IPERBOLE

DA PALAZZO MADAMA AL VATICANO VIA SAN REMO

Ieri sera mentre Prodi pronunciava al Senato il suo discorso di replica in vista del voto di fiducia, nei pressi di Palazzo Madama gli occasionali passanti assistevano a qualcosa che stento a definire come degno di un Paese "normale" la cui "salute mentale" per le implicazioni derivanti dall'ennesima crisi di governo, è stata oggetto di una psico-inchiesta sulle mattane italiche pubblicata con grande enfasi dal  Financial Times.
Il generale disagio psichico che affligge il Bel Paese è diventato un caso clinico, l'atteggiamento schizoide di una classe politica che rappresenta solo se stessa e gli interessi di cui è portatrice, sana e malata grazie ai suoi chiacchierati maggiorenti, viene considerato come il fattore eziologico che insieme ad altri parametri presi in considerazione dalla ricerca, tipo "insonnia, tensione, autostima, senso di inadeguatezza, infelicità e depressione" portano alla conclusione che la "mental health" dell'Italia è la peggiore d'Europa.
Senza scendere nel particolare della ricerca, mi chiedo cosa altro avrebbe potuto aggiungere l'Autore di quello studio se si fosse trovato ieri sera all'esterno di un Palazzo delle Istituzioni, nei pressi del quale sostavano gruppi d'infervorati fedeli cattolici fondamentalisti che pregavano, rosario alla mano, per far cadere il governo Prodi.
Probabilmente avrebbe avuto un motivo in più per pensare che questo è un paese che invece di rimboccarsi le maniche si affida alla divina provvidenza per risolvere questioni nelle quali la follia di pochi ha generato "il male di vivere" di tutti.
Imploravano il loro dio per decretare la sconfitta politica di un governo nato da una pessima legge elettorale fecondata da una "porcata" prodotta in provetta da genitori snaturati legaioli, forzitalioti e casaliberisti che, pur affermando di avere a cuore le sorti della famiglia "Italia" nella precedente legislatura hanno copulato anche contro natura per far nascere un parlamento inerte e sfibrato col risultato di avere quindi a che fare con un governo malaticcio che avrebbe poi dovuto penar tanto per cercare di sopravvivere alla propria congenita e gracile costituzione fisica.
Certo che berlusconi e compagnia cantando e i loro fedeli oranti, gementi e  vandeani, hanno una sporca faccia tosta, per non dire altro di molto più volgare e di poco cristiano, nell'accusare di inettitudine e di incapacità quel prossimo, quell'avversario politico, da loro stessi scientificamente messo in condizione di non nuocere, ovvero di non esercitare al meglio un mandato elettorale nel nome del popolo italiano che, più che mandarli in un Parlamento nel quale da più di un decennio non si legifera più "nell'esclusivo interesse della Nazione" ma per quello di una lobby clerico-affaristica, dovrebbe una buona e santa volta mandare a tutti lorsignori un de...voto e cordiale vaffanculo.
Ma come si fa a star dietro a gentaglia di tal fatta che si lascia irretire e condizionare dagli anatemi di ratzinger e di ruini che arrivano ad usare dio come merce di scambio elettorale e politico, a stravolgere la lettura di un Vangelo da sempre schierato apertamente contro il potere di ogni tempo nel quale "i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei" del presente continuano indefessi e come se nulla fosse a non voler pagare il tributo a Cesare, ad inchiodare sulla croce di sempre i più deboli, i meno tutelati, i samaritani, i peccatori e le prostitute, gli "orfani" e le "vedove" di biblica memoria per i quali il loro Cristo è morto inutilmente visto che nel frattempo nulla è cambiato e tutto è destinato ad imputridirsi nel sepolcro di una chiesa, di una religione fatta "stato" dal  quale sepolcro nessuno più risorge per annunciare la "Buona Novella".
Il fallimento della chiesa cattolica è rappresentato paradossalmente proprio dall'attivismo dei suoi maggiorenti che hanno abdicato alla loro funzione, semmai ne abbiano avuta una spiritualmente valida,  per rincorrere "mammona" il potere, il denaro, l'universale arroganza e la sciocca presunzione di dover e poter controllare oltre allo spirito anche quel che accade nelle alcove degli italiani e di ogni altro comune mortale affiliato alla setta papista.
Se potessero e conoscendoli non è detto che già qualcuno più maniaco fra loro non ci abbia già pensato, darebbero delle "indicazioni vincolanti" anche sull'amplesso, quali "posizioni" cioè è lecito assumere e quali altre evitare in quanto peccaminose, se potessero abolirebbero anche l'orgasmo sop...pianta...ndolo con la fecondazione anemofila.
Si fa un gran parlare delle coppie di fatto, alias "pacs e dico" (quindi direi, ma non posso)  del loro riconoscimento giuridico, di eugenetica, di valori eticamente sensibili ai quali la chiesa cattolica ha opposto il suo fermo "non possumus" imponendo ad uno Stato dalla schiena curva il giogo di una morale dogmatica, degna della più becera teocrazia.
L'unica cosa che sanno fare è: proibire, mettere i paraocchi alle pecore e sentirsi pastori, cattivi, di un popolo, quello italiano, che è gregge per antonomasia, il "pascere gli agnelli" per loro più che una missione è un modo per sentirsi padroni dell'ovile nel quale ciò che più abbonda è il letame, lo sterco di quel diavolo del quale, quando sono a corto di argomenti, non trovano niente di meglio da fare che evocarne il nome.
Evidentemente sono in buoni rapporti più con il signore delle tenebre che con quello della Luce se ormai sono più i riferimenti al primo che al Secondo (mysterium iniquitatis) almeno a giudicare dal fatto che giorni fa il signor poletto, di professione cardinale, per criticare le scelte fatte dal governo in tema di convivenze more uxorio, volle vedere il maligno che scodinzolava fra gli articoli di un disegno di legge specificando che satana è in azione per indurre al peccato anche con progetti di "scassinamento della famiglia" e della società.
Un altro principe (lo scherno è d'obbligo) della poco santa chiesa dei papi, il signor giacomo biffi, già arcivescovo integralista di Bologna, in questi giorni impegnato in un corso di esercizi spirituali per il papa, che almeno per questa settimana durante la quale è tenuto ad osservare un religioso silenzio eviterà di sputare sentenze, è andato oltre affermando, durante una "meditazione" che "l'anticristo potrebbe nascondersi anche in un pacifista, o in un ecologista, o in un "ecumenista" cioè in un sostenitore dell'unità dei cristiani".
Un umilissimo consiglio, se è degno, si legga "certi fioretti, miracoli ed esempli divoti del glorioso poverello di Cristo, messer Santo Francesco" poi può continuare tranquillamente a dettare gli esercizi spirituali ad un papa e alla curia di una chiesa sempre più lontani dallo spirito evangelico.  
Se quello del signor biffi non è fanatismo poco ci manca, mi meraviglia l'omertoso silenzio di certi cristiani che dovrebbero essere il "sale della terra e la luce del mondo" diventati improvvisamente scipiti e spenti lacchè di un potere nel quale cresce l'incondizionata, diabolica, condiscendenza verso un sedicente omuncolo della provvidenza che nel giorno delle dimissioni di Prodi, quando i rumors e i boatos si rincorrevano richiamandolo a furor di popolo destrorso alla guida dello scassato carrozzone italiota, ebbene quel giorno, due società quotate in borsa, delle quali "sua remittenza" è l'azionista di riferimento, mediaset e mediolanum, in sole tre ore fanno un balzo e guadagnano 50 milioni di euro.
Alla faccia della crisi! Del governo, naturalmente.
Però è dal festival dei fiori in corso di svolgimento in questi giorni di quaresima che arriva una delle migliori conferme al parassitario filosofeggiar sul niente della chiesa cattolica.
Il signor alberto maria careggio, di professione vescovo, domiciliato a Ventimiglia, nella cui giurisdizione ricade il casinò di San Remo, non avendo nient'altro di meglio da fare e non avendo nessun Salmo da recitare, si è preso la briga di leggere i testi delle canzoni trovando nel brano "Peccati di gola" un verso che lo ha turbato fino al punto da fargli sembrare quel "e dammela la mela, sai quanto mi fa gola" un peccaminoso invito a copulare. Eva docet!
E se anche fosse? Cosa c'è di più bello del fare all'amore?
Per quanto ne so io, niente!
E anche il signor alberto maria careggio, vescovo della chiesa cattolica, dovrebbe sapere che lui, come tutto ciò che di vivente cresce su questa terra, è il frutto, consapevole o meno, di una copula, di un atto d'amore concesso da Madre Natura a ogni essere vivente, una scintilla divina che la sua chiesa cerca ogni giorno di spegnere, di reprimere e di condizionare vedendo il peccato dove peccato non vi può esserci, considerando che quello stesso Amore (che papa ratzinger chiama "agape" o "eros")  nel Cielo "move il sole e l'altre stelle".