonari delle domeniche italiote, hanno avuto la faccia tosta di contestare la manovra e hanno minacciato di scendere in piazza per protestare contro gli esosi balzelli imposti dalla finanziaria.
Che andassero a lavorare invece di "giocare" con la passione di un popolo il cui tifo ha solo prodotto tanti miliardari fancazzisti griffati, evasori ed elusori potenziali al pari di tanti altri nullafacenti e tuttotenenti, che pretendono anche di aprire bocca se qualcuno ha l'ardire di mettere il naso nelle loro vicende fiscali e tributarie.   
Ma fa ancora più schifo leggere che anche i preti si stanno lamentando per il trattamento loro riservato da questo governo che dovrebbe ancor più torchiare e spolpare in particolare proprio loro, mercanti di un tempio trasformato nella multinazionale dello spirito in cui più nulla si fa "gratis et amore Dei" (come da statuto) ma tutto si compie rispondendo a criteri di simoniaca managerialità e traendo il massimo dal "caritatevole" profitto con buonissima ed estrema pace del tanto sbandierato ideale evangelico.
Stanno muovendo i loro buoni uffici per scongiurare l'aumento delle tasse, l'abolizione dei numerosi vantaggi fiscali e l'estensione dell'ici sugli edifici di loro proprietà e pertinenza che, basta scorrere l'annuario cattolico d'Italia, per rendersi solo pallidamente conto del notevole giro d'affari che genera il loro ingente patrimonio immobiliare.
Di quello mobiliare non è dato sapere alcunché!  
Già godono di notevoli esenzioni e di assurdi privilegi medievali e concordatari e ora, poveretti, si lamentano perché qualcuno finalmente si è deciso a imporre loro lo stesso regime fiscale e tributario previsto per ogni comune mortale che vive sul suolo italico.
I preti e compagnia cantando, dovrebbero solo vergognarsi e lungamente meditare su quel versetto del Vangelo che, ahi loro, recita: "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio".
E' bene che anche i preti piangano e siano adeguatamente salassati.
Il congiuntivo esortativo del titolo accomuna volutamente il clericalume imperante alla riccastra borghesia nostrana, piagnona, bigotta e baciapile che si inorridisce se un prete è obbligato a pagare giustamente le tasse e con ineffabile indifferenza si volta dall'altra parte per non vedere un poveraccio che muore di fame.    

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog